Il bello della ‘non perfezione’
Anche Leonardo da Vinci avrà strappato un disegno sbagliato e Dante avrà buttato via dieci, venti versi non all’altezza della ‘Commedia’.

Maradona, Pelè, Messi, mai un errore? I fenomeni del basket Abdul Jabbar, Michael Jordan, James LeBron, proprio niente da rimproverarsi? Imperfezione della perfezione è una contraddizione apparente: l’assoluto non esiste. Anche Leonardo da Vinci avrà strappato un disegno sbagliato e Dante avrà buttato via dieci, venti versi non all’altezza della ‘Commedia’. Con la cautela suggerita da ovvia diversità, è quel che succede a Paola Egonu, perfetta evidenza del massimo possibile nella pallavolo, giocatrice italiana senza uguali nel mondo. Nel corso di un importante partita dei mondiali, ha commesso un errore, fatale per la nazionale e gli idioti di turno, che usano al peggio i social l’hanno insultata con odiose espressioni razziste. Paola è italianissima, nata a Cittadella, è una bellissima ragazza nera, ha regalato all’Italia della pallavolo la perfezione assoluta, per una volta ‘relativa’, considerato l’errore che ha impedito alla nazionale di vincere un set con il Brasile ai mondiali di Apeldoorn, dove l’Italia si è comunque aggiudicata la medaglia di bronzo battendo gli Stati Uniti.
Alle ingiurie dei razzisti, dei bastardi che frequentano stadi e palazzetti e infettano i social, Paola ha risposto con le lacrime e la scelta umanamente condivisibile di disertare la nazionale, di metterla in parentesi. L’augurio è che sia una pausa di riflessione. Le sia di conforto la piena solidarietà, non solo degli sportivi.
Da uno a dieci, il voto più vicino al dieci è stato assegnato all’unanimità all’ATP di Montecarlo, in riconoscimento della grande suggestione per la ‘location’ del ‘centrale’ con vista mare. Il tennis del principato, premiato da questa speciale classifica, è ora surclassato dall’arena che lambisce il mare di Partenope e regala agli spettatori del torneo napoletano la vista unica al mondo del golfo più spettacolare, la maestosità del Vesuvio alla sua sinistra e di fronte il fondale di Capri. Voto 10 e lode. La meravigliosa contiguità dell’azzurro cielo-mare ha purtroppo dovuto misurarsi con un incidente di percorso.
Benché affidato a un’azienda di eccellenza, l’impianto in cemento del ‘court’ si è clamorosamente sfaldato con inevitabili conseguenze sull’avvio del torneo e la delusione di chi aveva acquistato il biglietto per la giornata dell’esordio. Ingresso sbarrato.
Grazie Firenze. La Toscana ha rimediato alla figuraccia, ha inviato un nuovo campo in cemento, velocemente impiantato per ospitare lo spettacolo di alcuni tra i più forti tennisti del circuito.
Un biglietto da visita così invitante, nessun dubbio, proietterà l’immagine di Napoli nel mondo. Benvenuto ATP.