Napoli, addio a Spalletti e Giuntoli: si chiude una pagina, ma la passione resta

Momenti di entusiasmo e incertezza: Napoli saluta Spalletti, Giuntoli e possibili partenze. Un cambiamento che lascia spazio a nuovi capitoli, ma non cancella il legame con i ricordi

Articolo di Innocenzo Calzone23/05/2023

Sono giorni di grande entusiasmo in casa Napoli non c’è che dire; resta qualche discussione sportiva su un mese non proprio carico di risultati, ma tutto questo ci sta eccome. Un anno da prestazioni straordinarie non può certo essere sporcato da risultati che non hanno allentato l’entusiasmo ma che qualche sorriso abbiano smorzato questo di sicuro. La vittoria contro l’Inter per il prestigio di aver battuto tutte le squadre di Serie A è stata cercata e ottenuta. Lo aveva chiesto Spalletti e la squadra, come al solito, ha risposto alla grande.

Poi? Si apre un grande dilemma che se da una parte trova logicamente, economicamente, razionalmente risposte che filano lisce dall’altra parte lasciano alquanto perplessi forse proprio i tifosi meno accaniti. Spalletti va via e con lui il DS Giuntoli e così Kim, forse anche Osimhen. Sui giocatori è consuetudine farci il callo. Oggi qui domani altrove: la bandiera non esiste, l’appartenenza alla squadra, ai colori è cosa d’altri tempi. Che vuoi che sia, soprattutto dopo che erano partite bandiere del calibro di Mertens, Hamsik, Insigne e via di lì. Ora, dopo una cena apparentemente innocua ecco la sgradevole notizia di partenze ormai certe di un allenatore che non sarà dimenticato e di un direttore sportivo come Giuntoli che “ha fatto tutto bene”.

Troppo sentimentali? Troppo legati alle persone? Troppo romantici? La cosa incomprensibile, ma fino ad un certo punto, è che si possa cambiare così come si può cambiare macchina, ma anche a quella io mi affeziono. “Ma tu che ne sai? Mi viene detto, gli affari sono affari e De Laurentiis è un imprenditore ed è giusto che si muova così. Perdonate ma io non ci sto. Non mi capacito che tutto venga mandato a quel paese. Credo che anche da un punto di vista professionale, commerciale, economico non sia valido creare un vuoto attorno a sé. Ha sempre fatto così? Gli è andata bene? Di sicuro il tutto è umanamente discutibile e avere per una vita intera gente che se ne scappa perché, forse, diventa più popolare di te, non so quanto sia produttivo. Ma tant’è!

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