Gli allenatori stranieri nella storia del Napoli: da Kreutzer a Garcia
A spasso nel tempo. Gli allenatori stranieri che hanno fatto parte della storia del Napoli: da Fritz Kreutzer a Rudi Garcia.

Il Napoli campione d’Italia, dopo aver salutato Luciano Spalletti, ripartirà da Rudi Garcia: l’allenatore ex Roma ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno ed è pronto a mettersi in gioco sulla “pesante” panchina azzurra. La recente esperienza in Arabia Saudita con l’Al-Nassr per lui non si è conclusa nei miglior dei modi, e di certo non gli mancherà la voglia di riscatto: difendere lo scudetto ed andare lontano in Champions League non possono che essere grandi motivazioni. Detto ciò, Garcia sarà il primo tecnico transalpino della storia del Napoli. Ma la squadra campana quanti allenatori stranieri ha avuto?
Napoli, la nascita della società azzurra e i primi allenatori stranieri

Il Napoli nella sua storia ha avuto ben 18 allenatori stranieri: il primo, esattamente nel 1926, data in cui è nata la società azzurra, è stato Fritz Kreutzer. L’austriaco ebbe un ruolo da calciatore-allenatore, ma dopo un anno deludente concesse il posto al suo connazionale Bino Skasa. Anche per lui il tempo non fu abbastanza, poiché fu succeduto dallo svizzero Jean Steiger nel giro di pochi mesi. Purtroppo, in quella stagione ci furono tre cambi tecnici: tra cui arrivò anche il primo ungherese sulla panchina partenopea, Ferenc Molnár. Mentre, il terzo ed ultimo allenatore austriaco del Napoli fu Karl Fischer, che guidò gli azzurri nella stagione 1928-29.
Nel campionato successivo, il presidente del Napoli Giorgio Ascarelli affidò la panchina ad un altro allenatore straniero, l’inglese William Garbutt, che si presentò cosi: “Se tra voi c’è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito”. Come testimoniò Athos Zontini, ex difensore azzurro, a Sport Sud.
Il tecnico proveniente dall’Inghilterra, che in Italia vinse 3 scudetti con il Genoa e una coppa CONI con la Roma, portò una nuova idea di gioco nell’ambiente partenopeo, instaurando una disciplina ferrea e lasciando poco tempo libero ai suoi calciatori. A Napoli rimase 6 anni, dove ottenne due volte il terzo posto. Dopo William Garbutt, sulla panchina campana ci furono altri due allenatori stranieri, gli ultimi due ungheresi della storia azzurra: Károly Csapkay nel 1935-1937 e Eugen Payer nel 1938-1939.
Napoli, allenatori stranieri naturalizzati italiani: da Sallustro a Pesaola

A Napoli, poi, parte una vera e propria catena di allenatori stranieri naturalizzati italiani: nella stagione 1942-1943 toccò al subentrante Italo-brasiliano Paulo Innocenti, che ottene il 3 posto in Serie B sfiorando la promozione in A per solo due punti. Mentre, due anni dopo, l’Italo-uruguaiano Raffaele Sansone condusse gli azzurri al primo posto nel Campionato misto A e B del Centro-sud, risultato che diede la promozione in Serie A, ed al quinto posto nel Girone Finale di Divisione Nazionale. Nel ‘61, invece, l’Italo-paraguaiano Attila Sallustro disputò solo le ultime due gare del campionato prendendo il posto di Amedeo Amadei.
Tra gli allenatori stranieri naturalizzati italiani, non può che apparire il nome di Bruno Pesaola, un grande pezzo di storia del Napoli: il tecnico Italo-argentino in circa 30 anni torna ben tre volte nel capoluogo campano, ottenendo sempre ottimi risultati. L’esordio fu nel ‘62, quando non solo ottenne la promozione in A, ma riuscì a conquistare anche il primo trofeo della storia azzurra: la Coppa Italia 1961-1962. Quattro anni dopo, invece, si aggiudica la Coppa delle Alpi. Mentre, nel 1976 porta a casa la Coppa di Lega Italo-Inglese. E nella stessa stagione, riuscì a dare un grande identikit europeo al Napoli: diusputa un grande annata in Coppa delle Coppe UEFA, uscendo solo in semifinale contro l’Anderlecht. Infine, Angelo Sormani fu l’ultimo della stirpe: l’Italo-brasiliano ebbe una piccola parentesi sulla panchina azzurra nel ‘80.
Napoli, i maestri del calcio: Vinício, Zeman e Boškov

Nella lista degli allenatori stranieri è presente anche Luís Vinício, primo forestiero dell’era Ferlaino: il tecnico brasiliano, dopo aver giocato per 5 anni con la maglia del Napoli collezionando 69 reti, torna nel capoluogo campano in veste di allenatore, applicando per primo in Italia il gioco del calcio totale all’olandese. ‘O Lione, soprannome datogli dai supporters partenopei, porta gli azzurri nella parte alta della classifica sfiorando la vittoria dello scudetto. Successivamente, dopo l’epoca trionfale con Maradona, approdò ai piedi del vulcano un vero maestro del calcio, Vujadin Boškov: l’allenatore serbo tenne a galla il Napoli in cui si avvicinava il lento ma inesorabile declino. Mentre, il pieno delle difficoltà le visse Zdeněk Zeman: il tecnico nato in Repubblica Ceca dopo due punti conquistati in sei partite venne esonerato dal neo presidente Giorgio Corbelli. Quell’anno il Napoli retrocesse e iniziò a vivere i più momenti bui della sua storia.
Napoli, l’era De Laurentiis: lo spagnolo Rafa Benitez e l’arrivo di Rudi Garcia

©️ “BENITEZ” – FOTO MOSCA
Infine, nei tempi recenti, quelli dell’era De Laurentiis, il primo allenatore straniero è stato Rafael Benítez: il tecnico spagnolo approda al Napoli nel 2013 sostituendo Walter Mazzarri, che svolse un ottimo lavoro. Riesce a dare alla società azzurra una certa fama europea e la trasforma da club “rivelazione” a definitivamente grande squadra. Conquista due trofei: Coppa Italia 2013-2014 e la Supercoppa Italiana 2014, inoltre, nella stagione 2014-2015 porta il Napoli in semifinale di Europa League, dove il Dnipro interrompe il sogno azzurro. Esattamente, dopo 10 anni dall’approdo del mister nato a Madrid, sotto l’ombra del Vesuvio arriva Rudi Garcia. Gli allenatori stranieri nella città partenopea, su per giù, sono riusciti a lasciare il segno, alcuni entrando nella storia, tipo Pesaola e Benitez, l’allenatore francese si unirà a loro? Sarà il campo a dire la verità…