Spezia-Napoli chiude la Stagione: vogliamo lanciarli i giovani o no?

Il Napoli dimostra che i suoi giovani non sono pronti nemmeno per giocare una gara ininfluente ai fini della classifica.

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Articolo di Lorenzo Maria Napolitano22/05/2022

© “SPEZIA” – FOTO MOSCA

L’ultima partita di Insigne e Ghoulam con la maglia del Napoli daranno quel tocco d’amaro in più ad una giornata che di per sé lo sarà già: l’ultima gara di Serie A. Se l’obiettivo sia stato raggiunto o no non conta più. Godiamoci l’ultima partita di questo Napoli, inteso in senso ampio. Perchè quando, a breve, volgerà a termine la stagione, ci sarà un cambio radicale del Napoli che abbiamo ammirato quest’anno. Piaccia o no, non sarà più lo stesso Napoli senza Lorenzo Insigne. Il capitano. Il Ghoulam post infortunio è stato, purtroppo, un calciatore consapevole che non aveva più nulla da dare, nonostante provava a dimostrare il contrario. Loro, gli addii certi. Ma, come ripetuto spesso da De Laurentiis, nessuno sarà incedibile, e le offerte ci sono, anche di belle grosse. Fabián ha mercato, come lui anche Koulibaly e Zielinski. Per non parlare della telenovelas legata ai portieri.

Dunque, arrivederci campionato, ma arrivederci anche ad una fetta corposa, e romantica, di un Napoli che dovremmo salutare. Non dare addio, perchè sarebbe troppo strappalacrime.

A differenza dello scorso anno sarà una gara ininfluente ai fini della classifica, per il Napoli così per lo Spezia. Le due squadre sono accomunate, in questa occasione, da un destino analogo: entrambe vicine, ma lontane, da una zona infuocata. Lo Spezia guarderà dall’alto l’accesissimo scontro salvezza, mentre il Napoli dal basso il pirotecnico scontro scudetto. Per loro, invece, un risultato vale come l’altro, più o meno. Salutare il campionato con una vittoria lascia sicuramente più soddisfatti, ma null’altro.

Mentre ci sono squadre che con i giocatori da loro formati ci vincono i campionati, o ci costruiscono la propria storia, a Napoli nemmeno una gara ininfluente meritano di giocare i ragazzi della primavera? Sorge una domanda, ma i giovani sono praticamente l’ultima ruota del carro in casa Napoli, oppure non possono disputare gare di Serie A in quanto non pronti fisicamente o poco dotati qualitativamente?

NEANCHE CONTRO LO SPEZIA?

Una squadra caratterizzata dalla totale inesperienza in Serie A. Una società che per una combinazione fortunosa non ha potuto (perchè avrebbe voluto) esonerare il suo allenatore. Carattere e grinta, questo è lo Spezia. Quanto è bastato per vincere gli scontri diretti e arrivare a poche giornate dalla fine della Serie A con una matematica certezza di permanenza in massima categoria. Una squadra fatta ad immagine e somiglianza del suo allenatore, non chissà quale profeta del calcio o condottiero straordinario. Con tutto il rispetto.

Se il mister è stato elogiato così tanto, è grazie alla sua capacità di aver forgiato in poco tempo una squadra riuscita a non retrocedere, senza calciatori dallo spiccato spessore tecnico. Infatti non c’è stato un esponente del gruppo capace di giganteggiare. Una squadra che senza dubbio ha meritato di essere lì, ma che non può rappresentare uno scoglio talmente grosso per i calciatori del vivaio azzurro. Anche perchè, quante volte quest’anno abbiamo sentito rimbombare i nomi di Ambrosino, Cioffi, Hysaj, Vergara.

È difficile pensare che questi possano avere delle difficoltà, in una gara in cui non è nemmeno necessario avere i nervi chissà quanto saldi.

I punti deboli di questa squadra sono soprattutto in difesa. Lo Spezia di Motta è molto propensa a partire dal basso, ma con difensori di un livello non eccellente, un pressing intelligente è sufficiente per conquistare velocemente il pallone. Trappola del fuorigioco provata e riprovata, ma che ha dato poco spesso i propri frutti. La maggior parte delle volte, infatti, la squadra ha subito gol tenendo in gioco goffamente gli attaccanti avversari. Infine i terzini: bene in fase offensiva, male in fase difensiva, con poca copertura e soprattutto poca sicurezza quando puntati nell’uno-contro-uno.