Napoli, poco da rimproverarsi
La prima sconfitta non apre ad alcuna crisi. Manca brillantezza, ma la squadra c’è e ha avuto le occasioni per pareggiare nel finale.
© “SQUADRA” – FOTO MOSCA
La prima sconfitta non apre ad alcuna crisi. Manca brillantezza, ma la squadra c’è e ha avuto le occasioni per pareggiare nel finale
Doveva succedere, prima o poi. Ed è accaduto in un modo per niente traumatico. Il Napoli ha perso in campionato, dopo aver vinto dieci partite e pareggiandone due. È caduto in casa dei campioni in carica, una squadra organizzata e compatta, logica favorita per lo scudetto nonostante le difficoltà mostrate negli scontri diretti.
La squadra di Luciano Spalletti non ha molto da rimproverarsi nei cento minuti giocati. L’atteggiamento è stato coraggioso, pochi calcoli nella gestione della partita ma baricentro molto alto. Le due formazioni l’hanno interpretata in modo analogo, infatti tre dei cinque gol sono originati da un pressing portato con tempi e spazi giusti.
Nonostante manchi ancora un certo tipo di brillantezza, il Napoli ha retto sul piano del gioco ed è riuscito a creare due occasioni molto pericolose in pieno recupero con Mario Rui e Mertens. Finché il rammarico riguarda le proprie possibilità, è un buon segno. Il gruppo è centrato, produce situazioni interessanti anche quando calciatori come Insigne e Fabian Ruiz sono sottotono come in questo caso.
Simone Inzaghi ha opposto loro la fisicità dei suoi e raddoppi puntuali, che hanno soffocato le due fonti di gioco più importanti a disposizione di Spalletti.
Proprio il tecnico rientra a Napoli con qualche responsabilità per l’inserimento tardivo di Mertens. Il belga è stato il giocatore più pericoloso, nonché il migliore in campo della sua squadra, entrando a un quarto d’ora dalla fine. Nel mese che resta fino alla sosta invernale, in attesa di saperne di più sulle condizioni di Osimhen, sarà interessante capire se Spalletti tornerà a considerarlo una prima punta al posto di Petagna, se dovesse esprimersi con questo tipo d’intensità.
La prima sconfitta in campionato, dunque, non apre ad alcuna crisi. Aspetti da registrare ce ne sono, ma è alto anche il livello della consapevolezza dopo un confronto così con l’Inter e tale dovrà rimanere in vista dei prossimi complicati scontri diretti.