El segna semper lu

Non solo segna sempre lui, ma tutti i suoi gol sono decisivi. Ha la resa punti per gol tra le più alte della storia del Napoli. Signore e signori: Victor Osimhen.

spalletti osimhen
Articolo di Mario Gargiulo20/03/2022

© “OSIMHEN-SPALLETTI” – FOTO MOSCA

Non solo segna sempre lui, ma tutti i suoi gol sono decisivi. Ha la resa punti per gol tra le più alte della storia del Napoli e ieri ci ha cavato ancora le castagne dal fuoco. Troppo semplice dire che Mertens ha cambiato la partita quando il pareggio è venuto su calcio da fermo con un movimento perfetto del nigeriano dritto per dritto, sul filo del fuorigioco. Senza, staremmo probabilmente a commentare altro.

Riavvolgiamo il nastro. Non condividiamo le critiche a Spalletti per la formazione iniziale. Erano gli stessi uomini che avevano vinto a Verona con Insigne al posto dell’evanescente e disturbato Lozano. Zielinski giustamente in panca. Centrocampo a tre per fronteggiare una squadra forse sottovalutata che ci aveva messo in difficoltà anche a Udine nonostante i quattro gol presi, venuta a Napoli per chiudersi e ripartire con qualità e tecnica.

Se poi Ruiz scende in campo per l’ennesima volta con lo sguardo e i movimenti del panda, Insigne conferma di essere un giocatore marginale, Anguissa fa il peggior primo tempo della stagione e KK insieme a altri vanno a farfalle sul gol di Deulofeu, vogliamo dare la colpa a Spalletti?

Che ha invece il merito di aver capito come a Roma che bisognava cambiare subito: ha individuato il ventre molle (in tutti i sensi) della squadra e inserito Mertens.

Mossa non scontata e ad alto rischio: Mertens ha subito un’involuzione fisica che solo i ciechi non vedono. Se è nella giornata giusta può generare soluzioni importanti davanti. Ma non ha più continuità, minutaggio e non corre in copertura a protezione dei due “derelitti” in mezzo al campo. Ieri ha dato la scossa necessaria, ha permesso a Osimhen di entrare in gioco dopo un primo tempo abbandonato a se stesso; il nigeriano l’ha fatto in modo devastante.

Il Napoli non ha un gioco d’attacco stabilmente efficace. E’ come se tutte le volte se lo costruisse faticosamente durante la partita. Vediamo azioni e passaggi che sembrano improvvisati. Per un intero primo tempo Osimhen è rimasto solo a lottare vanamente contro i centrali dell’Udinese. I nostri due esterni non gli hanno dato supporto nonostante la buona vena di Politano e da dietro nessuno si è inserito provando a fare un break, creare spazi o dialogare di sponda con il centravanti. Così per le difese è fin troppo facile. Con Mertens lo scenario è cambiato ma per lo più grazie ad iniziative individuali e all’incornata su punizione. Il 2 1 è venuto invece al termine di una bellissima azione sulla destra di Di Lorenzo e Politano: una perla isolata.

La vittoria ci ha consentito di pareggiare la classifica virtuale dell’Inter che ci è davanti per gli scontri diretti. Il Milan, la squadra migliore e più continua finora, si conferma prima dopo la vittoria di Cagliari e ha il campionato nelle sue mani. La Juve quarta stasera salvo clamorose sorprese tornerà a quattro punti. Dietro, il vuoto. L’obiettivo CL si avvicina e le prossime tre partite contro Atalanta, Fiorentina e Roma ci diranno se potremo definitivamente guardare avanti senza preoccuparci di cosa accade alle nostre spalle.

Purtroppo a Bergamo avremo l’assenza pesante di Osimhen, combinata all’infortunio di Petagna. Mancherà anche Rrahmani. Speriamo che Di Lorenzo possa invece recuperare.

Spalletti alle strette ci ha finora sempre sorpreso con soluzioni creative e approcci alla gara insperati. C’è da aver fiducia innanzitutto in lui, noi ce l’abbiamo.

FORZA NAPOLI SEMPRE