Alla ricerca dell’equilibrio perfetto: pro e contro dei moduli tattici del calcio
Nel calcio moderno, i moduli di gioco rivestono un ruolo fondamentale nel determinare il successo di una squadra.
1^ puntata – Il calcio sotto la lente
Nel calcio moderno, i moduli di gioco rivestono un ruolo fondamentale nel determinare il successo di una squadra. Ogni allenatore ha un proprio credo calcistico e a seconda della sua concezione, o sceglie di adattarlo ai giocatori in rosa, o fa sì che siano loro a doversi adattare ai suoi ideali di gioco. L’obiettivo finale è quello di cercare l’equilibrio perfetto tra difesa, centrocampo e attacco.
Proviamo ad esplorare alcuni dei principali moduli utilizzati nel calcio, evidenziando i loro pro e contro:
Moduli di gioco con la difesa a 4
Sono considerati i moduli più basici, perché permettono di coprire al meglio tutte le zone di campo in fase difensiva, offrendo sempre la possibilità ad un giocatore di scalare in aiuto di un compagno.
4-4-2
Pro: Uno degli schemi più tradizionali ma, al momento, inutilizzato in serie A. Il 4-4-2 offre solidità difensiva e un’ampia copertura sul campo. Le due linee di centrocampo possono lavorare sia in fase offensiva che difensiva, mentre gli attaccanti possono supportarsi a vicenda.
Contro: Il 4-4-2 può essere superato da formazioni con un centrocampo più folto, rischiando di perdere il controllo della partita e lasciando gli attaccanti isolati.
4-3-3
La nazionale italiana di Mancini ha conquistato un’Europeo utilizzando questo modulo, e che in campionato ritroviamo nella Lazio di Maurizio Sarri, nella Fiorentina di Vincenzo Italiano (che lo alterna col 4-2-3-1) e nel Genoa di Alberto Gilardino(che lo alterna col 3-5-2).
Pro: Prevede una sola punta centrale e due ali che giocano alte, e si sfrutta maggiormente l’ampiezza del campo in fase offensiva, riuscendo sempre a rendere pericolose le avanzate dei terzini grazie alle sovrapposizioni. Questo schema è perfetto per un gioco offensivo, con i tre attaccanti che possono creare numerose opportunità in avanti. Inoltre, il centrocampo a tre può garantire un migliore possesso palla. Il mediano centrale ha compiti di regia e di copertura della difesa, diventando l’uomo cardine della squadra, per cui deve avere grandi doti atletiche e di visione di gioco.
Contro: La difesa potrebbe essere esposta, soprattutto quando gli avversari si trovano in superiorità numerica nel centrocampo in caso di repentini cambi di fronte da parte degli avversari. Per questo richiede un grande dispendio di energie da parte dei centrocampisti.
4-2-3-1
Utilizzato dal Milan di Stefano Pioli (che lo alterna col 4-3-3), dal Bologna di Thiago Motta e prediletto da Rudi Garcia del Napoli.
Pro: In questa variante tattica i due centrocampisti di protezione offrono una solida base difensiva, mentre sulla trequarti trovano spazio sia il trequartista che le due ali avanzate a supporto del centravanti. È un’ottima combinazione tra solidità e creatività. Si tratta di un modulo particolarmente adatto alle squadre che cercano di fare possesso palla e che permette, grazie anche alle sovrapposizioni dei terzini, di sviluppare numerose soluzioni offensive.
Contro: Se i centrocampisti difensivi non sono ben coordinati, la difesa potrebbe essere facilmente superata dagli avversari.
4-1-4-1
Pro: Un modulo molto equilibrato con un centrocampista difensivo che protegge la difesa e una linea di centrocampo composta da quattro giocatori, che offre sia solidità che supporto all’attacco.
Contro: Potrebbe mancare un po’ di forza offensiva, con un solo attaccante in campo.
4-3-2-1 conosciuto come Christmas Tree (Albero di Natale)
Pro: Questo schema offre un forte supporto offensivo con due trequartisti alle spalle dell’attaccante principale, creando numerose opportunità in avanti.
Contro: La mancanza di centrocampisti difensivi potrebbe rendere la squadra vulnerabile alle ripartenze avversarie.
Moduli di gioco con difesa a 3
Abbandonando la difesa a 4, si può ottenere una copertura maggiore del centro dell’area
3-5-2
Antonio Conte ha ottenuto grandi successi con Juventus, Chelsea e Inter adottando proprio questo modulo, ed è stato sostituito all’Inter da Simone Inzaghi anche perché utilizzava lo stesso modulo nella Lazio. E’ utilizzato anche dalla Juventus di Massimiliano Allegri.
Pro: E’ ritenuto un sistema molto flessibile, in grado di adattarsi facilmente tra difesa a tre e cinque, e centrocampo a cinque e tre. Può fornire una buona copertura in tutte le zone del campo. Come tutti i moduli con difesa a 3, è fondamentale che gli esterni di centrocampo siano dotati di corsa, resistenza e siano bravi sia in fase difensiva che offensiva. Il centrocampo così folto, supportato poi dall’eventuale salita a turno di uno dei centrali difensivi, rende particolarmente efficace il pressing in tutte le zone del campo.
Contro: Potrebbe mancare un po’ di ampiezza sulla fascia e, in alcune situazioni, gli attaccanti potrebbero trovarsi un po’ isolati. Inoltre se la squadra avversaria riesce a scavalcare il centrocampo con dei lanci lunghi si possono aprire pericolosissimi buchi in difesa.
3-4-3
Pro: Un sistema molto aggressivo con tre attaccanti supportati dai due esterni di centrocampo porta le squadre ad avere sempre una presenza pericolosa nell’area avversaria, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Inoltre, i quattro centrocampisti possono fornire il supporto necessario sia in fase offensiva che difensiva. Questo modulo super offensivo, è adatto a squadre dotate di una ottima condizione atletica. Corsa e intensità sono elementi essenziali di questo modulo.
Contro: La difesa a tre potrebbe essere vulnerabile contro squadre che puntano molto sulle fasce laterali. Quando l’avversario prende il controllo del pallone, si rischia di essere schiacciati in un 5-2-3 che rende difficile la creazione di qualsiasi azione d’attacco. È quello che è successo con la Salernitana di Castori a inizio stagione nel debutto in massima serie, quando ha provato inutilmente a sopperire con la grinta allo scarso tasso tecnico.
3-4-2-1
L’ho volutamente lasciato per ultimo perché al momento è il modulo più utilizzato dalle squadre italiane: la Salernitana di Paulo Sousa (che in ritiro sta provando anche la difesa a 4), la Roma di José Mourinho, il Monza di Raffaele Palladino, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini per citarne solo alcuni.
Consiste nello schierare 3 difensori centrali, 4 centrocampisti (i due esterni sono chiamati “tornanti” perché in grado sia di attaccare che di difendere) e 2 fantasisti (o trequartisti) alle spalle di una prima punta. In fase di non possesso, i due tornanti si abbassano in difesa per aiutare i 3 difensori: la difesa in questi casi si schiera a 5, mentre i due trequartisti si abbassano con gli interni di centrocampo.
Pro: garantisce il gioco in ampiezza grazie ai 2 esterni di centrocampo, mentre il giocatore tra le linee garantisce la giocata in profondità per le 2 punte.
Contro: la punta rischia di rimanere troppo isolata.
Non ho la presunzione di aver citato tutti i numerosi moduli esistenti, ma solo quelli più utilizzati. Esistono anche moduli tattici di calcio con la difesa a 5 laddove vengono schierati ben 5 difensori in campo, con tutte le variabili del caso.
È inutile aggiungere che la scelta dello schema di gioco più adatto dipende da una serie di fattori, tra cui le caratteristiche dei giocatori, le caratteristiche dell’avversario e le condizioni di gioco. Ad esempio, se la squadra ha giocatori veloci e tecnici, potrebbe scegliere uno schema più offensivo, come il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Se la squadra ha giocatori più fisici e potenti, potrebbe scegliere uno schema più difensivo, come il 4-4-2 o il 3-5-2. Se la partita si gioca in un campo bagnato, la squadra potrebbe scegliere uno schema più conservativo, come il 4-5-1 o il 4-4-2.
Se poi si ha la fortuna di avere un Maradona in squadra, qualsiasi modulo va bene 🙂