Evitiamo inutili allarmismi

Il Napoli perde contro Villarreal e Lille, ma la classifica di Serie A non è cambiata. Non alimentiamo falsi allarmismi: son solo amichevoli.

Articolo di Luca Paesano22/12/2022

©️ “NAPOLI-KVARATSKHELIA” – FOTO MOSCA

Non abbiamo visto un bel Napoli, inutile girarci troppo attorno andando alla ricerca di qualche nota positiva. Gli azzurri erano apparsi già in affanno nelle ultime gare prima della sosta, e dopo un lungo riposo non sembrano ancora aver ritrovato lo smalto. Il poker di amichevoli ha restituito prestazioni, tanto di squadra quanto individuali, ben lontane da quelle a cui eravamo stati abituati. Dieci gol subiti sono un passivo pesante, soprattutto in confronto ai dodici incassati nelle prime quindici giornate di campionato. Per molti si può parlare di risultati preoccupanti, ma diciamolo chiaramente: inutile creare falsi allarmismi.

Il Napoli ha offerto quattro prove blande, ben al di sotto delle proprie possibilità. Ha vinto comunque contro due avversarie modeste, come Antalyaspor (undicesimo nel campionato turco) e Crystal Palace (undicesimo in Premier League). È caduto miseramente di fronte al Villarreal, che appena tre giorni dopo è stato portato ai supplementari in Copa del Rey dal Guijuelo, squadra di Segunda Federación, corrispondente alla nostra Serie D. È stato poi strapazzato, senza grossi cenni di reazione, dalla maggiore freschezza e dalla rapidità dei giocatori del Lille.

Per soppesare le due sconfitte bisognerebbe partire dal presupposto che sia gli spagnoli che i francesi sono più avanti nella preparazione e, dunque, in una forma fisica indubbiamente migliore. Come detto, il Submarino Amarillo è stato già impegnato nel primo turno della coppa nazionale ed il 30 dicembre scenderà in campo in Liga contro il Valencia. La squadra di Paulo Fonseca invece riprenderà il 28 dicembre il proprio cammino in Ligue 1, in casa del Clermont. Il Napoli, invece, accusa probabilmente la stanchezza dovuta ai carichi di lavoro pesanti adottati nel corso del ritiro in Turchia e dovrà gradualmente recuperare la brillantezza. L’obiettivo è fissato al 4 gennaio, dove un grosso cerchio rosso sul calendario evidenzia la sfida del Meazza contro l’Inter.

In secondo luogo, bisognerebbe ricordarsi che si tratta pur sempre di test amichevoli fini a sé stessi. Gli azzurri concludono un ciclo di quattro partite in quindici giorni, dopo aver trascorso altrettanti giorni senza neppure allenarsi. In questa fase, così come avviene in estate, il fine ultimo è quello di mettere minuti nelle gambe, sperimentare e, magari, anche azzardare. Avete visto Raspadori nelle vesti di mezz’ala? Senza poi dimenticare che si attende ancora il rientro a pieno regime dei cinque azzurri reduci dal Mondiale in Qatar. Anguissa, Kim, Lozano, Olivera e Zielinski, oltre al lungodegente Rrahmani: metà della formazione titolare assente. Mica poco.

Ed infine bisognerebbe evitare di cadere nel tranello della memoria corta. Anche tra luglio e agosto il Napoli non aveva impressionato, proprio per gli stessi tentennamenti mostrati in queste ultime uscite. Una sola vittoria contro il Girona e tre insulsi pareggi contro Adana Demirspor, Mallorca ed Espanyol avevano ravvivato il fuoco degli scettici e dei contestatori. Eppure, il campionato ha disvelato la schiacciasassi che Spalletti stava meticolosamente assemblando proprio in quelle partite. Neppure nel 2021/22 le prestazioni del precampionato erano state convincenti, ad eccezione del 3-0 contro il Bayern Monaco. Tutte vittorie, vero, ma tutte di misura contro Pro Vercelli, Wisla Cracovia e Ascoli. E poi apriti cielo di fronte alla manita rifilata dal Benevento al Maradona, appena cinque giorni prima di Napoli-Juventus. Ma dove ci si presenta? E invece il Napoli cinque giorni dopo asfalta la Juventus ed incanala una striscia da 12 risultati utili consecutivi.

Le prove sterili e incolore degli uomini di Spalletti non vanno allora accolte come campanelli d’allarme. Il Napoli sa quello che sta facendo, sa dove vuole arrivare, e non saranno certamente due brutte amichevoli a metter bastoni tra le ruote. I punti di vantaggio sul Milan non sono cambiati: erano 8 prima della sosta e resteranno 8 fino al 4 gennaio. È da lì in poi che risultati e prestazioni cominceranno ad avere un senso ed un proprio peso specifico.