Direttore tecnico o allenatore, quale ruolo per Rafa Benitez al Napoli?
I numeri di Benitez in panchina dopo Napoli sono disastrosi, zero titoli, due licenziamenti e risultati deludenti. Resta il fiuto per il talento. Ma si faccia attenzione alla nostalgia!
Nel mondo del calcio, spesso si verificano ritorni inaspettati che fanno sognare i tifosi. Recentemente, si è diffusa la voce di un possibile ritorno di Rafa Benitez al Napoli, nel ruolo di allenatore o direttore tecnico. Il nome di Benitez è ancora scolpito nei cuori dei tifosi partenopei per la sua esperienza trionfale dal 2013 al 2015.
La Coppa Italia e la Supercoppa brillano ancora in bacheca. Tuttavia, molto tempo è passato da allora, e le esperienze successive di Benitez come allenatore non sono state altrettanto positive. Ma il suo talento nel riconoscere il potenziale dei giocatori sembra rimasto intatto.
In panchina, dopo aver lasciato il Napoli, nel giugno 2015, Benitez ha assunto l’incarico di allenatore del Real Madrid. La sua permanenza nella capitale spagnola è durata appena 187 giorni, caratterizzati da 17 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. Sebbene la sua esperienza al Real Madrid non abbia portato a trofei, bensì ad un licenziamento, la media di punti a partita di 1,96 dimostra che forse non abbia avuto molto tempo a disposizione e che i rapporti con la dirigenza pesano troppo sull’analisi del suo operato.
Successivamente, Benitez ha intrapreso avventure all’estero, allenando il Newcastle dal 2016 al 2019 e il Dalian Professional dal 2019 al 2021. Durante la sua permanenza ai Magpies, ha ottenuto una media di punti a partita di 1,47 in 146 partite, riuscendo ad ottenere la promozione in Premier dalla Championship e poco più. Mentre al Dalian Professional, ha registrato una media punti disastrosa (1,16 in 38 partite) cosi come i risultati:
eliminato il primo anno in semifinale di Coppa di Cina, e decimo posto in campionato, ed eliminato al primo turno di Coppa di Cina e 12esimo in campionato al secondo anno.
Più di recente, Benitez ha assunto il ruolo di allenatore dell’Everton nella stagione 2021-2022. Tuttavia, il suo mandato è stato breve, con una media di punti a partita di 1,14 in 22 partite. Nonostante alcune vittorie significative, la sua esperienza all’Everton si è conclusa con un esonero a causa di una serie di risultati deludenti: una sola partita vinta nelle ultime 13 alla guida dei Toffees e la squadra al 16º posto a 6 punti dalla zona retrocessione.
Benitez al Napoli e i fiuto per i “crack”
Tuttavia, non si può negare il ruolo chiave che Benitez ha avuto nel portare giocatori di talento o a lanciarli durante i suoi mandati. Higuain, Albiol, Callejon, Jorginho, Mertens, Koulibaly, Zapata, Ghoulam e Reina sono solo alcuni dei nomi che hanno segnato la storia del Napoli e che sono sbarcati in città grazie al tecnico spagnolo.
Un fiuto questo di Benitez che sembra non esser andato perduto. Al Real Madrid, Benitez ha portato Kovacic, Danilo, Casemiro, Vallejo, Asensio, Lucas Vazquez, Ødegaard e Marcos Llorente. Giocatori diventati elementi chiave dei galacticos o di altri grandi club (vedi Ødegaard).
Al Newcastle, ha acquistato Miguel Almiron e Islam Slimani. L’argentino, in particolare, si è dimostrato un giocatore talentuoso e ha avuto un impatto significativo sulla squadra, diventando uno dei favoriti dei tifosi bianconeri d’Inghilterra.
Nell’esperienza all’Everton, Benitez ha scovato Mykolenko, rilanciato Richarlison (poi acquistato dal Tottenham), fatto scoprire al mondo Tom Davies e reso Dominic Calvert-Lewin un giocatore importante.
Questi esempi dimostrano che Benitez ha ancora la capacità di individuare il talento. Tuttavia, è importante notare che l’abilità di individuare talenti non sempre si traduce automaticamente in successo come allenatore. L’allenamento di una squadra richiede anche una gestione tattica efficace, una buona comunicazione e la capacità di adattarsi ai cambiamenti nel mondo del calcio. Pertanto, se il Napoli dovesse considerare il ritorno di Benitez, sarebbe fondamentale valutare attentamente tutti gli aspetti e i rischi coinvolti.
Pertanto, sorge la domanda se affidare nuovamente a Benitez il destino del Napoli sia un’idea saggia, o se lo sia forse affidargli “solo” un ruolo di scrivania.