Tra la noia di Qatar-Ecuador e l’inutile amichevole dell’Italia

Dopo la noia mortale di Qatar-Ecuador e lo sfarzo esasperato dell’inaugurazione del Mondiale più contestato di sempre, eccovi Italia-Austria.

SPORT CALCIO ITALIA MACEDONIA NELLA FOTO: FOTOMOSCA
Articolo di Luciano Scateni21/11/2022

©️ “MANCINI” – FOTO MOSCA

Dopo la noia mortale di Qatar-Ecuador e lo sfarzo esasperato dell’inaugurazione (disegnata dall’italiano Marco Balich, indifferente alla disumanità di chi glielo ha commissionato) del Mondiale più contestato di sempre, lo scintillante avvio di Austria-Italia.

Al sesto Verratti perde un pallone, lo conquista Arnautovic, che lancia in contropiede Schlager. Grande conclusione, 1 a 0. Tre minuti dopo quasi raddoppio per gli austriaci. Sfiora il gol Seiwald e l’Italia sta a guardare. Palo, alla sinistra di Donnarumma. Lo sfiora di nuovo la squadra di Arnautovic, noto agli italiani di Bologna. Italia aggredita nei primi venti minuti da una nazionale retrocessa nella B del ranking mondiale.

L’esordio dei Mondiali ha largamente deluso. L’Ecuador, messi in cassa i due gol di Valencia, ha evitato di mortificare un modestissimo Qatar e la partita è diventa un tocchettare da sbadigli a centro campo.

Comunque più Austria che Italia in questa amichevole spigolosa, con interventi duri, ingiustificati. La pericolosità degli avversari è favorita da qualche imperfezione del nostro pacchetto difensivo, preso d’infilata dalla velocità dell’Austria. Arriva il due a zero al minuto 36, trova il gol Alaba, complice Donnarumma, che va a farfalle. Il tiro da 25 metri, era decisamente intercettabile. Esulta il CT Rangnick. Quasi tre a zero per un gran tiro di Sabitzer di poco a lato. Solo Austria, o quasi, dal calcio d’avvio al quarantesimo.

Ci prova Politano al minuto 42, buon tiro dalla destra, para Lindner. Domanda legittima: ma è giustificata la “punizione” dei nostri avversari di stasera retrocessi dalla Fifa? Sconcerta la passività degli azzurri, desta perplessità l’assenza di una punta centrale con attitudini offensive alla Nordhal dei bei tempi. Si spera di vedere calcio vero domani, con l’esordio delle big in Qatar. Second time. In campo Zaniolo e Chiesa, per aumentare le potenzialità offensive degli azzurri. Dentro anche Scalvini e Pessina.

Mancini corre ai ripari, forse dopo aver sottovalutato l’intraprendenza e l’alta tensione dell’Austria. Fuori Politano, Di Lorenzo, Gatti e Grifo. Subito pericolosi gli austriaci con il solito Sabitzer, risponde bene Donnarumma, che si ripete poco dopo. Respinge miracolosamente un colpo di testa ravvicinato di Posch, servito, indovinate da chi? Da Dabitzer. Spina nel fianco dell’Italia è il solito Arnautovic, 106 presenze in nazionale.

Reagisce l’Italia, Zaniolo oltre la traversa, lo imita Barella. Guadagna calci d’angolo l’Italia. Bonucci dalla grande distanza, pallone in curva. Pressing degli azzurri a tutto campo, atteggiamento più convinto e determinato. Frutto della dura ramanzina di Mancini durante l’intervallo? Sì, ovvio. Chiesa da sinistra, due metri a lato. Ventesimo della ripresa. Se Qatar-Ecuador ha provocato noia da modestia del calcio offerto ai sessantamila presenti, l’amichevole dell’Italia denuncia una stagione tutt’altro che esaltante degli azzurri. Gnonto per Raspadori, autore di un quasi gol sventato da Lindner. Fuori Arnautovic (???) per Gregoritsch, Wober per Wene. Minuto 75. Zaniolo-Chiesa, conclusione alta. Fuori Baumgartner per Grillitsch. Schmid per Adamu. Sei al novantesimo. All’ottantanovesimo Mancini manda in campo Miretti per Barella (???). Tre minuti di extra time. Stop dell’arbitro e morale della favola: a cosa è servita questa sconfitta in terra austriaca?

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