Cagliari-Napoli: Mazzarri contro Spalletti ai raggi X
Il Napoli affronta il suo passato in Sardegna. Per sognare il primo posto c'è una sfida di nervi in panchina da superare.
© “MAZZARRI” – FOTO MOSCA
Nonostante l’analisi di oggi sia “tecnico-tattica” un pizzico d’amore è impossibile non lasciarlo in nero su bianco. Non sarà mai una partita dal sapore di vera e propria sfida contro il mister che ha lanciato il Napoli nel mondo dei grandi. Ricordi indelebili animano la mente, da grandi vittorie a prestazioni sublimi. Per molti quel Napoli è stato il più travolgente, il più romantico, quello che ha infuocato i cuori dei tifosi dopo annate pressoché anonime. Ma veniamo a noi, oggi siamo rivali, rivali speciali, diciamo così.
L’inizio sulla panchina del Cagliari non è stato dei migliori, anzi. La società, però, ha dimostrato di credere nel lavoro del tecnico toscano, senza mai metterlo in dubbio o sulla graticola prematuramente. Scelta azzeccata. Oggi il Cagliari è fuori dalla zona che scotta, ma attenzione, è comunque vicina. Proprio per questo la partita sarà intensa, perchè la posta in palio è altissima. Il Napoli ha l’occasione per prendersi la vetta d’Italia, il Cagliari vuole continuare a macinare punti.
I sardi, così come il Napoli, hanno conosciuto, e tutt’ora conoscono, uno stato d’emergenza circa gli infortuni. Tra tutti, le assenze più pesanti sono quelle di Nahitan Nández, sogno proibito di mezza Serie A nel mercato invernale, Kevin Strootman, Matteo Lovato e l’ex della partita Marko Rog. Mazzarri, nonostante ciò, è riuscito a tirar fuori il meglio dai suoi giocatori anche senza alcuni di questi pilastri.
Cragno, cosa succede?
Alessio Cragno è stato accostato più volte al Napoli negli ultimi anni. Non solo, tanti top club – anche all’estero – hanno manifestato interesse nei confronti del portiere toscano. Quest’anno, però, i numeri evidenziano come l’estremo difensore sia facilmente penetrabile. 22 partite giocate e 41 gol incassati. In totale sono 46 però quelli subiti dal Cagliari. Ciò farebbe pensare ad uno scivolone nella carriera di Cragno, passato da futura stella a estremo difensore di una squadra che lotta per la salvezza.
Non è così, per sua fortuna. Rispetto agli altri anni i sardi dietro arrancano e non poco. Non è bastato nemmeno il capitano della Selección uruguagia, Diego Godín, per garantire sicurezza nella retrovia. Ciò fa del portiere un vero e proprio martire in attesa della sua fucilazione. Prima o poi, arriva. È dal 30 novembre, contro l’Hellas Verona, che il Cagliari non termina la partita senza aver subito gol.
Cragno più volte si è esibito in grandi parate, che spesso hanno salvato il risultato. Non solo le parate sono importanti, ma sono anche tante. Il numero uno è infatti il sesto portiere della Serie A con più parate effettuate. La difesa lascerà desiderare, ma bisogna angolarla bene per battere Alessio Cragno. Lui è sicuramente uno degli uomini di maggior spessore della squadra.
Come sta riuscendo Walter Mazzarri, quindi, ad ottenere i recenti risultati?
Bypassando la difesa che, come detto, rappresenta l’anello debole della squadra, i giocatori a cui bisogna prestare particolare attenzione in campo sono Razvan Marin e Joao Pedro, oltre l’in forma Gastón Pereiro. Degne di nota anche le recenti prestazioni di Dalbert, surclassato dalle critiche a Milano con la maglia dell’Inter, ma tassello importante della squadra di Mazzarri in Sardegna.
Al gol subito, si risponde con più gol segnati e quanta più attenzione possibile in difesa. In questo modo Walter sta ottenendo i recenti ottimi risultati.
MAZZARRI CONTRO SPALLETTI AI RAGGI X
I precedenti
Sarà che avrà lasciato Napoli con delle ottime basi per crescere, oppure, non si sono presentate delle occasioni così ghiotte. I numeri parlano chiaro, da ex contro il Napoli il tecnico di San Vincenzo ha collezionato solo due vittorie, nessuno è riuscito ad avere la meglio sull’altro per sette volte, mentre il Napoli è uscito vittorioso dal confronto per in 6 occasioni. Per un totale di quattordici scontri che sorridono senza dubbio alla squadra azzurra.
Il duello, invece, tra i due tecnici, va avanti da molto più tempo, quasi vent’anni. La prima volta il 12 settembre del 2004, in un Reggina-Udinese terminata a reti bianche. Nei restanti quattordici scontri, i numeri sorridono all’attuale allenatore del Napoli. Sette successi per lui, quattro i pareggi, così anche le vittorie di Mazzarri. L’ultima partita in cui i due allenatori si sono incrociati è stata la gara d’andata, vittoriosa per il Napoli. Il penultimo scontro, invece, ha sorriso a Mazzarri, in un Torino-Inter terminato per 1-0.
Parola ai calciatori
Spiega Dalbert, brasiliano arrivato a Milano proprio grazie a Spalletti: quanto sono simili i due allenatori?
E quella lite…
Il post gara di Torino-Inter, è stato animato dallo scontro tra i due allenatori, toscani e di grande temperamento. Lo scontro ha avuto inizio subito dopo il fischio finale, con Spalletti che accusa Mazzarri di non porgergli la mano anche se da quanto riporta Tuttosport, il tecnico nerazzurro si sarebbe avvicinato al tecnico del Torino pronunciandogli una battuta poco signorile.
La battuta non è piaciuta a Mazzarri, il quale era basito dal comportamento del suo collega, che poi ha cercato di chiarire in conferenza stampa, ma senza fortuna. Il battibecco poi prosegue anche successivamente con un vivace scambio di battute tra i due, infatti il tecnico dei granata spiega la sua versione dei fatti davanti ai microfoni, rilasciando le seguenti dichiarazioni su quello che è accaduto :
“Spalletti andava verso il campo, sono andato io a dargli la mano partendo dalla mia panchina, lui non pensava di darmela, andava forse a salutare gli arbitri e ha fatto un sorriso strano quando mi ha visto.
Io non gli ho detto una parola: volevo avere rispetto di lui che aveva perso, ma magari uno a una certa età le cose se le scorda dopo un’ora. Adesso Spalletti avrà tanti pensieri per la testa, se non si ricorda le cose ci può stare, ha anche qualche anno più di me…”
Molte notizie hanno confermato che i mister hanno chiuso lì la vicenda, ma sicuramente anche per loro la partita non è di ordinaria amministrazione.
San Vincenzo contro Certaldo, Cagliari contro Napoli, l’identità sarda contro l’orgoglio napoletano. Ci sarà da divertirsi.