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La magia del Dribbling: un tesoro in via di estinzione nel calcio moderno

kvaratskhelia

4^ puntata – Il calcio sotto la lente

Il calcio, una volta era un universo intriso di arte e genialità che purtroppo sembra scomparire sotto i nostri occhi. Sto parlando dell’estinzione lenta, ma inesorabile, dei dribbling, quella sublime forma di espressione calcistica che incantava i tifosi e faceva levitare gli stadi.

In un’epoca in cui il calcio sembra dominato da tattiche pragmatiche, dove l’efficienza e l’organizzazione difensiva si ergono come pilastri indiscussi, i dribbling rischiano di diventare un’antica forma d’arte dimenticata. Sembra quasi che il destino del pallone sia stato suggellato da una legge cosmica implacabile: il declino dei dribbling e la loro sostituzione con tattiche di gioco più caute e misurate.

Eppure, ricordate quei tempi in cui i dribbling erano una sorta di poesia in movimento? Quando geni del calcio come Pelé, Maradona e Cruyff danzavano sul terreno di gioco, sfidando le leggi della fisica e sfuggendo alla stretta sorveglianza dei difensori. Era come se il pallone avesse vita propria, guidato dalle abili gambe dei maestri del dribbling.

Mentre oggi assistiamo a un’epoca in cui il dribbling è stato relegato a un ruolo marginale. I giocatori sono allenati a essere pragmatici, a seguire schemi ben definiti piuttosto che abbandonarsi all’istinto creativo del dribbling. E così, le trame intricate di un’azione di uno-contro-uno sono state rimpiazzate da passaggi brevi e rapidi, un balletto anonimo che non incanta più gli occhi del pubblico.

Non voglio suonare come un profeta del disastro, ma l’estinzione dei dribbling potrebbe avere conseguenze più ampie di quanto immaginiamo. Non si tratta solo di una perdita per il calcio, ma di un’erosione del nostro patrimonio culturale. I dribbling rappresentano l’essenza stessa del calcio, la sua anima poetica. E se perdiamo questa forma di espressione, cosa rimarrà?

Forse possiamo ancora intravedere un barlume di speranza. Ci sono giocatori che resistono all’ordine imperante e continuano a danzare con il pallone, sfidando le leggi della tattica moderna. Pochi, ma coraggiosi, sfidano il conformismo calcistico e ci regalano sprazzi di quel calcio romantico che rischia di andare inesorabilmente perduto.

Ed è proprio qui che si cela la nostra responsabilità, come tifosi, come cronisti, come amanti del calcio. Dobbiamo apprezzare e celebrare i dribbling quando li vediamo, incoraggiare i giovani talenti a sviluppare questa forma d’arte e rendere il dribbling di nuovo una parte centrale del nostro gioco. Solo allora potremo sperare di preservare l’eredità di coloro che hanno danzato con il pallone prima di noi.

Il calcio non può permettersi di dimenticare i dribbling. Sono la melodia che accompagna le partite, l’incanto che svela il potenziale umano nella sua forma più sublime. Siamo testimoni di un cambiamento epocale, ma forse, solo forse, possiamo ancora salvare l’anima del calcio da un destino segnato. Riprendiamo i dribbling e celebriamo il bel gioco.

Le precedenti puntate de “Il calcio sotto la lente”

1^ Puntata: Alla ricerca dell’equilibrio perfetto: Pro e Contro dei moduli tattici del calcio.

2^ Puntata: L’evoluzione del calcio: Trequartisti e Mezzala – due ruoli in trasformazione

3^ Puntata: Il dibattito sul Salary Cap nel calcio: chi ne beneficia davvero?

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