Lettera aperta al Presidente Danilo Iervolino

Con questa lettera aperta a Iervolino intendiamo incitare il presidente a dedicare risorse e passione alla Salernitana in difficoltà, sottolineando il ruolo cruciale di Paulo Sousa.

Iervolino SalernitanaFoto Mosca Salernitana
Articolo di admin25/09/2023

Caro Presidente Iervolino,

Mi permetto di rivolgermi a lei in qualità di cronista sportivo, ma soprattutto come appassionato della Salernitana e dei valori che questo club rappresenta. Siamo in un momento cruciale nella storia della squadra granata, e sento il dovere di condividere con lei alcune riflessioni e incoraggiamenti.

L’abbiamo elogiata quando lei ha fatto il suo ingresso nel mondo del calcio italiano con un colpo d’audacia che ha catturato l’attenzione di molti. È diventato l’uomo del miracolo Salernitana, riuscendo a salvarla due volte in uno stesso anno. Prima da una clamorosa esclusione per la vicenda multiproprietà e poi dalla retrocessione che sembrava inevitabile, affidando 40 milioni di investimenti all’esperienza e al carisma di Walter Sabatini. Questi sono fatti che dimostrano la sua dedizione alla squadra e la sua passione per il calcio.

Tuttavia, ora è chiamato ad affrontare una nuova sfida, forse ancor più insidiosa. I risultati sono al di sotto delle aspettative, con appena tre punti conquistati in quest’avvio di Serie A. La squadra ha subito nove reti nelle prime cinque partite, non è mai riuscita a mantenere la porta difesa da Ochoa imbattuta, e non ha ancora vinto una partita. Tutto questo sta alimentando legittime preoccupazioni tra i tifosi, in un campionato che, a detta di molti osservatori, vedrà alzarsi la quota salvezza, per come si sono rinforzate le neopromosse.

In momenti come questi, è fondamentale mantenere la lucidità. Non possiamo permettere che il pessimismo e lo sconforto prendano il sopravvento. È vero che ci sono stati errori e situazioni gestite in modo non impeccabile, sulle quali avrà tempo e modo per analizzarle e trarne utili insegnamenti, ma esse fanno parte integrante di qualsiasi percorso di crescita. Tuttavia, queste situazioni non devono far svanire l’entusiasmo e la consapevolezza acquisiti nella seconda parte della scorsa stagione.

La Serie A è un patrimonio inestimabile, e bisogna essere pienamente consapevoli che una retrocessione renderebbe estremamente difficile il ritorno in questa prestigiosa competizione. Non possiamo permetterci di perdere ulteriormente terreno, soprattutto considerando il calendario complicato che ci attende nei prossimi mesi. Guardi al declino inarrestabile del Crotone e Benevento o alla Sampdoria e allo Spezia che si dibattono stentatamente nelle retrovie della classifica della serie cadetta, per comprendere l’importanza di restare aggrappati con i denti alla Serie A. È necessario fare ogni sforzo per raddrizzare la rotta.

Anche la proposta di un intervento normativo contro lo strapotere dei procuratori è un passo nella giusta direzione, ma deve riuscire a coinvolgere le istituzioni sportive, i club, i calciatori e gli agenti in un dialogo costruttivo per trovare soluzioni accettabili per tutti. Solo attraverso un impegno collettivo e una volontà condivisa di cambiamento, il calcio italiano potrà liberarsi da questa piaga. Se resta isolato rischia di finire come i vasi di coccio fra vasi di ferro di manzoniana memoria. E quanto accaduto nell’ultimo calciomercato ne è una eloquente testimonianza.

Non è questo il momento di entrare nel merito delle scelte operate sul mercato, sarà il campo a emettere il suo verdetto e suggerire tutti i correttivi necessari a gennaio, anche se qualche errore è già emerso in maniera evidente. E’ condivisibile la scelta di investire sui giovani, ma sarebbe stato preferibile trovare un maggior equilibrio tra giovani talenti ed esperti di categoria, per affrontare senza affanni la Serie A.

Presidente, lei è un visionario innovativo, un uomo che non smette mai di lottare per ciò in cui crede e non rifugge nuove sfide. Il calcio italiano ha bisogno di innovazione e di leader come lei. Questo è il momento di mettere in campo la sua passione, la sua determinazione e la sua capacità di ispirare e motivare gli altri. La Salernitana ha bisogno di un nuovo slancio, di una nuova visione, e sono convinto che lei possa essere il catalizzatore di questo cambiamento. E’ importante che faccia sentire in maniera più assidua la sua presenza alla squadra e compia tutti gli sforzi necessari per recuperare l’apporto insostituibile di Boulaye Dia. Occorrerà tanta pazienza, ma è la strada migliore per riportare serenità nell’ambiente.

L’entusiasmo sembra essersi affievolito nei suoi occhi, ma scacci la tentazione di cercare capri espiatori sui quali far ricadere le responsabilità di questa partenza affannosa. Paulo Sousa rappresenta l’elemento chiave per risollevarci. Lei stesso l’ha definito “il top player della Salernitana”. Concordiamo in pieno, Sousa è un allenatore esperto, carismatico, esigente e trasparente (e per questo a volte fastidioso), è sicuramente il migliore allenatore che abbiamo avuto a Salerno dopo Delio Rossi.

Sousa è l’uomo giusto per noi, e dobbiamo sostenerlo e aiutarlo in questo momento difficile. Le difficoltà che è chiamato ad affrontare e risolvere in questo difficile avvio di campionato sono palesi, la Salernitana è lontana parente di quella ammirata nella seconda parte della scorsa stagione. Pesano moltissimo le assenze di giocatori fondamentali come Coulibaly e Dia, per la mancanza di alternative adeguate in quei ruoli. Ma non abbassiamo la guardia, nonostante le difficoltà, dobbiamo gettare il cuore oltre l’ostacolo. Ci sono ancora 33 battaglie da combattere, e con impegno e dedizione possiamo risollevarci. La Salernitana ha una storia gloriosa, e possiamo scrivere nuovi capitoli avvincenti se restiamo uniti per il bene della squadra e dei suoi tifosi appassionati.

Con fiducia nel futuro della Salernitana,

Giovanni Santaniello

(Inviata all’indirizzo PEC della Salernitana)

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