Bari, bastano Nasti e Menez per sognare la Serie A?
Il Bari riparte da Marco Nasti e Jeremy Menez, ma la domanda sorge spontanea: è una coppia d'attacco valida per sognare la Serie A?
Li hanno tanto aspettati, ed ora sono arrivati. Dopo lunghi giorni in cui la frangia più irrequieta del tifo richiedeva nuovi acquisti dopo i tanti addii, il Bari è finalmente passato ai fatti. Eccoli, uno dietro l’altro, i primi colpi del mercato. L’incipit con la conferma di capitan Di Cesare, poi il tesseramento dello svincolato Faggi, fino ai primi veri botti.
Il Bari si rifà il look, complici gli addi di Antenucci, Esposito e quello già messo in calendario di Walid Cheddira: i volti del nuovo attacco biancorosso saranno Marco Nasti e Jeremy Menèz. Due profili estremamente diversi, che insieme potrebbero rivelarsi incredibilmente complementari. Il Bari riparte da loro due, ma è abbastanza per provare l’assalto alla Serie A?
Marco Nasti è sicuramente uno dei giovani italiani più promettenti, da molti ritenuto il futuro centravanti della Nazionale. Classe 2003, è cresciuto nel settore giovanile del Milan lasciando il segno con una notevole stagione con la maglia della Primavera. Con 16 gol e 7 assist in 24 partite si aggiudica il premio di miglior attaccante della stagione 2021/22, ed è con questo biglietto da visita che si affaccia al mondo dei professionisti.
Dalle parti di Milanello sono convinti che sia pronto al grande salto, e allora nella scorsa estate viene messo sul mercato in cerca di una sistemazione che possa metterlo alla prova. A Cosenza ha vissuto gli alti e bassi di un giovane alle prime esperienze. La sua avventura non è iniziata nel migliore dei modi, tra scelte tecniche e acciacchi fisici che ne hanno compresso il minutaggio per i primi mesi. Alla lunga, però, si sono visti ampi sprazzi del Nasti che aveva illuminato il campionato Primavera ed il finale di stagione mantiene vive le speranze per un futuro radioso. Al primo anno in Serie B segna 5 reti, quasi tutte decisive per la salvezza, e si prende i meriti per aver rinunciato al Mondiale Under 20 per giocarsi i play out con il suo Cosenza.
Marco Nasti ha ancora tutto da dimostrare. È un attaccante moderno, molto mobile, a cui piace svariare sul fronte offensivo e giocare il pallone. Con il Milan, ad esempio, aveva giocato anche sulle fasce, mentre con il Cosenza è stato utilizzato anche come seconda punta o, addirittura, trequartista. Resta tuttavia una prima punta, e le ragioni sono ben illustrate dall’assurda doppietta siglata contro la Reggina. La fame con cui in entrambe le occasioni attacca il primo palo è roba da 9 vero, senza dubbio. A questo abbina ottime doti realizzative: prima in tuffo di testa, poi con una volee di destro sotto la traversa, anche la finalizzazione c’è. La sensazione è che dopo una stagione di rodaggio, Marco Nasti possa essere realmente pronto ad esplodere, soprattutto in una piazza calda come Bari che spinge come poche altre in Italia.
Il suo partner d’attacco sarà Jeremy Menèz, ammesso che effettivamente Cheddira abbandoni la Puglia. Tracciare un identikit dell’asso francese sarebbe certamente superfluo e la sua carriera pregressa lo presenta già in maniera abbastanza esaustiva. Houdini, l’illusionista, è un colpo di alto livello per la categoria e rappresenterà sicuramente una grande risorsa per il Bari. Il suo arrivo risponde a livello tecnico ed esperienziale alle partenze di Ruben Botta e Mirco Antenucci, ed introduce una variabile impazzita nell’attacco dei biancorossi. Jeremy Menez va a mettere leggerezza e fantasia, genialità e follia, quello che serve per far incendiare il San Nicola.
Sul bagaglio tecnico che il francese porterà con sè c’è poco da eccepire. Al di là della stagione da 16 reti con il Milan, Menez non è mai stato un gran goleador, per cui non c’è da aspettarsi da lui grossi numeri dal punto di vista realizzativo. Piuttosto, lavoro per la squadra e per i compagni, movimenti intelligenti per aprire spazi, filtranti visionari e qualche giocata strappa-applausi. Nelle ultime due stagioni e mezzo con la Reggina, il francese ha marcato 13 volte in 69 presenze con gli amaranto, confermando le medie mantenute nel resto della sua carriera.
E dunque, Nasti-Menez può essere una coppia d’attacco da Serie A? Potenzialmente sì, ma resta una grossa scommessa da parte della società. Nasti è un giocatore ancora in costruzione, che sta facendo passi in avanti verso la propria realizzazione personale ma che ha ancora tanti spigoli da smussare per definirsi. Bari può essere congeniale al suo percorso e se le premesse verranno mantenute Mignani potrà stare sereno. Per Jeremy Menez, invece, i dubbi vertono principalmente su fattori anagrafici. L’attaccante francese ha dimostrato di essere ancora in forma, ma allo stesso tempo, a 36 anni, il peso dell’età comincia a farsi sentire. Chiaramente speriamo che non sia questo il caso, ma immaginiamo che la società abbia messo in preventivo possibili infortuni.
L’impressione è che i due insieme possano essere estremamente compatibili, andando a formare un attacco dinamico, creativo ed imprevedibile. I movimenti dell’uno potrebbero favorire le giocate dell’altro, e se tutto va per il verso giusto a Bari se ne potrebbero vedere delle belle. Tuttavia, proprio in virtù dei discorsi precedenti, sarebbe lecito aspettarsi un altro colpo dal mercato, che vada così a completare il reparto e fornire a Mignani un’ulteriore alternativa. Nasti e Menez sono un’ipotesi accattivante, stimolante, ma potrebbero rimanere legati a delle incognite ancora a lungo.
Con i due attaccanti è senz’altro pacifico affermare che Luigi De Laurentiis si sia assunto la responsabilità di un rischio che potrebbe, da un lato, rivelarsi fatale, ma dall’altro potrebbe fare la fortuna della società. Di questi periodi, però, appena un anno fa, un altro De Laurentiis decise di puntare delle fiches su calciatori che davano poche garanzie: se la fortuna è un fattore ereditario, i tifosi del Bari possono dormire sogni tranquilli.