Che Napoli. Monza torna in Brianza con un sonante 0 a 4
I nuovi arrivi non fanno rimpiangere le partenze. Il Napoli travolge il Monza e vola sulle ali di Khvicha Kvaratskhelia.
©️ “NAPOLI-MONZA” – FOTO MOSCA
Che male ha fatto il Napoli allo scombinato DAZN, costretto da scellerati black out a imitare compagnie aeree e società di treni ad alta velocità che per scioperi, guasti e ritardi, devono rimborsare telespettatori a pagamento e passeggeri lasciati a terra? Perché l’esoso canale in questione esclude sistematicamente i match degli azzurri nella scelta delle dirette esclusive e delle telecronache in tandem con Sky? Perché giornali e canali Tv privilegiano nel racconto e allegati Juve, Milan, Inter, Roma? Di che meravigliarsi se Verona, Bergamo, Milano, la Roma di fede laziale e perfino la Bologna democratica sono rappresentate negli stadi da orde di teppismo razzista?
Su la testa: nonostante l’infornata di neo azzurri, Spalletti, che non è Benitez, né Sarri, né Ancelotti, perde il pelo (capelli), non il vizio di sottovalutare il potenziale del Napoli. Anche dopo il the end di laboriose trattative per tappare i “buchi” dell’esodo di Insigne e compagni, ampiamente accontentato con clamorosi colpi di mercato, dichiara (per chiaro interesse a non subire future contestazioni): “I favoriti sono altri”. Opposta la reazione dei tifosi, pronti a dimenticare un precampionato deludente (Castel di Sangro). Stasera, secondo Spalletti, i tifosi delle curve e non solo loro sono tornati in massa al Maradona non per l’arrivo degli otto nuovi azzurri, ma esaltati dalla vittoria di Verona (contro una squadra in profonda crisi?). Neppure un semplice confronto tra l’organico del Napoli e del Monza convince Spalletti a pensare positivo senza se o ma. Sempre lui elogia il vertice societario del Monza (Berlusca, Galliani) ed elenca con qualche timore i giocatori della neopromossa: Ranocchia, Sensi, Pessina, Petagna (scartato dal Napoli) per avallare il difficile di una partita da vincere invece in scioltezza. “Saremo una mina vagante”: così il tecnico toscano per non sbilanciarsi e forse è questa finta timidezza che ostacola il suo modesto feeling con la Napoli dell’ottimismo, componente non secondaria per affrontare con il piglio giusto il percorso a ostacoli che porta allo scudetto.
18 e 30 di una calda domenica di un caldissimo agosto. I 40mila, nel Maradona stadio, forse più, sono il dodicesimo azzurro per ridimensionare l’ambizione di Berlusconi (assente in tribuna per ovvi impegni elettorali) che intenderebbe replicare i fasti del Milan. In panchina Simeone, (quante volte capiterà al prolifico puntero per sovrabbondanza di attaccanti?) Ostigard e Ndombele. Meret in porta e meritato apprezzamento per l’impegno, considerata la sua annunciata partenza. Arbitra Forneau, sezione di Roma, sperando che non sia un tifoso dei giallorossi, antagonisti del Napoli per lo scudetto. Demme infortunato. Go, go…avanti tutta.
Nei primi dieci minuti zero opportunità di citare i giocatori lombardi. Solo Napoli. Monza evanescente. Una conclusione di Anguissa destinata a finire in rete su assist di Osimhen, è deviata e il Monza di salva. Terza occasione da gol. 5 calci d’angolo per gli azzurri. Il 3-5-2 proposto da Stroppa somiglia molto al catenaccio del primo tempo del Verona. Il Monza stenta a liberarsi dell’assedio degli azzurri: 16 le azioni offensive del Napoli. Stroppa invita i suoi ad alzare il baricentro del gioco e Meret compie il suo primo non difficile intervento poco dopo il ventesimo. Prima mezz’ora senza gol. Monza appena più intraprendente in coincidenza di qualche pausa degli azzurri.
Al 35simo trova il gol Kvaratskhelia. Assist di Zielinski e il georgiano, dopo aver fatto fuori la difesa in velocità, con un tiro a giro, modello Insigne, spedisce in rete. 1 a 0 ampiamente meritato. Migliore dei 22 per ora è il polacco. Raddoppio: a velocità da centometrista, servito da Anguissa, Osimhen si lascia alle spalle l’intera difesa del Monza ed è il 2 a 0. Minuto 47. Con due incursori come Osimhen e Kvaratskhelia la pericolosità offensiva del Napoli è garantita. Spogliatoi.
Per il Monza in campo Molina e il bulgaro Antov per D’Alessandro e Andrea Ranocchia, ex Inter. Poi Valoti per Filippo Ranocchia. Provano a reagire i brianzoli, ma pericoli zero per Meret. Che dire, Kvaratskhelia è un fenomeno: dribbla un paio di avversari e spedisce in rete il 3 a 0, al 60esimo. In una partita e mezzo già otto gol degli azzurri. Il simpatico Petagna spinge Rrahmani e segna al minuto 68. Gol annullato dal Var. Dentro Elmas e Olivera per Kavatskhelia (standing ovation) e Mario Rui. Zerbin e Politano per Lobokta e Lozano. Mezza squadra sostituita come a Verona e Ounas per Osimhen. Gytkjaer per Birindelli e Colpani per Petagna. A risultato acquisito la ridda di sostituzioni snatura le partite e dimezza lo spettacolo, ma per non sprecare i sei minuti di over time, su angolo battuto da Zielinski, Kim devia in gol al minuto 93. 4 a 0, nove gol in due partite.
Mamma mia! Prossimo impegno in Toscana, con la Fiorentina.