Il Napoli viaggia nella stratosfera del calcio di lusso. 4 a 0 sull’“ostico” Torino
Il Napoli, fiume in piena, dilaga; l’ostico Torino è ko. Sessantaquattro i gol degli azzurri in campionato.

© “NAPOLI” – FOTO MOSCA
Lo sanno soprattutto i napoletani, la loro città non è al top dell’opulenza economica, anzi, soffre la marginalità di una Paese che discrimina il Sud e lo ha “rapinato”, ma l’amore sconfinato per la squadra del cuore sembra non tenere conto dalla suddetta riflessione. Nello Stadio Grande Torino, conti alla mano, sono diecimila i tifosi vestiti d’azzurro. Non pochi in trasferta, tanti gli emigrati al Nord per trovare lavoro o per amore. Nessun’altra squadra, per quanto blasonata e di città finanziariamente ben messe, può vantare un seguito di tali dimensioni nelle partite “fuori casa”.
Bene, Spalletti, come ha sempre dichiarato di desiderare, può contare sul “dodicesimo uomo”. In sintonia con il clichè della sua prudenza scaramantica e auto-assolutoria in caso di insuccesso, il tecnico oramai osannato urbi et orbi esalta le qualità dei granata: “Il Torino è forte, asfissiante (sic) e ben guidato da Juric , noi invece siamo reduci da un impegno severo in Europa. È una partita tosta”. Ma chi ha diritto al pessimismo e ha ragione di lamentarsi è il calcio del Nord: Udinese-Milan 3 a 1 e stasera vedremo come va la sfida Inter-Juve.
Arbitra Marchetti di Ostia. Nello stadio spicca una grande macchia azzurra e sembra prevalere sul granata. Al settimo, angolo per gli azzurri, nessun esito. Nuovo angolo su conclusione di Lozano. Miracolosa la deviazione di Rodriquez e costa cara al Torino. Su corner battuto da Zielinski, Osimhen vola come solo lui può e manda il pallone in rete di testa. 1 a 0 al nono minuto. Tripudio dei diecimila napoletani. Napoli travolgente e controllo completo del gioco.
Meret respinge un pericoloso tiro dai quindici metri di Vlasic, al minuto 14. Giallo per Gravillon per fallo duro su Kvaraskhelia. E questo è un problema: vittime di falli ‘a far male’ sono ovviamente Osimhen e Kvara. Calcia Ricci dalla distanza, intervento imperfetto di Meret, conclusione di Sanabria ravvicinata e palo al minuto 23. Pericolo. Ora pressione dei granata, con gli azzurri in qualche difficoltà. Ci prova anche Vojvoda da lontano ed è buona la reazione del toro dopo il gol subito.
Terzo angolo per gli azzurri. Niente di fatto. Il Napoli è in controllo paziente. Kvara atterrato in area da Linetty, rigore. Batte il georgiano. Tiro centrale, 2 a 0, minuto 35, dodicesimo gol del georgiano. È meraviglia per le performance dei due inarrestabili gemelli gol. Ci prova il nigeriano, Milinkovic Savic si salva in angolo con una grande parata. Deviazione di Anguissa, risponde il portiere granata. Corner per il Torino infruttuoso, spogliatoi.
Di nuovo un gigantesco Osimhen. Ventunesimo gol (25esimo stagionale) del nigeriano di testa su cross di Olivera e 3 a 0. Angolo per il Torino. Djidji per Gravillon, Ilic per Linetty, Buongiorno per Vojvoda. Dentro Ndombele per Zielinski, Elmas per Lozano. Minuto21. Kva assist per Ndombele e al 67esimo ed è 4 a 0. Sessantaquattro i gol degli azzurri finora in campionato. L’ostico Torino è ko, tripudio. Restano 16 i soli gol subìti finora dagli azzurri.
In campo Simeone per Osimhen e Ostigard per Rrahmani. In diecimila urlano in coro il nome del nigeriano, che fa un giro di campo per raccogliere gli applausi dei tifosi napoletani. Esce Singo per Aina. Quindici minuti al 90esimo. Sanabria colpisce Meret al volto, niente di grave. Meritato riposo per Lobotka, motore degli azzurri, in campo Gaetano, del vivaio azzurro. Seck per Vlasic è la risposta di Juric. Quanto recupero? Marchetti concede altri due minuti di gioco oltre il 90esimo. Mamma mia, che impressione: il Napoli, fiume in piena, dilaga e provoca travasi di bile delle avversarie, specialmente di luoghi d’Italia razzisti e della stampa ostile.