Sentieri dorati: Samuele Di Benedetto

I direttori sportivi affrontano strade tortuose e innumerevoli imprevisti pescando per il mondo crack o flop. Eppure, con cervello, cuore e coraggio possono imbattersi in sentieri dorati nascosti che conducono ai nuovi nomi del calcio che sarà. Noi proviamo a dare loro qualche indicazione.

Articolo di Francesco Gorlero25/06/2022

Una pepita d’oro è rara da trovare. Proprio per questo motivo i vecchi cercatori, spesso, la conservavano come segno di buona fortuna, nonché, come possibile garanzia in caso di imprevisti. Se ci pensiamo attentamente, oggi, scovare un talento sportivo in grado di produrre risultati e ricchezza, equivale esattamente a imbattersi in una pepita d’oro durante la ‘gold rush’ del XIX secolo. Per questa ragione, vorremmo, di settimana in settimana, segnalare all’attenzione dei vari direttori sportivi delle squadre del sud Italia giovanissimi talenti, provenienti da tutto il mondo, e ancora praticamente sconosciuti, o quasi, alla maggior parte degli addetti ai lavori.

Parte dalla Germania la nostra “preziosa” ricerca di talenti in erba. Più precisamente da Stoccarda, città nota per sfornare grandi promesse dal settore giovanile del VfB Stuttgart. Joshua Kimmich e Serge Gnabry sono solo due esempi tra i più recenti e affermati a livello mondiale. Per non parlare di Sami Khedira: pilastro della Germania campione del mondo, protagonista nel Real Madrid conquistatore della ‘decima’, cuneo e percussore del centrocampo di Allegri alla Juventus. Serve dire altro riguardo l’eccellenza del settore giovanile biancorosso? Io credo di no. Anzi, è proprio da qui che inizia questo percorso.

Il primo nome di cui oggi vogliamo parlare, altri non è che Samuele Di Benedetto, figlio di immigrati italiani trasferitisi a Schwäbisch Gmünd, località nella quale è nato, pronto a imporsi nel calcio che conta. Nato il 16 luglio 2005, alto 175 cm, dotato di una buona struttura fisica di partenza, la quale, potenzialmente, dopo un accurato lavoro, può diventare ottima. Mancino di piede naturale, tuttavia, gioca altrettanto bene con il destro, ciò consente al ragazzo di fare del controllo palla e della precisione la sua caratteristica fondamentale.

Capace di dettare i tempi di gioco, nonché di ricoprire gli altri ruoli della mediana grazie alla sua creatività e alle abilità di trovare lo smarcamento dei suoi compagni tra le linee. Dotato di grande compostezza e lucidità, caratteristiche necessarie per uscire dal pressing palla al piede, oltre ad una notevole forza nelle gambe, che gli consente di resistere alle cariche avversarie e restituire, poi, a sua volta, le sportellate. Anche la personalità di Di Benedetto sembra essere interessante. Data la sua propensione a farsi vedere e a richiedere palla in tutte le circostanze di gioco (abbassandosi tra i due centrali, o avanzando la propria posizione sulla trequarti), i compagni tendono spesso a passare dai suoi piedi, segnale di fiducia e leadership.

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Questi i numeri dell’ultima stagione di Di Benedetto con lo Stoccarda Under-17 tra il campionato U17-Bundesliga Süd/Südwest e quello U17-Bundesliga Endrunde.

Competizionepresenzegolassistgol/minMin. giocati
Totale:20453751.499
B-Junioren Bundesliga Süd/SüdwestU17-Bundesliga Süd/Südwest18443351.339
B-Junioren Bundesliga EndrundeU17-Bundesliga Endrunde21160

Fonte: Transfermarkt.it

Lo scorso maggio, indossando la maglia della Germania, durante la partita valevole per i quarti di finale agli Europei Under-17 contro la Francia, persa poi ai calci di rigore, Di Benedetto ha fatto sollevare più di un sopracciglio agli scout e agli addetti ai lavori. Samuele avrebbe anche la doppia nazionalità, e non essendo ancora maggiorenne, potrebbe anche optare per la nazionale italiana in futuro. Certo, la domanda è: “chi glielo fa fare”? In Germania i ragazzi giocano, da noi continuano a intasare leghe minori e giovanili. Sarebbe necessario un po’ di coraggio e spregiudicatezza da parte di qualche club con una visione lungimirante e un progetto arioso. Difficile che accada, ma non impossibile.

Di Benedetto è stato spesso accostato a Marco Verratti per movenze e gestione della palla. Abbiamo visto tutti, purtroppo, che fine ha fatto il pescarese, soffiato dal PSG in Serie B e sottratto al calcio italiano sul nascere. Samuele andrà in scadenza nel 2023 con lo Stoccarda. Quasi contemporaneamente il ragazzo compirà la maggiore età, sarà quindi fondamentale il tempismo di qualsivoglia club interessato a portare a casa un accordo con il giovane regista.

Data la peculiare situazione dettata dal ridimensionamento del monte ingaggi del Napoli, con i conseguenti addii a parametro zero al termine della prossima stagione, potrebbe risultare una mossa interessante anticipare i tempi, e assicurarsi un giovane di talento con il riconoscimento allo Stoccarda della quota per la crescita del giocatore. Quello che oggi sta avvenendo con Fabián Ruiz e Koulibaly, potrebbe ripetersi tra un anno o due con Lobotka o Anguissa.

Il consiglio che ci sentiamo di avanzare è quindi il seguente: perché non provare a scoprire i ‘nuovi Kalulu’ in giro per l’Italia e nel mondo, partendo, però, da una ricerca votata alla crescita e all’utilizzo, non al possesso? Samuele Di Benedetto risponde esattamente a tutti i requisiti di un potenziale ottimo/grande calciatore. Serve intraprendenza e un pizzico di rischio per scovare una pepita d’oro, e chi la possiede, ovviamente, non la cede volentieri. Per questo motivo, tempismo e intuizione possono fare la differenza. Poi, però, bisogna osare, crederci, e, soprattutto, dargli minuti.