Salernitana tra balzelli e Balotelli: quando i contratti pesano più dei goal

Nella Salernitana Sabatini rischia di diventare quella foglia di fico dietro cui si nascondono problemi strutturali e scelte discutibili.

Simy, SalernitanaFoto Mosca
Articolo di admin25/01/2024

La storia recente della Salernitana è le sue strategie di mercato sollevano più di un sopracciglio tra gli addetti ai lavori. Il parallelo tra le frenetiche attività di mercato estivo e quelle, apparentemente più riflessive ma non meno problematiche, del periodo invernale, offre uno spunto di riflessione che va oltre i semplici risultati sportivi.

Un’estate di acquisti al fotofinish

Ritorniamo all’estate, quando la Salernitana sembrava raccogliere giocatori da ogni angolo del globo come se fossero figurine mancanti in un album quasi completo. L’acquisto last-minute di questi calciatori, più simile a una caccia al tesoro dell’undicesima ora che a una strategia calcolata, ha avuto un impatto diretto e tangibile sulla preparazione pre-campionato della squadra. Un po’ come invitare attori a recitare senza aver mai letto la sceneggiatura, l’improvvisazione è diventata la norma piuttosto che l’eccezione.

Un inverno di strategie e incertezze

Il mercato invernale, invece, offre una narrativa diversa ma non meno intricata. L’indice di liquidità e la prudente strategia finanziaria adottata dal presidente Iervolino, poco incline agli aumenti di capitale, hanno costretto la Salernitana a giocare le ultime partite con un organico incompleto. Questa scelta, pur comprensibile in termini di bilancio, ha amplificato le difficoltà di una squadra già in una posizione non invidiabile in classifica.

Il paradosso dei calciatori “strapagati”

Aggiungiamo a questa trama i calciatori “strapagati”, quelli che, con prestazioni non all’altezza delle aspettative, sembrano più un peso che una risorsa. E qui si apre il dibattito: chi vorrebbe investire in questi “titoli ad alto rischio”? Con contratti generosamente concessi e prestazioni che lasciano a desiderare, questi giocatori rimarranno alle dipendenze del club fino alla naturale scadenza dei loro ricchi contratti, e la lista risulterà ingolfata e non in grado di accogliere nuovi arrivi. La soluzione di metterli fuori lista e farli allenare a parte e foriera di possibili contenziosi per mobbing e quindi impraticabile.

Sabatini, tra responsabilità e realismo

In questo scenario, Walter Sabatini emerge come una figura complessa e sfaccettata. Con un senso di responsabilità quasi eroico, si addossa le colpe di ritardi e strategie discutibili, ma fino a che punto questa autoaccusa è una maschera per difetti più ampi e radicati nella gestione della squadra? La figura di Sabatini rischia di diventare quella foglia di fico dietro cui si nascondono problemi strutturali e scelte discutibili.

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