Roma-Napoli, appunti a punti: “Mou tuffati in qualche nuova idea”

Analizziamo a punti quelli che sono stati i pro ed i contro della sfida di ieri sera tra Roma e Napoli.

Articolo di Alessandro Pierno24/10/2022

© “MOURINHO” – FOTO MOSCA

Il Napoli sbanca l’Olimpico grazie al gol di Osimhen che riporta gli azzurri al primo posto in classifica in Serie A, lasciando la Roma al quinto posto. Una partita tattica, dove i due allenatori non hanno fatto altro che aspettare l’errore dell’altro.

Quella degli azzurri è però una grande risposta ai successi di Lazio e Milan, approfittando delle cadute di Udinese e Atalanta, quest’ultima fermata proprio dai biancocelesti.

Spalletti registra 11 vittorie consecutive in stagione eguagliando Ottavo Bianchi nel 1986. Come ogni partita, però, ci sono episodi che vanno bene e non, azioni decisive e scelte di gioco sbagliate, e noi oggi siamo qui per commentare tutto questo.

I pro di Roma-Napoli

  • Olivera torna a casa svuota le tasche e trova: telefono, portafoglio, chiavi di casa e Zaniolo

Iniziamo a parlare dalla difesa. Vi dico la verità, mi aspettavo l’uruguagio dal primo minuto in quel dell’Olimpico, e così è stato. Non me ne voglia Mario Rui, il quale sta disputando fino a qui una stagione che definire importante è riduttivo, ma se oggi avesse marcato Zaniolo sarebbe stato travolto dalla forza fisica del numero 22 giallorosso.

Mathias fa quello che vuole su quella fascia, soffre ogni tanto le sgasate del classe ’99 ma sta sempre sul pezzo, sempre a mordere le caviglie. Quando arrivò a Napoli si parlava di un difensore che aveva potenzialità importanti ma che doveva limare la fase difensiva, oggi posso dire che l’unico gol che abbiamo preso per una sua sbavatura risale a Napoli-Ajax, poi non ricordo gravi lacune da parte del nuovo numero 17.

  • Basta Lozano, fermati, altrimenti Mourinho dice che ti tuffi… ah già l’ha fatto

Arriveremo a parlare dello Special One, ma adesso diamo i meriti a Lozano per la grande prova disputata. Da quando è tornato dall’infortunio è un altro calciatore, 3 gol in 4 partite non si fanno per caso. Punta l’uomo, crossa, tira e, cosa più importante, non cade.

Dalle sue parti aveva Ibanez, non uno a caso, anzi, dopo Smalling il brasiliano era certamente il difensore più tosto all’interno della Roma. Ma Lozano non lo sa, e decide di fare quello che vuole saltandolo letteralmente sempre, l’unica volta che non ci è riuscito lo ha fatto ammonire.

Prende una traversa nel secondo tempo e le occasioni più pericolose del match le crea lui, impegnando più di una volta Rui Patricio. Se Osimhen non avesse segnato sarebbe stato il messicano il migliore in campo.

  • Che personalità Gaetano

Non se lo aspettava, nemmeno lui. Chiedeva più volte se toccasse veramente a lui. Mi ha ricordato me quelle poche volte che prendevo la sufficienza in matematica e chiedevo conferme per assicurarmi che non fosse uno scherzo.

Entra per sostituire uno Zielinski sottotono e, ragazzi, fatemelo dire: che personalità che ha tirato fuori questo ragazzo! Non è facile giocare all’Olimpico, contro la Roma, per lo più sullo 0-0, così come non è facile prendere il pallone in una zona del campo dove hai contro Matic, Camara, Cristante e Pellegrini, devi dimostrare che in queste partite ci puoi stare, e lui lo ha dimostrato alla grande.

  • Più calciatori come Juan Jesus

Più giocatori come il brasiliano. Un ragazzo umilissimo, professionista esemplare e sempre propenso nel prestarsi per la causa. Ieri fa una grande partita ma quello che dice ai microfoni di Dazn sono parole da vero leader: “Non mi importa essere titolare o essere una riserva, sono un professionista e devo aiutare la squadra anche se gioco 5 minuti”.

Tanto di cappello, lo spogliatoio partenopeo è fortunato ad avere un profilo come lui. Il gol sarebbe stato il premio ideale per la persona che è.

  • Abraham… no dai scherzo. Victor ma che gol hai fatto?

Premesso che se non avesse fatto quel gol sarebbe tornato a casa la consapevolezza di avere sulla coscienza l’aver buttato 3 punti dopo l’errore in contropiede davanti a Rui Patricio.

Smalling è un cliente scomodo per qualsiasi attaccante, ma Victor ha saputo gestirlo bene, facendo beccare anche un’ammonizione all’inglese.

Il gol è di una bellezza rara, tanto bello quanto importante. Se Osimhen ha nel repertorio questi colpi allora stiamo davvero parlando di un attaccante importante.

Lo scopri oggi? Mi direte voi. No, che il nigeriano abbia dentro di se fame di gol non lo scopro adesso, ma che tecnicamente deve migliorare ancora tanto, ma oggi la vittoria porta la sua firma, e nel frattempo Abraham osserva e prende appunti.

I contro di Roma-Napoli

  • Daspo per tutti quelli che non hanno rispettato il minuto di silenzio

Non giustifico nessuno, sono contro ad ogni forma di razzismo e discriminazione, che siano tifosi delle altre squadre o del Napoli non fa differenza, quello i tifosi azzurri hanno fatto durante il minuto di raccoglimento ha del vergognoso.

Per chi non sa di cosa parliamo ora spieghiamo tutto: prima del fischio d’inizio di Roma-Napoli è stato fatto un minuto di silenzio in onore di Francesco Valdisseri, un ragazzo che è stato strappato alla vita troppo presto e ha lasciato questo mondo a soli 18 anni.

Durante questo momento di ricordo, di commemorazione, i tifosi del Napoli si sono messi in mostra con urli e cori osceni. Non aggiungo altro se non che augurare il Daspo a tutta quella gente.

  • Irrati hai qualcosa da dire?

E’ stata una partita difficile quella di Massimiliano Irrati, arbitro che ha diretto Roma-Napoli. Ci sono delle cose che non ho proprio capito.

Nel secondo tempo ammonisce (giustamente) Ndombele per un’entrata a gamba alta su Cristante. Dopo 30 secondi Karsdorp fa la stessa cosa su Olivera e viene solo fischiato il fallo, una gestione un po confusa dei cartellini da parte del direttore di gara.

Arriviamo a parlare dell’episodio del rigori prima assegnato e poi tolto dal Var sul contatto Ndombele-Rui Patricio.

Personalmente io sono d’accordo nel non assegnare il penalty agli azzurri, se non fosse che ieri lo stesso episodio è stato fischiato in Inter-Fiorentina, la prova che questo regolamento va ad interpretazione, e non esiste cosa più sbagliata.

  • Zielinski è ora di fare gol

Ha giocato male, ma ci sta una partita storta, non è stato l’unico che non ha brillato ieri.

Però io da lui mi aspetto sempre qualcosa in più, in Serie A il gol manca dalla prima giornata contro il Verona, lui ha nelle gambe la possibilità di fare numeri importanti.

In queste partite il tiro da fuori può risultare un fattore importante, e questo bisogna chiederlo per forza al polacco. Se Lobotka guida il gioco del Napoli come se fosse un burattinaio, Anguissa è il centrocampista fisico che spezza i ritmi avversari e recupera i palloni, Piotr deve essere quello che fa ballare la rete.

  • Zaniolo non sei più una promessa del calcio

Sarebbe follia non riconoscere il talento di questo ragazzo, sarebbe sbagliato non provare a capirlo dopo i due crociati rotti, ma Zaniolo non è più un ragazzino.

Parliamo di un giocatore offensivo: esterno, mezz’ala, trequartista, seconda punta, i ruoli li ha fatti tutti, e 22 gol in 122 partite sono pochi, troppo pochi, a questi aggiungiamo i cartellini rossi che prende nel corso della stagione.

Potrebbe essere l’ultimo treno per il talento giallorosso, deve capire se vuole essere un top o diventare un nuovo Balotelli, o Cassano.

  • Mourinho e il suo non gioco

Se non ci fosse la Juventus di Max Allegri daremmo tutti quanti alla Roma e al suo allenatore il primato di squadra più brutta del campionato.

Pellegrini, Zaniolo, Belotti, Abraham, Dybala chi altro vuole? Vergognoso pensare che senza rigori o calci piazzati, o individualità della Joya, la Roma non trovi la via del gol, non a caso ieri hanno registrato zero tiri in porta.

I giallorossi hanno un potenziale enorme, ma il portoghese non lo capisce. E’ come avere una Ferrari in garage ma guidare una Panda perché si ha paura dell’alta velocità (forse abbiamo scoperto chi ha rubato la macchina a Spalletti).

Sono d’accordo quando si dice che il gioco non deve essere per forza bello, basta che sia efficace, ma il tifoso paga il biglietto e bisogna quantomeno offrirgli la prestazione. All’Olimpico per la Roma è mancata anche quella.

Ad oggi nella capitale lo Special One c’è ma allena l’altra fazione della città, quella biancoceleste. Fate gli screen, segnatevi queste parole e poi ci rivediamo a fine campionato: se Mourinho non si sveglia finisce anche quest’anno sotto la Lazio.