Esclusiva – Bargiggia: “Spalletti resta, Mertens non credo. E Osimhen…”
Paolo Bargiggia, giornalista ed esperto di mercato, è intervenuto in esclusiva a Sport del Sud per fare il punto sulla stagione del Napoli e sul calciomercato alle porte.
Il campionato volge ormai al termine. Il Napoli si tiene ben saldo al suo terzo posto, forte della qualificazione alla prossima Champions League conquistata con largo anticipo. Obiettivo stagionale centrato, come hanno sostenuto in coro De Laurentiis e Spalletti. Certo è, però, che la qualità della rosa e il livello del campionato consentivano senza dubbio il sogno di uno step successivo.
In esclusiva a Sport del Sud è intervenuto Paolo Bargiggia, giornalista ed esperto di mercato, per offrire il suo personale bilancio sulla stagione degli azzurri. Con lui, non potevamo farci sfuggire l’occasione di proiettare uno sguardo al futuro. Del tecnico, della società e, soprattutto dei calciatori, già imbrigliati in mille voci di calciomercato.
Che idea si è fatto della stagione del Napoli? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Secondo me, vederlo mezzo vuoto sarebbe sbagliato di questi tempi, soprattutto in un campionato così equilibrato. Con la qualificazione in Champions League, ripensando anche allo scorso anno in cui la squadra non ce l’aveva fatta, non sarebbe corretto vedere il bicchiere vuoto. È comprensibile, però, che in queste settimane c’è stato disorientamento tra i tifosi e anche qualche contestazione, perché anche loro si sono resi conto che poteva essere la volta buona. Sono rientrate in lotta squadre come Milan e Inter, che hanno attraversato dei momenti parecchio negativi, ed il Napoli tra l’altro sembrava avere anche un calendario più favorevole. Insomma, c’erano i presupposti per fare quel passo in più, anche alla luce del fatto che comunque abbiamo sempre visto un Napoli piacevole quest’anno. Unica eccezione nella parte centrale del campionato, dove infatti sono arrivati quei due scivoloni con Empoli e Spezia. Credo che, al di là di tutto, un po’ di critica e autocritica vada fatta. Quando si giocava sotto ritmo, come con il Sassuolo, la squadra è esplosa; quando invece l’avversaria imponeva ritmi più alti, come la Fiorentina di Italiano, si è andati in sofferenza”.
Critica e autocritica che coinvolge anche Spalletti?
“Quello che va raccontato è che ad un certo punto sia per la preparazione atletica, sia per i tanti infortuni, a Napoli si son fatti delle domande. Da quel che so, si è evinto che a livello fisico i parametri erano in regola e gli infortuni potevano essere ricondotti all’abbondanza di impegni. Ciò che ha preoccupato è stata una manchevolezza da parte di Spalletti nel non valutare che nel finale di stagione si sarebbe dovuto avere anche un piano B, essendo pronti a giocare non solo ai propri ritmi ma anche a ritmi più alti. Probabilmente, nella fase di esercizio normale, con la palla e atletico, Spalletti ha fatto un lavoro troppo blando e questo gli è costato in campo. È vero che in Italia generalmente non ci sono ritmi altissimi, ma se trovi una Fiorentina arrembante o un Empoli che gioca senza pensieri rischi di andare in difficoltà. Questo, infatti, ha portato a delle sofferenze incredibili nei finali di partita. Poi, permettimi di dire che probabilmente se in quelle partite il Napoli avesse avuto Di Lorenzo in campo le cose sarebbero andate diversamente”.
Si può dire che Spalletti resterà anche per la prossima stagione, ma che se non ci fosse stato un vincolo contrattuale si sarebbero prese altre strade?
“Per le informazioni che ho io, al 99,9% resta. Sicuramente una buona ragione è anche quella del vincolo contrattuale, perché De Laurentiis rispetto ad altri presidenti è molto prudente in questo. Non è uno di quelli che butta soldi appresso agli allenatori, come Giulini (presidente del Cagliari, ndr), tanto per capirci. Questi sono i fatti, però è chiaro che qualche altro sondaggio ci può essere stato. Secondo me l’unica ipotesi per cui si possa cambiare allenatore potrebbe essere quella che a Spalletti arrivi qualche offerta per cui scelga di lasciare Napoli. Al momento, però, non mi risultano queste possibilità”.
A proposito di De Laurentiis, ha qualche informazione sulla pista che porterebbe a Jeff Bezos?
“Questa era un’esclusiva che aveva lanciato qualche mese fa Luca Cerchione. Per quanto ne sappia, non ho segnali che questa pista sia particolarmente accesa. In generale, ho notizie di una certa resistenza da parte di De Laurentiis nel valutare la cessione del Napoli, anche se poi tra un anno ci dovrà necessariamente pensare. Io credo che se non sarà Bezos, è molto probabile che si tratti di una proprietà americana, perché hanno già dimostrato di avere grande interesse per la Serie A, cosa che invece non fanno le proprietà arabe. Quelle sono più attratte dalla Premier League, ad esempio. In questo momento non vedo segnali per una cessione”.
Passando al mercato: Kvaratskhelia è stato già ufficializzato, ci sono novità su Mathias Olivera?
“Su Olivera so sicuramente che ci stanno lavorando, anche intensamente, ma non hanno ancora chiuso l’operazione. Non è ancora chiusa non tanto per accordi con il giocatore ma per valutazioni con il Getafe sul cartellino. Resta comunque l’obiettivo prioritario ed è prematuro parlare di possibili alternative, perché Giuntoli sta lavorando parecchio su questa pista ed è tutt’altro che abbandonata”.
Mertens, Ospina, Koulibaly, Fabián, Osimhen: ci sono sviluppi in casa Napoli?
“No. Nel senso che secondo me quell’incontro a casa di Mertens dopo il flop di Empoli è stato molto mediatico. Di concreto, io non sono convintissimo che il belga possa restare. Per rinnovare dovrebbe comunque accettare una riduzione corposa del suo ingaggio e secondo me non rientra neanche tantissimo nei piani di Spalletti. C’è da dire che però c’è ancora un po’ di tempo e ci sono tante situazioni aperte. Lo stesso discorso vale per Ospina. Bisogna valutare anche Koulibaly, ma data l’età e la riconoscenza non escluderei che possa rimanere a Napoli pur senza rinnovare. Per Fabián Ruiz ho detto a più riprese che se non dovesse avere proposte all’altezza potrebbe rinnovare. Secondo me, invece, la situazione di Osimhen è molto da attenzionare di fronte a certe cifre. C’è ancora tanta carne al fuoco, insomma”.
C’è qualche pista più calda per un eventuale sostituto?
“Da quello che ho capito, Broja piace tantissimo. Piace tantissimo e forse sarebbe anche il caso di valutare diverse formule: magari un acquisto con un diritto di recompra o un prestito con diritto di riscatto. Non credo molto in Scamacca data la situazione: secondo me si parlerebbe di 40 milioni. Broja avrebbe una valutazione inferiore. E poi, secondo me, se dovesse partire Osimhen e non andare in porto la trattativa con Broja, tenderei a seguire delle piste straniere conoscendo il modus operandi di De Laurentiis.
Poi, per quanto riguarda le entrate, ho capito anche che il Napoli prenderà a prescindere un difensore centrale. Banalmente interessa Casale del Verona. Tutti gli altri nomi, poi, sono solo suggestioni. È chiaro che anche il Napoli si sia informato su Bremer, ma non è assolutamente alla portata”.