Napoli, è il mercato della confusione
Chi si aspettava grandi colpi per risollevare la stagione rimarrà deluso: il Napoli brancola nel buio e deve prendere al più presto una decisione fondamentale.
©️ “DE LAURENTIIS” – FOTO MOSCA
È ormai inutile star qui a ribadire per l’ennesima volta gli errori gestionali commessi in estate e stagnarsi ulteriormente nell’analisi delle problematiche di questo Napoli. Qualcuno li aveva riconosciuti a priori, altri ci sono arrivati solo in seguito. Ci hanno pensato il tempo ed il campo a far chiarezza. Sono state effettuate delle scelte sbagliate a 360 gradi, dall’ambito sportivo a quello dirigenziale, e la caccia alle streghe ha prontamente individuato il responsabile. De Laurentiis si è preso tutte le colpe del disastro, ha chiesto pubblicamente scusa e ha ammesso di aver compreso i suoi errori.
Tutti felici i guerrieri dei social. Gli A16 non aspettavano altro che la caduta del presidente con tanto di resa pubblica, quasi un’umiliazione. I Tuttapposter e i sostenitori di ADL, invece, nel mea culpa hanno trovato l’ennesima traccia di magnificenza di un uomo che ammette i suoi errori. E in tutto ciò, in questa battaglia tra favorevoli e contrari a De Laurentiis, il Napoli sembra quasi non importare più. Il presidente ha accontentato il popolino, gli ha dato ciò che chiedeva ardentemente, ma poi, nella sostanza, cosa è cambiato?
Al momento, la situazione è pressoché invariata. In 15 giorni di calciomercato i tanto attesi colpi che avrebbero dovuto risollevare la stagione non sono ancora arrivati e, probabilmente, neanche arriveranno.
Il Napoli ha preso Mazzocchi, liberando finalmente Zanoli che chiedeva la cessione dall’estate. Poi, 10 giorni di silenzio. O meglio, di rumore al seguito della telenovela Samardzic che pare ora naufragare in favore di scelte che lasciano un po’ perplessi. E intanto, del difensore centrale che doveva risollevare il reparto e del centrocampista che doveva sostituire Anguissa durante la Coppa d’Africa non c’è neanche ombra. Sono in arrivo Ngonge e Traorè, e, chissà, forse il Napoli tornerà dall’Arabia con un Barak in più, ma magari anche con un Politano in meno.
L’impressione che si ha guardando da fuori i goffi movimenti del Napoli sul mercato, è che ai piani alti ci sia davvero tanta confusione. Il motivo probabilmente risiede nel dubbio esistenziale che attanaglia in primis De Laurentiis, e di conseguenza anche gli operatori di mercato: bisogna lavorare sul presente per provare a dare un senso alla stagione in corso, oppure prendere atto del giro a vuoto, sperare di salvare il salvabile e proiettarsi già alla prossima stagione?
Napoli, il mercato tra presente e futuro
De Laurentiis sa di aver sbagliato, sa che questi errori gli costeranno caro in termini di risultati sportivi ed economici, ed anche in termini di svalutazione della rosa. Proprio per questo deve ponderare al meglio le prossime scelte per evitare ulteriori passi falsi che manderebbero in fumo anche il suo personale “scudetto” del bilancio. Intanto, però, il tempo scorre, il calciomercato non aspetta, ed il Napoli sembra ancora navigare a vista. Sa che non può rimanere con le mani in mano, qualcosa deve pur fare, ma non sa bene cosa.
Inutile dire che la scelta tra presente e futuro indirizzerebbe in maniera decisa le scelte di mercato. Il problema è riuscire a massimizzare il profitto dell’annata in corso, senza intaccare tuttavia le progettualità future. Il sogno Conte è sempre sullo sfondo, piace Palladino ed intriga Gasperini, tutti allenatori che giocano con una difesa a tre. Dunque, avrebbe senso fare investimenti importanti, ora, per calciatori che tra pochi mesi potrebbero non servire più? Ha senso, ad esempio, prendere Samardzic – uno attorno al quale dovresti costruire il tuo futuro – se poi ad Antonio Conte non piace? Però, è pur vero che senza qualche innesto che possa risollevare la stagione, quanto attraente potrà essere il Napoli la prossima estate? Sono certamente questi i ragionamenti che stanno frenando alcune scelte del Napoli, che intanto, però, deve fare anche i conti con l’attualità.
Bisogna fare i conti con una squadra in crisi, in evidente difficoltà e che per ora non dà cenni di reazione. Una squadra a cui qualche tassello manca, come mancava già in estate, e che va in qualche modo rinforzata. Traorè e Ngonge sono nomi che non scaldano i cuori. Il primo non gioca addirittura da settembre, è stato vittima di alcuni infortuni ed è stato anche colpito dalla malaria. Talentuoso, sicuramente, ma non un giocatore che può svoltare una stagione, almeno nelle condizioni attuali. Il secondo invece viene da un anno e mezzo decisamente positivo al Verona, ma è lecito chiedersi se, soprattutto per 20 milioni, sia davvero un profilo da Napoli.
Qual è quindi il senso dei due acquisti? Sono solamente altri due nomi per “tirare a campare” o si pensa che possano incidere a tal punto da garantire al Napoli un posto in Champions League?
Per caratteristiche e per precedenti, entrambi potrebbero giocare in un tridente stretto, come quello che servirebbe in un 3-4-2-1. Il Napoli sta quindi pensando già da ora alla possibilità di cambiare modulo per spianare la strada al prossimo tecnico? Anche in questo caso, però, qualcosa non torna. Si è detto che Lindstrom non gioca per questioni tecnico-tattiche, ma in un sistema del genere andrebbe a nozze. Perché, allora, comprare Ngonge proprio in quella posizione? Inoltre, considerando che Di Lorenzo agirebbe da braccetto, come a Torino, il Napoli sarebbe povero di esterni da impiegare sulla fascia destra. E dunque, anche l’ipotesi di un cambio imminente non sembra reggere.
Insomma, nei movimenti di mercato del Napoli c’è qualcosa che non torna, anche e soprattutto considerando l’enorme emergenza che tra infortuni e assenze varie ha decimato il centrocampo, unico reparto ancora intatto. Altro che Napoli e De Laurentiis campioni di programmazione. Ad oggi, c’è solamente tanta, troppa confusione.