Meazza speciale per Kvara e compagni
Milan-Napoli: per i tre punti del primato in classifica, ma non meno per rispondere con le parole dei gol al Nord dell’Italia divisa.
© “MILAN-NAPOLI” – FOTO MOSCA
Partite in nulla uguali a tante altre, che siano incontri di calcio, basket, pallavolo, tennis, gare di atletica, concorsi ippici, regate, sci, pugilato e perfino ping-pong: diventano speciali se assumono valori ‘altri’, patriottici, campanilisti, rivendicativi, ‘politici’: la maglia rossa di Panatta e Bertolucci per la sfida ai tennisti cileni, fu simbolo del dissenso per il regime di dittatore Pinochet; molto prima la nazionale di Pozzo, schierata a centro campo, il braccio teso del saluto fascista dedicato a Mussolini; l’irripetibile stagione di successi dei russi (molti dopati per la gloria del Cremlino). Il pugno chiuso di atleti con la pelle nera sul gradino più alto del podio olimpico; i calciatori in ginocchio contro il razzismo, le lacrime di commozione e di orgoglio, mentre sale alto sul pennone il tricolore e risuona l’inno di Mameli; l’euforia collettiva di piccole realtà che danno i natali a sportivi di grandi imprese, come il vincitore della maratona, il pilota del titolo mondiale della Ferrari, le imprese in solitaria di Soldini, di Messner, scalatore seriale dell’Everest; il riconoscimento di doti umane e scientifiche dell’astronauta Samantha Cristoforetti, gli exploit di Tamberi, Jacobs, Sinner e Berrettini, il mondiale della pallavolo italiana.
Si potrebbe continuare all’infinito e replicano alla perfezione il mito di Maradona che sulla sua statua ha voluto si scrivesse ‘Sono napoletano’. La Napoli dimenticata dall’Italia, situata al di qua di una discriminante linea di demarcazione, ignorata o comunque trascurata dai media, oggetto di bieco razzismo, probabilmente invidiata per quanto grandioso le ha concesso la natura, per la sua gente allegra, generosa, accogliente, creativa…questa Napoli mutò il trionfo degli scudetti al Sud in rivincita non solo sportiva, in riscatto, in risposta politica al Nord secessionista. Se fece molto bene o semplicemente bene, se è da condividere il patto di vicinanza solidale tra popolo e intellettualità introno alla stagione d’oro di Maradona, se Napoli è andata oltre il merito di vestire il tricolore, è un interrogativo sospeso e si ripropone alla vigilia di Milan-Napoli, tra una delle squadre italiane che godono di diffuso favore nordista, non solo della stampa, e l’azzurro di Partenope, che nel mitico stadio dedicato all’immenso Meazza si spera si batta al massimo. Certo per i tre punti del primato in classifica, ma non meno per rispondere con le parole dei gol al Nord dell’Italia divisa.