Virtus Goti, una grande famiglia: intervista a Dolores Simeone

Dolores Simeone, presidente della Virtus Goti, ha rilasciato un'intervista a Sport del Sud dopo la salvezza ottenuta dalla sua squadra.

Articolo di Ruben Zaccaria17/05/2023

©️ FOTO – VIRTUS GOTI

Ci ha creduto fino alla fine la Virtus Goti, che ha conquistato la permanenza in Promozione con una rimonta nel finale nello spareggio playout contro la Sanciprianese. Sotto 2-0 fino al 73′, i ragazzi di mister Del Prete prima accorciano con Barra, poi al minuto 87 la rete di Pace pareggia i conti. Il match si chiude nei tempi regolamentari: al 93′ arriva infatti il goal di Medina del definitivo 3-2, che regala la salvezza alla formazione di Sant’Agata de’ Goti.

Ai nostri microfoni, ha rilasciato un’intervista Dolores Simeone, presidente del club, parlandoci della stagione, del progetto e dell’ambiente che si respira intorno alla squadra:

“La Virtus Goti nasce nel lontano 1997, fondata da mio marito e da alcuni suoi amici. L’ha sempre portata avanti lui. Io mi sono sempre occupata del settore giovanile, dei bambini. Sono subentrata tre anni fa in seguito alla sua scomparsa. Ho voluto portare avanti questo suo sogno, lui era molto legato al calcio. Quindi, nonostante tanti sacrifici, anche perché ci siamo trovati nel periodo più brutto con il covid, insieme ad un altro socio e amico che è Carmine Passante, che mi è stato molto vicino, abbiamo cercato di portare avanti la Virtus Goti con quella famosa frase che mio marito ha creato: Ho creduto in un sogno… e ho fatto bene’.

Sono stati sicuramente degli anni molto difficili e questo è stato forse il più difficile. Avevamo trovato una persona che è entrata in società ma è venuta meno subito dopo. Poi è andato via l’allenatore, la rosa non era ben costruita e nel momento del cambio in panchina ci siamo trovati con il mercato chiuso. A dicembre non siamo riusciti a crearne una nuova perché c’è stato qualcuno che ci ha remato contro. Quindi con il nuovo mister è stato molto difficile portare avanti questa squadra. Ciononostante, i ragazzi ci hanno creduto, noi ci abbiamo creduto e quindi nonostante il playout siamo riusciti salvarci e quindi mantenere la categoria.

Abbiamo fatto una cena poche sere fa con tutta la squadra. Io credo che la forza di questa società sia l’ambiente che si respira, ne ho avuto la prova perché mi hanno chiesto di essere presente anche i genitori di alcuni ragazzi. Abbiamo ricevuto complimenti per l’ambiente che si respira. Gli autori dei primi due goal sono con noi da tempo, in particolare Stefano Pace che sta con me da quando era piccolo. Ha sempre giocato con noi. Le testimonianze di affetto che io ricevo da tutti gli ex, che sono venuti a vedere la partita, si sono complimentati, hanno fatto il tifo per noi, mi dimostrano sempre il forte legame che c’era anche con il presidente, mio marito.

Ci sono stima, rispetto, amore. Questi sentimenti. Perché poi fondamentalmente nel nostro piccolo non abbiamo mai fatto mancare niente a questi ragazzi, non è una società di grandi cose però quelle piccole cose le diamo veramente con amore. Io quello che ho visto, anche con i genitori che ci hanno fatto complimenti in pubblico, in privato, è che siamo una grande famiglia ed è per questo che c’è questo forte attaccamento alla maglia.

Per quanto riguarda i progetti futuri, sicuramente il settore giovanile è quello che ci interessa tantissimo. Per quanto riguarda il campionato, stiamo già valutando un po’ di cose. Sicuramente il titolo resterà nelle nostre mani, nonostante il fatto che ci siano tantissime voci che dicono il titolo sia in vendita. Resta nelle nostre mani e ci tengo a precisarlo. È difficile qui nel nostro paese, perché non abbiamo grossi aiuti, non c’è la vicinanza del Comune, delle aziende del posto. Quindi, come dicevo, sono io insieme al socio di cui parlavo e altri amici, che lo facciamo veramente come una grande famiglia. È sempre stato così, però ci crediamo e speriamo di riuscire anche quest’anno nei nostri obiettivi.

Tornando alle giovanili, noi abbiamo una nostra scuola calcio. Abbiamo vinto il campionato con i giovanissimi. Con gli allievi siamo andati un po’ così e così. Abbiamo la categoria degli esordienti, piccoli amici, l’unica che quest’anno per la prima volta in tantissimi anni non siamo riusciti a fare è la Juniores, proprio a causa della persona venuta meno subito dopo l’ingresso in società. Di conseguenza, abbiamo perso i ragazzi di questa categoria, i quali si sono un po’ dislocati su altre zone. Far crescere i ragazzi è quello a cui aspiriamo maggiormente, per poi inserirli in prima squadra. Carmine Piscitelli, nostro portiere, ci è stato chiesto quest’anno anche da squadre di Eccellenza, Serie D. Altri li abbiamo lanciati in Eccellenza.