Accadde oggi, un giorno qualsiasi diventa storia

Accadde oggi. Lionel Messi fa il suo esordio con la maglia del Barcellona. In quella partita non ha lasciato il segno, ma nella storia si.

Articolo di Lorenzo Maria Napolitano16/10/2021

16 ottobre 2004: un giorno qualunque diventa storia.

il giorno dell’esordio difficilmente viene dimenticato da un calciatore, ma in questo caso, siamo noi a non poterlo dimenticare.

L’ESORDIO UFFICIOSO

La prima volta che Lionel Messi entra in campo con la prima squadra del Barcellona è il 16 novembre del 2003. L’avversario del giorno, il Porto, invita la squadra delle stelle per inaugurare la sua nuova casa, l’Estádio do Dragão.

Per quest’amichevole di lusso mancano molti pezzi pregiati all’appello, dunque, Frank Rijkaard si trova obbligato a convocare diversi ragazzi della squadra B. Tra questi, appunto, Messi. Ha solo 16 anni e non ha ancora giocato un minuto con la prima squadra. Maglia dorata da trasferta, numero 14 senza il nome sulle spalle. La “Pulce” sostituisce Fernando Navarro e bagna il suo debutto con i “grandi”. Basta quella manciata di minuti per lasciare a bocca aperta mister, staff e compagni. Dimostrando subito tecnica e personalità fuori dal comune.

AMORE A PRIMA VISTA

Quando Pere Gratacòs, l’allenatore del Barcellona B che aveva prelevato Messi dai ragazzini, violando le normative della società che vietano di anticipare la crescita dei giovani, si avvicinò al mister olandese per chiedere come avessero risposto i “suoi” ragazzi, l’olandese non sapeva cosa rispondere.

” Quel Messi.. -dirà- credo proprio che debba giocare con noi! Iniziamo a farlo allenare con noi, prima una volta, poi due, poi tre, e magari…”

UN GIORNO QUALUNQUE DIVENTA STORIA

Se spesso è stata la storia a cambiare il calcio, a volte è stato il calcio a cambiare la storia. Questa frase mi ha sempre suscitato un certo effetto, e penso che questo sia il contesto adatto per far capire la grandezza e l’impatto che questo giocatore ha dato, e non solo al calcio.

L’ESORDIO UFFICIALE

Quella volta, poi le due, e poi le tre, sono passate. Lionel Messi è pianta stabile della prima squadra. Se a 17 anni ti alleni con Puyol, ” El gran capitàn”, Xavi, Ronaldinho, Iniesta, non sei uno come gli altri.

Nel derby catalano contro i cugini dell’Espanyol, allo stadio sul Montjuïc, a sette minuti dalla fine, un bagliore invade il campo, è entrata la stella più lucente dell’era moderna, esce Deco, entra Lionel Messi. Non ha lasciato segno in quella partita, ma lo ha lasciato nella storia.

Non voglio dilungarmi nei sentiti e risentiti numeri, purchè indicativi per rendere idea della sua grandezza, mi basta questo. Mi è bastato vederlo dal vivo, mi è bastato ammirare lui e il suo calcio, di cui ne è l’essenza più pura.

Adesso, 17 anni dopo, quel legame che sembrava inscindibile tra lui e la squadra catalana s’è rotto. Ma chi lo sa, magari, tra qualche anno, il figliol prodigo ritornerà nella sua casa, quella che lo ha consacrato, quella che lo ha reso grande, ma quella che, allo stesso tempo, esso stesso ha reso ancora più grande.