Il tackle nel deserto: il Qatar vuole prendersi il “calcio”

La stampa britannica era convinta che il Qatar sarebbe stato aiutato in maniera spudorata dagli arbitri. Dei risultati in campo poco interessa. Volevano i mondiali e li hanno ottenuti.

Articolo di Redazione SDS22/11/2022

La stampa britannica era convinta che il Qatar sarebbe stato aiutato in maniera spudorata dagli arbitri. Dopo lo strazio dell’altra sera con l’Ecuador gli animi si sono rasserenati. È talmente mediocre la squadra diretta da Felix Sanchez che potrebbe passare il turno solo se l’Olanda e il Senegal decidessero di fare i bagagli e per un oscuro motivo tornare a casa.
Francamente agli sceicchi poco interessa dei risultati in campo del Qatar. Loro volevano i mondiali, li hanno ottenuti tra poche luci e molte ombre, e ora si godono lo spettacolo del miglior calcio in circolazione nel salotto di casa.

Tra le leggende metropolitane, circola la notizia che i poteri forti condurranno Francia e Brasile in finale a Lusail. Vedremo quanto transalpini e sudamericani saranno protetti dagli arbitri, piuttosto che sorretti dalla loro arte. Di sicuro non rivivremo la farsa del 2002, quando alcune eminenze nippo-coreane stabilirono che una delle formazioni di casa, Giappone e Corea del Sud, avrebbe raggiunto le semifinali a ogni costo. I giapponesi furono eliminati negli ottavi dalla Turchia, così toccò prima all’Italia e poi alla Spagna finire sull’altare sacrificale per propiziare il disonesto cammino dei coreani. I dadi erano truccati fin dall’inizio.

Il Qatar, intesa come nazione, vuole invece il mondo calcistico ai suoi piedi. E non mi stupirei se con le illimitate disponibilità economiche, riuscisse in un futuro non lontano ad accaparrarsi finali di Champions League o addirittura gare di rilievo dei principali tornei d’Europa. Prepariamoci a indossare il dish dasha ragazzi.