©️ “NAPOLI” – FOTO MOSCA

La sfida contro l’Union, per gli azzurri, non era affatto semplice. La pioggia incessante di Berlino ha reso il campo scivoloso e la gestione della palla difficile. Lobotka docet. Lo stadio, dalle sembianze di una bolgia dantesca, con oltre 70mila tifosi in tenuta biancorossa, hanno complicato ancor di più il cammino del Napoli. Poi, che la squadra tedesca venisse da otto sconfitte consecutive, paradossalmente, non ha facilitato i conti agli uomini di Rudi Garcia.

Non era semplice, eppure il Napoli strappa tre punti fondamentali in una partita che, visivamente, aveva ben poco di piacevole, almeno all’interno del terreno di gioco. Giro palla lento, da ambo le parti. Squadre lunghe, imprecise disordinate. La ricerca dei lanci lunghi, che sia anche per il solo motivo di recuperare ossigeno, in un campo freddo ed inzuppato, hanno convertito l’euforia di una sera di Champions League in sbadigli e sospiri.

Una vittoria che lancia gli azzurri verso la qualificazione agli ottavi di finale. Quindi contenti del risultato, molto meno dello spettacolo offerto da Garcia e compagni. Poteva andare meglio, certamente sì, ma lucidamente si può affermare che poteva andare anche peggio.

La cosa ora essenziale ora è dimenticare la partita contro l’Union, anche perché c’è poco contenuto da studiare. Il Napoli deve concentrare le proprie forze fisiche e mentali alla gara contro il Milan, domenica, al Maradona. In campionato si deve onorare il tricolore cucito sul petto. E perché no, vendicarsi dell’umiliazione subita lo scorso anno.