Kvaratskhelia, il nuovo Draxler pronto a prendersi Napoli
Khvicha Kvaratskhelia, un progetto di campione per il Napoli sulle orme di un talento purissimo un po' appassito nel tempo: Julian Draxler.

© “KVARATSKHELIA” – FOTO MOSCA
È abbastanza chiaro che ci troviamo di fronte a una sorta di rivoluzione in casa Napoli. Il ‘Padre Patron’ Aurelio De Laurentiis è da mesi sempre più indaffarato a ristrutturare la propria magione azzurra secondo nuovi, e più oculati, criteri. Abbattuta una parete portante come Kalidou Koulibaly. Rinnovato il portone d’ingresso con il termine del dualismo Ospina-Meret a favore di quest’ultimo. Infine, le due stanze ospitanti i figli di Napoli, Lorenzo e ‘Ciro‘, sono state liberate, una sicuramente, pronte per essere consegnate ai nuovi inquilini. Ecco, proprio di colui che ha occupato il letto di Insigne ci occuperemo quest’oggi: Khvicha Kvaratskhelia, il Draxler georgiano deputato a ereditare il peso della fantasia in attacco.
Christian Zaccardo, grande estimatore del neo azzurro classe 2001, ha avanzato il paragone con Rafael Leao del Milan per capacità di strappo e dribbling. Certamente lusinghiero il confronto con l’ultimo MVP della Serie A Tim, tuttavia, le caratteristiche tecniche e fisiche di Khvicha a noi ricordano più quelle del talento tedesco ex Wolfsburg, ormai quasi dimenticato in quel di Parigi. L’accostamento con Julian Draxler potrebbe non esaltare i tifosi, i quali già immaginano il georgiano piantare tutti sul posto, interporre il fisico davanti all’avversario e scappare via verso la linea di fondo. E non neghiamo che l’accelerazione sia nelle sue corde, ma non aspettatevi quel tipo di giocate.
Kvaratskhelia è un giocatore di tocco e rapidità, in particolar modo di pensiero. Estro e fantasia abbondano, abbinate ad una stoccata velenosa. Tutte peculiarità che anche il giovane Julian, prima nello Schalke 04, poi nel Wolfsburg, aveva largamente dimostrato di possedere. Infatti, il valore del giocatore si impennò in brevissimo tempo, tanto da attirare le mire del Psg, che lo acquistò per il suo circo di stelle nel gennaio 2017.
Entrambi nascono esterni di sinistra, ma sono perfettamente in grado di accentrarsi per inventare la giocata, anzi, il più delle volte è proprio la prima opzione che viene individuata. Saranno fondamentali i tagli in area di Osimhen, così come Schürrle faceva in Germania e Cavani, poi, a Parigi. Sull’intesa tra il nigeriano e Khvicha, Spalletti potrebbe creare qualcosa di importante e, soprattutto, imprevedibile, grazie alla rapidità dei due attaccanti. Probabilmente, Kvaratskhelia ha un numero maggiore di gol nei piedi rispetto a Draxler, anche se dobbiamo considerare la differente difficoltà dei campionati nei quali hanno giocato.
Le somiglianze sono comunque notevoli sotto altri punti di vista, forse non determinanti come la realizzazione di un gol, o l’imbeccata vincente per un compagno, tuttavia, indicativi della personalità. Il bisogno di sentire la palla frequentemente, di abbassarsi per cucire gioco e fornire sponde, le sventagliate da un lato all’altro del campo, non sono solo, ovviamente, funzionali al gioco, ma segno di responsabilità. Memorabile la prestazione di Draxler contro il Real Madrid nella partita di andata dei quarti di finale di Champions League nel 2016.
Ad appena 22 anni condusse il suo Wolfsburg a una storica vittoria alla Volkswagen-Arena per 2-0. Nella partita di ritorno le merengue ribaltarono il risultato e passarono il turno, ma la prestazione di Julian all’andata fu totale. Uomo ovunque sulla sinistra. Ripiegamenti, impostazione, scambi rapidi sulla fascia, uno contro uno con il diretto marcatore, conclusioni in porta, rigore procurato. Insomma, Joachim Löw si sfregava gli occhi pensando a Euro 2016. I tifosi napoletani sperano di poter fare altrettanto con Khvicha.
È nostra sincera opinione che, in termini di potenziale, il numero 77 del Napoli abbia anche qualcosa in più rispetto a Draxler: un pizzico di follia. Il tedesco, seppur dotato di un talento purissimo, in situazioni di raddoppio o pressing forzato, da buon teutonico, non corre il rischio e cerca la soluzione migliore indietro o orizzontalmente. Kvaratskhelia, invece, ragiona differentemente: aspetta la marcatura e la salta con il primo dribbling, non concedendo al secondo di sopraggiungere.
È chiaro che il rischio sia di esporre la squadra a una ripartenza avversaria, in particolar modo sulla fascia, ma la possibilità di puntare la difesa una volta superato il raddoppio o il pressing, apre il ventaglio delle opzioni per Khvicha. Le retroguardie devono quindi riorganizzarsi in fretta una volta superato terzino e interno di centrocampo, e, in quel breve lasso di tempo, si può determinare una partita.
Gioite, dunque, tifosi del Napoli. È arrivato un progetto di campioncino in città, ansioso di crescere sotto la guida di uno dei migliori allenatori in Serie A, e affamato di affermarsi nell’Europa che conta con i colori azzurri. L’augurio che rivolgiamo a Kvaratskhelia è quello di ripercorrere i primi passi di Julian Draxler, portare il Napoli a giocarsi i quarti di Champions League, magari con il Real Madrid, magari superando il turno, e consacrarsi, quindi, nel firmamento del calcio europeo.
