“Tu si ’na malattia” (Peppino di Capri). Scialbo 0 a 0 del Napoli contro il modesto Verona
Solo pareggio per il Napoli al Maradona. Gli azzurri trovano un punto contro il Verona di Zaffaroni.

© “NAPOLI” – FOTO MOSCA
Questo Napoli-Verona propone novità e un sistematico de ja vu. Via libera a bandiere e striscioni per il sommo gaudio delle curve, degli ultra. Spalletti replica il finto timore di una squadra che occupa il terzultimo posto in classifica. Turnover in partenza.
Francamente, con una squadra di modesta statura tecnica, non sarebbe meglio mandare in campo dal primo minuto la formazione migliore, mettere al sicuro più rapidamente possibile il risultato e poi operare i cambi? Sullo sfondo pace fatta tifoseria De Laurentiis, costretto a richiedere la scorta e contestazioni, così sembra, sedate. La partita è incastonata tra le due sfide di Champions con il Milan, il Napoli, al Maradona Stadio dovrà affrontare i rossoneri e rimontare lo 0 a 1 di San Siro senza Kim e Anguissa.
Agli azzurri mancano quattro vittorie per liberare l’esplosione di orgoglio, di entusiasmo di tutta la città per la conquista dello scudetto numero tre. D’obbligo i primi tre punti con il Verona. 40mila spettatori.
Arbitra il romano La Penna, e a inseguire il Napoli c’è la romanissima Lazio. Scelta ininfluente? Non sceglie il difensivismo esasperato la squadra di Zafferoni. Pioviggina. Già dieci minuti e senza emozioni. In guerra la radio clandestina diceva “niente di nuovo sul fronte occidentale”. Solo un po’ di pressing degli azzurri: giallo per Ceccherini che colpisce al volto Politano. Punizione, senza conseguenze. Finora portieri disoccupati e comunque Napoli in attacco.
Demme per ora non fa rimpiangere Lobotka, ritmo lento a parte. Olivera anticipato da un avversario che mette in angolo, il primo per gli azzurri. Segna Politano, il pallone deviato da Gaich finisce in rete al 20esimo. Olivera in fuorigioco e il punteggio resta sullo zero a zero al ventesimo.
Secondo corner per il Napoli, responsabile De Paoli. Nulla di fatto. Lasagna ci prova da venti metri, Meret si oppone. Minuto 29. Molti errori, specialmente degli scaligeri. Ci riprova Lasagna. Pessima mira, pallone in curva al 35esimo.
Quasi l’80% il possesso palla per gli azzurri, ma nessun pericolo vero per il portiere Montipò. Spogliatoi e non ce vogliano i tifosi partenopei, questo Napoli non somiglia alla squadra che per tre quarti di campionato ha incantato il mondo del calcio. Second time.
Zaffaroni come molti suoi colleghi ha innalzato una barriera difensiva a cinque che crea evidente difficoltà al trio di ‘piccoli’ del Napoli. ‘Schizzichea’, come si dice a Napoli, pioggerella all’inglese e c’è poco di cui godere, il bel calcio latita. Fraseggio sterile degli azzurri, spazi chiusi ermeticamente.
Cross di Anguissa, Di Lorenzo di testa, a lato. Finalmente si fa sentire il tifo. Cambi: Kvaratskhelia per Lozano, Zielinski per Demme, Coppola per Ceccherini, Djuric per Gaich. Minuto 65. È sempre zero a zero. In riscaldamento Osimhen.
Ancora ritmo lento degli azzurri e così è difficile sfondare. Dentro Verde un ex e Terracciano fuori Faraoni (crampi) e Duda. Spalletti si gioca le chances di Osimhen e Lobotka, per Raspadori ed Elmas. Minuto 73. Troppo tardi?
Giallo per Terracciano, fallo su Kvara. Punizione pe il Verona, blocca Meret. Traversa di Osimhen, siluro al minuto 82. Il giovane Zedadka per Politano a sei minuti dal 90esimo.
Ngonge per Lasagna. Giallo per Dawidowicz, fallo su Zedadka. In contropiede lanciato da Verde, Ngonge tutto solo si divora un gol facilissimo spedendo sul fondo. Giallo a Verdi su Kim.
Delusione e preoccupazione per il futuro prossimo degli azzurri. Gentile mister Spalletti, accetti un consiglio. I migliori li metta in campo dal via della partita, metta al sicuro il risultato e poi li riporti in panchina.