Mondiali, eccellenze scontate, sorprendenti flop

Incredibili i flop dell’Argentina di Messi, umiliata dall’Arabia Unita (1 a 2) e la sconfitta della corazzata tedesca subita dal Giappone (1 a 2).

Articolo di Luciano Scateni24/11/2022

Osservati per quantità di emozioni da calcio spettacolare, o in chiave tecnica, che Mondiali sono stati finora? Nessuna sorpresa per il 7 a 0 della Spagna sul Costa Rica, formazione da Serie B italiana di fondo classifica e neppure per il 6 a 2 dell’Inghilterra inflitto agli sprovveduti iraniani o per il 4 a 1 della Francia all’Australia. Per capirne di più dobbiamo aspettare gli scontri tra le big. Il resto è la mediocrità degli 0 a 0 (Marocco-Croazia, Messico-Polonia, Danimarca -Tunisia), l’1 a 1 di Usa-Galles. Incredibili i flop dell’Argentina di Messi, umiliata dall’Arabia Unita (1 a 2) e la sconfitta della corazzata tedesca subita dal Giappone (1 a 2).

È solo azzardo campanilista l’idea di un Napoli competitivo con buona parte delle nazionali osservate fin qui, del Napoli interprete di bel gioco?
Scusate l’ineleganza di “ce ne po’ fregà de meno”, a cui lecito far ricorso per dire dello sfarzo esibito dai petrolieri nei minuti che hanno preceduto il via ai Mondiali, fischiato dal discusso arbitro italiano Orsato nella scenografia sfavillante dell’inaugurazione firmata con merito (o demerito considerati gli scandali dei suoi committenti) dall’italiano Marco Balich. Lo ha esibito al mondo il Qatar omofobo, in complicità con la FIFA, che ha minacciato ritorsioni contro le squadre pronte a indossare la fascia arcobaleno ‘one love’ per protestare contro l’ignobile legge dei qatarioti che puniscono con sei anni di carcere l’omosessualità.

La Fifa (sull’assegnazione fasulla dei Mondiali al Qatar si è detto tutto) ha impedito la protesta con la minaccia di ammonizioni dei giocatori ‘colpevoli’.
La Danimarca si è fatta interprete della contestazione fino a minacciare di non riconoscersi più nella Fifa, i giocatori tedeschi si son fatti riprendere con la bocca coperta dalla mano contro l’attacco alla libertà di pensiero, i calciatori dell’Iran non hanno cantato il loro inno, altre squadre condividono la protesta.
Mondiali nati male, malissimo e l’immagine reiterata dei grattacieli ultra moderni di Doha non serve a far dimenticare la disumanità dei suoi emiri.
In tema di scandali, le parole dell’ambasciatore Khalid Salman sull’omosessualità, definita un “disturbo mentale”.

Di che meravigliarci se dalle nostre parti il sempre presente televisivo Malan, uomo della premier, a Rai Radio 1 ha detto testualmente: “Nella Bibbia c’è scritto che l’omosessualità è un abominio.” Calenda alla Meloni: “In un paese civile andrebbe rimosso. Aspettiamo fiduciosi”.
Le immagini degli stadi sold out, stracolmi di tifoserie al seguito variopinto di tutte le squadre, destano qualche dubbio: è poi vero che il mondo attraversa una crisi profonda, di povertà diffusa? Si direbbe di ‘no’, a giudicare dalla folla di tifosi in trasferta da Paesi non propriamente in salute economica, come Iran, Ecuador, Tunisia, Senegal, Polonia…D’altra parte non se la passano bene neppure i Paesi europei, alle prese con pandemia e guerra. Ovvero, calcio calamita di sfegatati fans.

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