Salernitana, ora nove finali: non è finita finché non è finita

Nonostante la debacle rimediata contro la Juventus, l'imperativo in casa Salernitana è continuare a credere nel miracolo salvezza.

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© “SALERNITANA” – FOTO MOSCA

Nonostante la debacle rimediata nella difficile trasferta dell’Allianz Stadium, la Salernitana, con due partite da recuperare, quelle contro Udinese e Venezia, non si sente ancora retrocessa. Le sconfitte di Cagliari e Venezia, infatti, aiutano i granata a sperare ancora nell’obiettivo salvezza. Nove partite da disputare e ventisette punti a disposizione: alla squadra di Davide Nicola serve un repentino e deciso cambio di passo.

Tanti pareggi (tra cui quello di prestigio contro il Milan), ma nessuna vittoria nelle ultime giornate di campionato. Una crescita esponenziale, però, dal punto di vista caratteriale e della fiducia. La Salernitana, al contrario di quanto fatto contro l’Inter a San Siro, ha affrontato i bianconeri con coraggio e a viso aperto. Tuttavia, l’abissale gap tecnico tra le due squadre non ha lasciato scampo ai granata.

Diverse sorprese nell’undici iniziale della Salernitana. Davide Nicola lascia fuori Ribery e Verdi, quest’ultimo sempre in campo nelle ultime tre giornate di campionato, lanciando titolare Diego Perotti, mai schierato dal primo minuto finora. In mediana fiducia all’ex Genoa Radovanovic, mentre sulla trequarti agisce Zortea alto a destra. In attacco la scelta ricade sui soliti Bonazzoli e Djuric, undici gol in due in stagione. Massimiliano Allegri, dopo la delusione Champions, si affida al 3-5-2: Chiellini torna al centro della difesa, Dybala e Vlahovic coppia d’attacco.

Partita già ampiamente indirizzata nel primo tempo. La Juventus gioca a ritmi elevati, con l’intento di riscattare la brutta figura rimediata in Europa. Dybala, rilanciato titolare da Allegri, sigla dopo cinque minuti il gol del vantaggio. Vlahovic, a secco da due partite, raddoppia alla mezz’ora. Difesa campana in bambola contro lo strapotere fisico e qualitativo degli avversari. I granata giocano in ripartenza e provano a pungere soprattutto con Bonazzoli, vicinissimo al gol al 73′, e Zortea. Gli ingressi in campo di Verdi e Ribery non cambiano le sorti di un match dall’esito scontato, o quasi.

Nonostante tutto, la Salernitana continua a credere nel miracolo. D’altronde, Davide Nicola non è nuovo a imprese all’apparenza impossibili. Nella storia della Serie A, infatti, soltanto il Crotone 2016/2017, con 14 punti alla trentesima giornata, due in meno rispetto ai granata, è riuscito ad evitare la Serie B al termine della stagione, con una rimonta a dir poco eccezionale.

Due big match ancora da disputare, contro Roma e Atalanta, poi un calendario non insormontabile. I granata devono necessariamente invertire il trend. L’imperativo è vincere e portare a casa i tre punti. Nel mirino c’è il Torino che ha già perso contro Genoa, Venezia e Cagliari. La Salernitana non strappa punti alla Juventus, ma prende sicuramente in prestito dai bianconeri il celebre slogan: fino alla fine, ora più che mai. 

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