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ESCLUSIVA – Mister Real Arienzo: “Vincere il campionato è una gioia grandissima”

ESCLUSIVA – Mister Real Arienzo: “Vincere il campionato è una gioia grandissima”

FOTO REAL ARIENZO

Il Real Arienzo ha vinto da qualche settimana il campionato di Seconda Categoria campana dopo un’avvincente lotta con lo Sporting Ponte durata tutta la stagione. Nel corso dell’annata sono state anche altre le formazioni che hanno provato ad inserirsi nella lotta al titolo, ma le prime due hanno spiccato per valore collettivo, individuale e in risultati.

Sport del Sud ha avuto il piacere di incontrare Raimondo Resta, l’allenatore della squadra campione del Girone B, diventato ormai una piacevole conoscenza del nostro giornale. Infatti, il mister del Real Arienzo è già stato nostro ospite durante la lotta per la vittoria finale a 4 giornate dalla fine.

Questa volta il tecnico Resta è tornato a parlare ai nostri microfoni per raccontarci la gioia e le emozioni provate per il raggiungimento dell’obiettivo e della promozione in Prima Categoria:

Mister ora che siete finalmente campioni quali sono le emozioni che sta provando?

“Sono felicissimo, la vittoria di un campionato è sempre una gioia immensa che ripaga il lavoro svolto in un intero anno. Prima di continuare però sento il dovere di fare i complimenti e dare meriti al mister Falco. Come vi dissi anche l’altra volta io sono arrivato a stagione in corso e ho trovato un ottimo gruppo, sano e ben allenato e questo è grazie a lui che mi ha preceduto in questa annata, poi noi siamo stati bravi ad aggiustare qualcosa nel corso del tempo e crederci sempre. Dopo vorrei ringraziare la mia famiglia che mi è sempre stata vicino, mio figlio, è la nostra mascotte, e mia moglie mi ha sempre sostenuto e seguito in tutte le mie partite, a loro devo tutto.

Questa vittoria viene da lontano, noi abbiamo fatto un percorso e sapevamo che vincere era difficile e abbiamo fatto un qualcosa di meraviglioso: in 13 partite ne abbiamo vinte 11 e pareggiata e persa 1, siamo rimasti sempre sul pezzo sia quando dovevamo inseguire e sia quando dovevamo difendere il primo posto.

I ragazzi sono stati fantastici, si sono e ci siamo messi tutti in discussione e sono stati dei professionisti e non è scontato, i loro sacrifici ci hanno portato a vincere il campionato all’ultima giornata di campionato con un punto in più dalla seconda. Quando abbiamo realizzato che avevamo vinto ho visto calciatori e dirigenti piangere e questo è stato bellissimo, ho ancora i brividi quando lo racconto”.

Lei era anche un ex calciatore di questa società e ora siede in panchina…

“Ho vestito questa maglia da calciatore e ora rappresento la società nelle vesti di mister. Come dissi anche l’altra volta io venivo dalla scuola calcio, allenavo i bambini, e quando mi arrivò la chiamata di lavorare con i grandi in Seconda Categoria qualcuno all’inizio ha storto un po’ il naso, era scettico, ma chi mi conosce sa il mio modo di lavorare, sa la passione che ci metto e tutto questo mi è stato ripagato nei migliori dei modi”.

Ci racconta la settimana che vi ha accompagnato alla conquista di questo campionato?

“Le ultime giornate sono state forse le più difficili, venivamo da una sconfitta con il Ponte in casa loro, avevamo perso il primo posto in classifica e mancavano due partite alla fine del campionato. In questo lasso di tempo non ho fatto altro che parlare con la squadra, stimolarli, mantenere alta la loro concentrazione: ‘Abbiamo l’1% di possibilità di vincere questo campionato, dobbiamo dare tutto‘, ripetevo questo ai miei calciatori.

Il nostro obiettivo era la promozione e poteva arrivare anche tramite i Play-off, però dopo un percorso come quello che abbiamo fatto noi non potevamo di certo accontentarci. Noi dovevamo vincere queste ultime due partite e, ovviamente, sperare che il Ponte si fermasse e così è stato. Nell’ultima giornata in contemporanea con la nostra partita si è giocata anche Sporting Ponte-Pannarano, e questi ultimi dovevano vincere per forza per andare ai Play-off e sono riusciti a battere il Ponte con una grande prestazione. Noi abbiamo vinto e non appena abbiamo finito di giocare ci siamo collegati per vedere il Pannarano che stava facendo. Mancavano 5 minuti al fischio finale, non passavano più, quando è terminata anche quella gara ci siamo lasciati andare e siamo esplosi di gioia”.

Quanto è stato stimolante per voi disputare un campionato così equilibrato?

“Il campionato è stato veramente competitivo, specialmente nelle zone alte. Qualcuno potrebbe pensare il contrario se guarda la nostra vittoria per 10-0 arrivata contro l’Atletico Sannita, ma quel successo non lo prendo in considerazione, abbiamo affrontato una squadra che viveva un momento difficile, non era al completo, molti giocatori erano andati via e quindi quel risultato va preso con le molle.

Per quanto riguarda quei risultati dove ci siamo imposti in maniera larga con un 5-0 o un 4-0 ecc, sono stati ampiamente meritati perchè oltre ai gol abbiamo espresso anche un bel gioco. Molti dei nostri risultati sono arrivati anche grazie al pubblico, i tifosi sono il nostro dodicesimo uomo in campo, ci hanno sempre seguito e sostenuto.

Nelle prime sei posizioni il campionato è stato abbastanza equilibrato, sono tutte formazioni attrezzate, che vantano ottimi giocatori e hanno dato spettacolo anche loro nel corso della stagione”.

La vittoria di questo campionato conferma che il Real Arienzo è di un livello nettamente superiore a quello di una Seconda Categoria?

“La squadra ha dei giocatori che sono al di sopra della media, fanno gola anche a qualche società di categoria superiore. Io ho dei ragazzi formidabili, sono riusciti a calarsi nella categoria, capire le idee dell’allenatore e del compagno, riuscendo ad adattarsi ma anche a rispettare la nostra idea di calcio. Oltre a giocatori di grandissimo talento ho avuto anche calciatori di esperienza, che sapevano capire e leggere i momenti della partita. Parlo al passato perchè molti di loro andranno via, hanno comunicato che smetteranno con il calcio giocato e non ti nego che ho paura che il mercato mi porti via tanti giocatori forti perchè le richieste per qualcuno sono arrivate e sono tante”.

E tra i calciatori che ha paura di perdere c’è anche Porrino? Mister ma quanto è forte questo giocatore? 34 gol non sono pochi…

Porrino è un fenomeno, è un ragazzo che merita tantissimo: è serio, genuino, si allena bene, ha voglia di mettersi alla prova e di migliorarsi. Lui ha giocato da prima punta e da esterno ma in realtà è una seconda punta, se lo avessi fatto giocare nel suo vero ruolo sono sicuro che quei 34 gol sarebbero potuti essere 44, forse anche 54. Spesso ha giocato spalle alla porta e questo fa capire il talento che ha e il valore delle sue reti. Però va dato merito anche ai suoi compagni che lo hanno messo nelle condizioni di raggiungere questi numeri, poi lui ovviamente è stato bravo a farsi trovare pronto nelle varie occasioni e finalizzare le azioni che venivano costruite. Penso però che Porrino resterà con noi anche l’anno prossimo, lo spero più che altro, uno come lui è difficile da sostituire. Quando abbiamo parlato la prima volta aveva già fatto 25 gol e mancavano 4 giornate e in questo tempo ha realizzato altre 9 reti e con merito ha vinto la classifica dei marcatori“.

L’altra volta ci disse che perdere contro il Ponte significava perdere il campionato. La sconfitta è arrivata ma avete ugualmente vinto il campionato, cosa è successo dopo quella partita?

“Quella sconfitta ci buttò giù, sapevamo che quella partita ci avrebbe portato al 99% a perdere il campionato. Io per due giorni non ho parlato con nessuno, stavo sempre da solo e non facevo altro che pensare a quella partita, in certi momenti parlavo anche da solo. Poi però bisognava ripartire, mancavano due partite, il campionato ci dava comunque la possibilità di andare in Prima Categoria tramite i Play-off, quindi dopo tutte queste riflessioni ho capito che dovevo rialzarmi e, quando l’ho fatto, ho ritrovato tutte le energie, mi sentivo un leone e sono corso subito al campo. Ho lavorato tantissimo con i ragazzi, era importante farli rimanere sul pezzo, e loro si sono subito ripresi e siamo tornati a lavorare come solo noi sappiamo fare. Quella sconfitta mi ha insegnato tanto, mi ha fatto tirare fuori tutto il buono che quella partita poteva darmi.

Quando ho rivisto la squadra siamo stati 20 minuti in cerchio e non abbiamo fatto altro che parlare e ricaricarci. In quel momento ho visto nei miei ragazzi la voglia, la fame e la rabbia di andarci a prendere questo campionato. Ci siamo ripresi mentalmente e non tutti sarebbero stati in grado di farlo. Bisogna avere sempre la forza di ripartire, e quando si perde si deve avere la capacità di estrapolare da ogni sconfitta un qualcosa di buono per crescere. Con il Ponte abbiamo commesso degli errori, in primis ho sbagliato io, poi ci è mancata anche un po’ di esperienza, ma siamo stati bravi a ripartire”.

Secondo lei lo Sporting Ponte sarà la squadra da battere ai Play-off? Pensa che li rivedrete in Prima Categoria?

“Come ho sempre detto le due squadre che meritavano qualcosa in più eravamo noi e il Ponte. Ho visto la prima partita dei Play-off dove il Ponte ha giocato contro il Pannarano. È stato un bel match, il Ponte ha vinto meritatamente anche se non è stata una partita molto esaltante. Sicuramente il Ponte ha qualcosa in più rispetto alle altre, è la più attrezzata e ha i favori del pronostico ma in finale si sa che può succedere qualsiasi cosa”.

Arienzo ha festeggiato di più la vostra promozione o lo scudetto del Napoli?

“La vittoria del Napoli è stata festeggiata tantissimo con sfilate e cori che si sono estesi per tutto il paese. La festa per il Real Arienzo non è stata ancora fatta ma ci sarà molto presto. Però questa gente è stupenda e al nostro rientro dopo l’ultima giornata di campionato i tifosi ci hanno accolto con cori striscioni e bandiere… è stato stupendo. Arienzo merita tutto questo, vive di calcio a 360 gradi.

Siamo stati come il Napoli di Sarri dei 91 punti, con la differenza che noi il campionato lo abbiamo vinto. Quell’anno il Napoli ha lottato per tutto il campionato con la Juve, noi abbiamo fatto lo stesso con il Ponte, un vero testa a testa, affascinante e faticoso, non è stato facile stare sempre sul pezzo ma ha prevalso la nostra fame di vittoria. Voglio fare i complimenti al Ponte, sono una squadra molto attrezzata che ci ha tenuto testa tutto l’anno”.

Si è già messo in testa qualche traguardo da raggiungere in Prima Categoria?

“La società ha un progetto serio e ambizioso, ci siamo già incontrati e da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme anche l’anno prossimo. Il nostro obiettivo per l’anno prossimo sarà di fare almeno un anno di transizione per capire la nuova categoria. Ci siamo già mossi sul mercato, abbiamo già l’accordo con qualche giocatore e ne arriveranno altri 5 o 6 nuovi, questo la dice lunga sulla serietà di questo club che vuole farsi trovare pronto già da subito. Il Real Arienzo viene da due promozioni consecutive e sono d’accordo nel voler disputare un campionato tranquillo senza però porsi dei limiti”.

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