Il Napoli dovrà fare a gennaio il mercato che non ha voluto fare in estate
Tutti i nodi vengono al pettine: quando ad agosto parlavamo di mercato insufficiente e rosa indebolita pareva una bestemmia. Ora, però, il Napoli è costretto a fare tutto ciò che non ha fatto in estate, e anche più, per salvare il salvabile.

©️ “DE LAURENTIIS” – FOTO MOSCA
Tutto ciò che stiamo vivendo e vedendo da qualche mese a questa parte non è altro che il frutto di una serie di inenarrabili errori che hanno caratterizzato la gestione del terzo post-scudetto della storia del Napoli. Preferiamo non addentrarci oltre, perché le strade sbagliate imboccate dalla società hanno condotto ad un vero e proprio labirinto in cui riuscire a districarsi sembra impossibile. In questa parentesi ci permettiamo di fare giusto qualche osservazione su quelle che sono state le discutibili scelte di un calciomercato che definire sufficiente è probabilmente generoso. Laddove, sottolineiamo, con sufficiente non ci riferiamo alla classica votazione scolastica ma all’atteggiamento ingiustificato con cui sono state prese determinate decisioni.
Era piena estate, gran parte del periodo del calciomercato era già trascorso, e provavamo a descrivere in un articolo (leggi qui) come il mercato dei campioni d’Italia, aggravante, appariva tutt’altro che ambizioso. L’edificio perdeva le sue colonne portanti (fuori Spalletti, Kim, Giuntoli), e si è pensato che per sostituirle bastasse mettere qualche mazza di legno (dentro Garcia, Natan, Meluso). Abbiamo provato a farlo presente, ma con i Tuttapposter, di cui anche avevamo già parlato (leggi qui), era davvero improponibile ogni sorta di ragionamento che non esaltasse De Laurentiis ed il suo operato.
Ondate di insulti a più non posso da parte di esperti inesperti quando accennavamo al fatto che la formazione del Napoli non solo non si stesse rinforzando, ma avesse fatto addirittura qualche passo indietro. Ne abbiamo sentite veramente di cotte e di crude, ma fatto sta che il campo, purtroppo, non ha contraddetto neppure una virgola di quanto avevamo puntualizzato.
In estate il Napoli avrebbe avuto poche operazioni da fare per migliorare la rosa e provare a mantenere il gap con le rivali costruito nella stagione precedente.
Il Napoli avrebbe dovuto sostituire Kim con un difensore centrale di livello. Non lo ha fatto, scegliendo di andare invece a prendere la scommessa Natan dal Brasile. Ci ha messo un mese e mezzo per vedere il campo (solamente per necessità), salvo poi mostrare tante lacune a livello difensivo. Magari migliorerà col tempo, ma ad oggi è ancora grezzo, e questo lo si poteva prevedere.
Il Napoli avrebbe dovuto cedere Lozano, arrivato alla fine della sua avventura, e sostituirlo. Il messicano è partito, ma il suo sostituto Lindstrom non è un esterno vero e proprio. E di questo sembra che se ne siano accorti solo in seguito.
Il Napoli avrebbe dovuto prendere un centrocampista con le caratteristiche di Anguissa, per farlo sia rifiatare nel corso del campionato e soprattutto per sopperire alla sua assenza per via della Coppa d’Africa. È arrivato Cajuste, che di spazio ne ha trovato anche lui poco e di cui non si riesce ancora a dire se sia carne o se sia pesce. E in realtà, non si è neppure capito se sia più un vice Anguissa o un vice Lobotka.
Il Napoli avrebbe dovuto risolvere le tante questioni contrattuali in sospeso, ma invece le telenovele per Osimhen e Zielinski sono ancora in onda. Kvaratskhelia continua a percepire la metà dello stipendio di Demme che non gioca da due anni. Elmas aveva chiesto garanzie sul suo impiego per rinnovare, salvo altrimenti trovare altre soluzioni: non solo non è stato rinnovato, ma non è stato neanche ceduto, e proprio perché per i motivi già esplicitati non ha voluto rinnovare, non ha neanche più giocato! L’unico ad uscirne con un contratto nuovo, anche se solo per un anno, è stato Mario Rui.
Il Napoli avrebbe dovuto poi sistemare tutti gli scontenti, le seconde e terze linee, e sostituirli con giocatori magari più validi o di prospettiva. Ci riferiamo quindi a Zanoli, che aveva chiesto a chiare lettere di essere ceduto in prestito per giocare con continuità e non rimanere un altro anno in panchina. Parliamo dei vari Demme, Gaetano e Zerbin, giocatori completamente fuori dal progetto che continuano a scaldare le poltroncine del Maradona e dei vari stadi d’Italia da mesi.
Questo avrebbe dovuto fare il Napoli in estate se avesse voluto confermarsi in cima alla Serie A e, perché no, tra le grandi d’Europa. D’altronde lo aveva detto lo stesso De Laurentiis: “Prossimo obiettivo dopo lo scudetto? Vincere, vincere, e ancora vincere. Ora vogliamo la Champions!”.
Siamo al termine di dicembre, sono passati ormai 4 mesi, ed una nuova finestra di calciomercato è alle porte. E sapete cosa dovrà fare il Napoli in questo mercato? Esattamente tutto quello avrebbe dovuto fare e che non ha fatto, o che non ha voluto fare, in estate. Con la grossa, grave differenza che il tempo a disposizione è dimezzato, che si è nel bel mezzo di un calendario che non dà tregue per lavorare in serenità e che il margine di errore è ridotto allo zero se almeno si vuole salvare il salvabile.
Basta sfogliare qualche pagina di giornale o aprire un qualsiasi sito online per leggere notizie che già si sapevano da mesi. Ve le riportiamo in ordine sparso: “Zanoli scontento, vuole andare via in prestito per giocare”, “L’agente di Gaetano vuole incontrare la società per decidere il futuro”, “Elmas al Lispia, accordo ad un passo”, “Demme può tornare in Germania”, “Anguissa in Coppa d’Africa, il Napoli cerca sostituti”, “Zerbin può partire a gennaio”, “Mazzarri ha chiesto un difensore centrale”. È chiaro dunque che tutte queste incertezze vanno ad aggiungere un carico non indifferente ad una situazione che è già di per sé disastrosa.
Lo stesso Walter Mazzarri in conferenza stampa ieri sera è stato chiaro e ha sottolineato che servono interventi sul mercato. Ha ribadito che perderà Anguissa per un certo periodo, che altri giocatori andranno via e, parafrasando, che qualcuno effettivamente è un po’ scontento. Nulla che non sapevamo già. Ma non da oggi, neppure da ieri, e nemmeno dall’altro ieri: da mesi!
E più si va avanti, meno i conti sembrano tornare. Con l’assenza di Anguissa, con la cessione di Elmas e con Zielinski che è sul punto di cominciare il giro di saluti prima dell’addio in estate, significa che il Napoli è quasi obbligato ad investire su giocatori importanti. Oggi, non domani! E non rincalzi, occasioni di mercato, tappabuchi, ma titolari! Elementi che faranno parte del Napoli del futuro. E voi, considerato quanto accaduto fino ad ora, vi fidereste?
Se davvero la SSC Napoli è un modello in quanto a pianificazione e programmazione come molti sostengono, ci chiediamo cosa ci sia di programmato in tutto ciò. Ci si aspettava un nuovo anno benedetto? “Non è sempre Natale”, avevamo avvisato ad agosto, e qualcuno rispondeva che il Natale del Napoli non è mica lo scudetto, ma il quarto posto. E vi sembra garantito oggi?
A questo punto chiediamo davvero lumi a coloro che hanno sempre la risposta a tutto, ai Tuttapposter, agli integralisti, agli integerrimi difensori di De Laurentiis, della società e di ogni sua mossa. Non sosteniamo di certo che sarebbe stato il sollievo a tutti i mali, ma è lecito pensare che con un mercato adeguato le cose sarebbero andate per lo meno un po’ meglio. Per quale motivo il Napoli non ha fatto quel che avrebbe dovuto fare? È questo un modello di gestione esemplare? È questa la lodevole ed infallibile programmazione a cui si fa riferimento? Noi, davvero, risposte sensate non riusciamo a darcele.