Danimarca, nuova stella del calcio europeo
Semifinale dell'Europeo, primato nel girone di qualificazione per i Mondiali e un passo di distanza dalle Finals di Nations League a scandire le tappe dell'affermazione della Danimarca nel calcio.
© “DANIMARCA-NAZIONALE” – FOTO MOSCA
La prima qualificazione ai Mondiali da parte della Danimarca risale a Messico ’86, dopo ben 56 anni dall’edizione in Uruguay che sancì la nascita della massima competizione per squadre nazionali. Da lì, un alternarsi di mancate qualificazioni, fino alla doppia partecipazione del 2018 e 2022. In ambito europeo, i biancorossi scesero in campo nel torneo continentale per la prima volta nel 1984, vincendo poi nel ’92. Negli anni successivi riuscirono costantemente a rientrare tra le partecipanti, fino al 2008, anno in cui non figurarono tra le squadre impegnate ai gironi, come avvenne ugualmente nel 2016.
Oggi, però, la Danimarca ha un profilo diverso: semifinale dell’Europeo 2021 con l’Inghilterra, passando in vantaggio e perdendo solamente nel finale dei supplementari con un calcio di rigore trasformato da Kane; prima nel girone di qualificazione dei Mondiali con nove vittorie e una sconfitta, rimediata nell’ultima gara dopo aver ormai strappato il pass per la competizione.
La crescita del calcio biancorosso è riscontrabile in alcuni dati: come riporta il CIES in un’analisi pubblicata al termine della scorsa stagione, la Danimarca, dal 2017, è la nona nazione al mondo per numero di giocatori espatriati verso altri campionati. Nel dettaglio, dal suddetto anno, 65 calciatori danesi sono stati tesserati nel calcio professionistico, segnando un aumento del 43% per il paese. Con 215 giocatori totali che, ad oggi, militano nelle varie leghe, la Danimarca si piazza inoltre sedicesima al mondo per tale dato complessivo.
Focus sulla rosa
Non è dunque un caso se la rosa della nazionale presenta così tanti talenti, tra giocatori ormai affermati e giovani in rampa di lancio. Il più ‘prezioso’ è Pierre-Emile Höjbjerg, centrocampista, 27 anni, con un valore di mercato di 42 milioni di euro (dati Transfermarkt). Con tre assist nelle sei gare dello scorso Europeo, il centrale del Tottenham vanta quasi il 100% di minuti giocati da inizio stagione e tre reti nell’undici titolare della formazione di Antonio Conte, protagonista di un ottimo inizio. Il secondo per valutazione è Andreas Christensen (35 milioni), classe ’96, in prima squadra al Chelsea dal 2017 e passato in estate al Barcellona.
Joachim Andersen (28 milioni), difensore centrale, dopo il poco minutaggio dell’europeo, si sta invece affermando in nazionale. Il ventiseienne ha infatti giocato 90 minuti in cinque delle sei partite del girone di Nations League; 63′ nel restante match. Classe ’97, Kasper Dolberg (17 milioni) è stato protagonista all’europeo, con due goal agli ottavi nello 0-4 con il Galles e uno ai quarti nell’1-2 con la Repubblica Ceca. Nonostante il momento non positivo in ambito club – attualmente l’attaccante è stato ceduto in prestito al Siviglia – con la Danimarca il prodotto della giovanili dell’Ajax continua a trovare spazio, andando anche in rete nell’ultima uscita con la Francia.
Esterno di centrocampo della Dea Atalanta. Basterebbe questo per definire Joakim Maehle (14 milioni) come giocatore di valore. Terzino in nazionale, non ha di certo bisogno di presentazioni, ma il suo rendimento con la maglia biancorossa va sottolineato. Il venticinquenne, nelle 10 gare valide per le qualificazioni ai Mondiali, ha messo a segno ben 5 goal, che si sommano ai due dell’Europeo; in Nations League nessuna rete, ma ben tre assistenze per i suoi compagni di squadra.
Passando ai più giovani, Jesper Lindström (17 milioni), classe 2000, si sta affermando nelle fila dell’Eintracht Francoforte. Trequartista – ma anche ala o seconda punta – ha terminato la scorsa stagione con 5 goal e 4 assist in Bundesliga; in Europa League, da vincitore della competizione, ha invece collezionato 1 assist e tre rigori guadagnati. Nel corso di quella attuale, nel campionato tedesco ha già messo a segno tre reti e guadagnato un rigore, mentre in Champions una marcatura nella gara con il Marsiglia. Per quanto riguarda la nazionale, Lindström non è rientrato tra i convocati per le gare di Nations League estive; assente per raffreddore nella penultima gara, ha invece giocato 30 minuti durante quella con la Francia. Non è in dubbio che il giovane sarà parte integrante della Danimarca nel futuro, e che gli occhi del calcio europeo si sono già posati su di lui; sarà da vedere invece se farà parte della lista convocati per i Mondiali.
Altro giocatore duttile della zona offensiva danese è Andreas Skov Olsen (17 milioni). Il classe ’99, nato a dicembre, è un punto fisso della nazionale: 5 goal e tre assist nel corso delle qualificazioni per i Mondiali; due reti in Nations League. L’ex Bologna, che può giocare su entrambe le fasce, è sotto contratto con il Brugge. Con il club, oltre ad aver messo a segno 4 goal e due assist in campionato, in tre partite di Champions ha siglato un goal e un’assistenza. La sua squadra è inoltre già qualificata agli ottavi, prima nel girone a 10 punti dopo quattro gare.
Altra conoscenza della Serie A è Mikkel Damsgaard – protagonista di un infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per sei mesi – passato al Brentford in estate per 15 milioni. Il giocatore si era reso protagonista nel corso dell’Europeo mettendo a segno due reti di pregevole fattura; la seconda, un capolavoro su punizione in semifinale contro l’Inghilterra. Rientrato dal problema alla coscia, il giocatore è tornato titolare sulla fascia sinistra della Danimarca, dove ha giocato tutte le gare di Nations League, propiziando un assist nell’ultima gara contro la Francia.
Passando ancora per la Serie A, l’infortunio di Zapata ha fatto conoscere agli appassionati il nome di Rasmus Höjlund, che ha siglato un goal e un assist con i nerazzurri. Il giovane, classe 2003, che a febbraio compirà 20 anni, è già valutato 15 milioni. In Nazionale ha visto il suo esordio nelle ultime due gare di Nations League, giocando mezz’ora in ognuno dei due cruciali match. Stesso anno di nascita per Maurits Kjaergaard, centrocampista del Salisburgo con due goal e due assist all’attivo in campionato. Quattro da titolare su quattro giocate in Champions dalla sua squadra – fucina di talenti – seconda nel girone a 6 punti. In Nazionale non ha ancora collezionato presenze, ma potrà di certo essere uno degli uomini del futuro danese.
Danimarca, una realtà già affermata
Se ai nomi citati più sopra aggiungiamo l’esperienza di Eriksen, Delaney, Kjaer, Schmeichel, la Danimarca presenta una rosa di indubbio, elevato, livello. Se i biancorossi non hanno raggiunto le finals di Nations League è solamente a causa della Croazia, che ha trionfato nello scontro diretto, vincendo 2-1. La squadra di capitan Modric continua positivamente la sua storia dopo la consacrazione del 2018, con il secondo posto ai Mondiali.
Le due formazioni si sono incrociate in campo per stabilire la vetta del girone; la Croazia prosegue il cammino, i danesi seguono le loro orme. Poco più di un mese e potremo osservarne il percorso ai Mondiali; poi sarà il turno di Euro2024. Con un’esplosione dei giovani, la nazionale biancorossa potrebbe ancor maggiormente imporsi come una delle squadre di maggior valore a livello europeo; ma occhio, la Danimarca, ormai, è una realtà già affermata.