Alla fine Milik ce l’ha fatta, alla faccia di De Laurentiis

Nel 2020, Milik decise di non rinnovare con il Napoli per andare alla Juve, ma De Laurentiis si oppose. A due anni di distanza, ha finalmente realizzato il suo sogno.

Articolo di Luca Paesano26/08/2022

©️ “MILIK” – FOTO MOSCA

Arkadiusz Milik è un nuovo giocatore della Juventus. L’attaccante polacco arriva in prestito oneroso dal Marsiglia con riscatto fissato ad 8 milioni. Sarà il vice Vlahovic, il tassello che mancava alla rosa di Allegri per completare il restyling di un attacco rinnovato quasi per intero nel corso degli ultimi mesi. La Vecchia Signora vuole tornare ai fasti della gioventù ed ha anche fretta, e così ha puntato sull’usato sicuro, su giocatori già maturi e pronti a fare la differenza. Poca strategia e tanta frenesia, come racconta il mercato bianconero degli ultimi anni. Sì, perché se si ripensa a Morata, e poi si chiama Mertens, e poi si tratta Depay, per poi concludere con Milik, forse le idee non sono poi così chiare. Eppure, però, a legger la cronaca pare che solo il Napoli sia deputato a soffrire dei numerosi cambiamenti. Chissà…

Arek Milik dunque ce l’ha fatta. A due anni di distanza è riuscito a coronare il suo sogno di vestire la maglia della Juventus. È andato a bussare a quella porta che era rimasta socchiusa nell’estate del 2020, e questa volta ha trovato qualcuno pronto ad accoglierlo. Non ha avuto bisogno di spallate per sfondarla, quelle a cui sarebbe stato disposto volentieri pur di lasciare Napoli dopo l’arrivo di Osimhen. Perché se qualcuno non ricordasse, il trasferimento di Milik alla Juve ha radici ben più profonde di una banale infatuazione di fine estate.

Milik, dagli esordi fino all’Ajax

Arkadiusz Krystian Milik nasce il 28 febbraio del 1994 a Tychy, città di poco più 100 mila abitanti situata nella zona meridionale della Polonia. In patria si mette in mostra già a livello giovanile, dove risulta essere uno dei prospetti più interessanti che il calcio polacco possa offrire. Quando ha appena 16 anni, infatti, viene selezionato dal Tottenham per un provino che lo porterebbe diritto in Inghilterra a vestire la maglia degli Spurs, ma l’attaccante rifiuta ritenendo la possibilità poco saggia per la sua crescita. Milik esordisce in Ekstraklasa nel 2011 (massima serie del campionato polacco, ndr), quando ha solo 17 anni e 5 mesi. In un anno e mezzo colleziona 38 presenze e 11 gol con la maglia del Górnik Zabrze. All’apertura della finestra invernale del 2013 si trasferisce in Germania al Bayer Leverkusen, per cui scende in campo solamente 6 volte per un totale di appena 55 minuti. Ad agosto viene ceduto in prestito all’Augsburg, dove le possibilità di trovare minutaggio e mettersi in gioco sono sicuramente maggiori. Anche in questo caso però Milik non sfonda e dopo le sole 2 reti in 18 presenza viene rispedito al mittente. Poi, però, arriva la svolta.

Nell’estate 2014 si trasferisce all’Ajax, dove convince l’allenatore Frank De Boer e riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo al centro dell’attacco degli olandesi. Eccolo il grande salto: in due stagioni con indosso una delle maglie più prestigiose della storia del calcio, Milik mette a segno reti su reti e riscopre quel talento che in patria avevano adocchiato fin da bambino. Alla fine del biennio biancorosso, l’attaccante polacco si ritrova un curriculum che parla di 47 gol e 21 assist in 75 presenze. Acquistato per soli 2,8 milioni, l’Ajax lo rivende al Napoli per 32 milioni nell’agosto 2016.

A Napoli sognando la Juve

A Napoli ha un’investitura pesante, perché ha il compito di occupare il ruolo che negli anni subito precedenti avevano avuto Edinson Cavani e Gonzalo Higuain. Non due qualsiasi, insomma. E l’avvio sembra anche promettere bene. Milik parte con una doppietta al Milan all’esordio al San Paolo, si ripete pochi giorni dopo in Champions League con la Dinamo Kiev e ancora in campionato con il Bologna. Poi succede che sul più bello il ginocchio fa crack, rottura del legamento e lunghissimo stop. Ed il canovaccio si ripete anche nella stagione successiva. Nel frattempo, Sarri si è inventato Mertens centravanti e l’assenza di Milik sembra non pesare davvero a nessuno. Tuttavia, quando finalmente ritorna in campo per le ultime gare di campionato fa capire di essere ancora vivo.

Nei successivi due anni con Ancelotti va a fasi alterne, pur mettendo a segno quasi 30 gol. Non brilla ma non sfigura, talvolta si esalta ed altre delude. Il copione non varia sotto la guida di Gennaro Gattuso, a cui comunque regala la soddisfazione della Coppa Italia segnando il rigore decisivo in finale contro la Juventus. Ma proprio in quegli stessi giorni qualcosa tra Milik ed il Napoli inizia a scricchiolare. All’attaccante polacco, infatti, resta un solo anno di contratto e le trattative per il rinnovo stentano a decollare a causa delle altissime richieste del calciatore. Così la società lo mette di fronte ad un bivio: o rinnovo o cessione. Ed il polacco opta per la seconda strada. Dietro alla decisione c’è lo zampino proprio della Juventus, che ha avviato le prime discussioni con l’entourage del centravanti per portarlo in bianconero a parametro zero. E questo non fa altro che irrigidire ulteriormente i rapporti tra calciatore e società. Il Napoli intanto volta pagina e acquista Osimhen.

Milik viene messo ufficialmente in vetrina, in attesa che un acquirente passi e avanzi la propria offerta. Le proposte per il polacco però scarseggiano e le poche che arrivano non convincono il calciatore, che ormai ha un pensiero fisso: la Juve. Ma i bianconeri, dal canto loro, trovano in De Laurentiis un muro invalicabile, come confermerà lo stesso Arkadiusz in una successiva intervista: “Il Napoli non ha voluto parlare con i club in cui volevo andare”. E così se Milik per principio aveva deciso di voler andare alla Juve, il presidente per principio aveva deciso che lo avrebbe venduto a chiunque fuorché la Juve.

Il Marsiglia e poi di nuovo la Juve

Dopo aver fallito anche il tentativo di incastro alla Roma, con Dzeko che sarebbe dovuto finire proprio ai bianconeri, per Milik il calciomercato si concluse nel più amaro dei modi. Fuori rosa e con il rischio di perdere il posto in Nazionale per gli Europei del 2021. Ed intanto, beffa nella beffa, per lui si erano anche precluse le speranze di poter raggiungere la Juventus, che aveva ormai colmato l’attacco acquistando Alvaro Morata. Non resta che mettersi l’anima in pace e ripartire da zero. A gennaio 2021 lascia finalmente Napoli per volare in Francia, destinazione Marsiglia. Dei 25 milioni che avrebbe potuto incassare nell’estate successiva, De Laurentiis ne incassa appena la metà tra prestito e riscatto. E pare anche che lo stesso presidente, conscio di quelle che sarebbero potute essere le intenzioni di Milik, abbia personalmente insistito affinché il club francese inserisse una clausola da 50 milioni valida solamente per la Juventus. Alla fine, però, pur di finalizzare la trattativa non se ne fece più nulla.

E alla fine De Laurentiis non si era sbagliato, perché come volevasi dimostrare il vecchio pallino di Milik non era tramontato e la porta della Juve non si era completamente chiusa. Come è lecito d’altronde che sia. Certo che però l’atteggiamento del calciatore ed il club in questione possano incidere sul giudizio complessivo della situazione. Con due anni di ritardo, Milik realizza il suo sogno, alla faccia del Napoli e di De Laurentiis. Ma alla fine va anche bene così. In fin dei conti alla Juventus arriva un calciatore di due anni più vecchio ed il Napoli continua anche a guadagnarci, essendosi riservato una percentuale sulla futura rivendita del polacco.

Alla fine, nonostante ci sia rimasto per ben quattro anni, Milik a Napoli è stato solo di passaggio, uno dei tanti, insipido. Perché se tutto ciò che rimane nelle menti dei tifosi è quell’errore ad Anfield, significa che il resto non è stato gran ché. Come un Michu qualsiasi.