Lo straordinario exploit del San Marzano Calcio

Il San Marzano Calcio, campione per il secondo anno consecutivo della Coppa Italia Dilettanti regionale, raccontato dal direttore generale Antonio Langella.

Articolo di Ruben Zaccaria27/01/2023

Straordinarie le ultime due stagioni del San Marzano Calcio, che sotto la nuova proprietà, guidata dal Presidente Felice Romano a partire dalla stagione 2021/22, è stato protagonista di un exploit che l’ha portato ai vertici del calcio d’Eccellenza campano. Dopo l’iscrizione all’omonimo campionato, la squadra blu-granata ha chiuso la stagione terminata lo scorso anno con la vittoria della Coppa Italia Dilettanti regionale, battendo in finale la Virtus Campania Ponticelli per 2-1.

Seconda in classifica nel Girone C di Eccellenza, non ha visto la promozione in Serie D solamente per la sconfitta arrivata nel doppio confronto con l’Angri nella finale dei playoff. Nel corso della stagione attuale, il San Marzano è primo in classifica, miglior attacco e miglior difesa del campionato, e affronterà l’Acerrana in finale di Coppa.

Stagione e obiettivi del San Marzano Calcio

Per approfondire il discorso sulla squadra, ai nostri microfoni è intervenuto Antonio Langella, direttore generale della società:

“Da quando la famiglia Romano è entrata nel mondo del calcio, mi ha chiesto sin da subito di poter arrivare quanto prima in Serie D, che per me già è calcio di un altro spessore. Quindi ci siamo messi a lavoro e abbiamo cercato di allestire in poco tempo una squadra che poteva comunque dire la sua in un campionato di Eccellenza, come avvenuto già l’anno scorso. Abbiamo vinto la Coppa Italia Regionale e siamo arrivati comunque secondi, perdendo solo la finale. All’andata avevamo perso 1-0, poi 1-1 in casa.

Il presidente ci ha chiesto di ripartire più forti di prima e ci siamo messi a lavoro con molta più determinazione e consapevolezza di poter fare qualcosa di importante. Il campionato ci vede attualmente primi in classifica con un buon margine di punti, ma io ritengo opportuno che si debba giocare partita per partita e che vadano gestite le situazioni. Rispetto per l’avversario ogni volta che si va in campo; solo così si può arrivare al traguardo che ci siamo prefissati.

Stiamo cercando di esaudire quello che ci è stato chiesto, ma solo con il duro lavoro e la serietà, prefissata dal primo giorno dal presidente Romano, si possono raggiungere obiettivi importanti. È un progetto gestito da ragazzi giovani, che hanno voglia di mettersi in mostra. Cerchiamo di lavorare a testa bassa e portare risultati quanto prima possibile. Futuro? Noi, ad oggi, dobbiamo ragionare sull’attualità. Con la promozione possiamo poi sederci e programmarlo”.

La composizione della rosa e le giovanili

“Partivamo con l’esperienza dell’anno scorso, avevamo costruito una squadra importate e i numeri ci davano ragione. Quindi abbiamo mantenuto un’ossatura basata su di essa, cambiando qualcosina, con un mix di esperienza di categoria superiore e giovani; per il momento la composizione della rosa ci ha dato ragione, ma comunque il campionato è lungo.

Stiamo lavorando già sui giovani, abbiamo preso Balzano, Casillo e Penka; abbiamo un nostro giovane prodotto del vivaio, Montoro che ad oggi ha collezionato più di 35 partite (i quattro citati sono classe 2004, ndr). Quindi stiamo cercando di lavorare a 360 gradi, anche nel settore giovanile dove siamo ancora un po’ indietro, ma tra Juniores e Under 17 siamo facendo dei buoni campionati”.

Il progetto dello Stadio

“Allo stadio San Marzano negli ultimi 30 anni è stato fatto poco e niente. Oggi l’amministrazione ci sta dando forza e coraggio, con l’impegno del presidente, anch’egli impegnato nel restyling. Diventerà uno stadio di proprietà, abbiamo fatto un project financing con 25 anni di affidamento. Per me senza lo stadio faremmo fatica a ripeterci in un campionato maggiore, perché quando inizi a giocare con società blasonate la casa è importante. E perché ti dà tranquillità di lavorare.

Lo scorso anno siamo stati ad Angri, abbiamo avuto difficoltà perché purtroppo la diretta concorrente era quella di casa. Quest’anno abbiamo trovato più tranquillità grazie alla città di Sarno che ci ha accolto in maniera amorevole. I frutti li stiamo raccogliendo molto prima, però come dicevo con una casa tua puoi creare anche altre ambizioni”.

La tifoseria e i momenti significativi

“La piazza ci segue tantissimo, la nostra cittadina è di circa 10/11mila abitanti e avere un seguito di 600,700,800 persone è un vanto. Senza di loro probabilmente non potremmo arrivare in alto.

Un racconto di alcuni momenti significativi? Ho vissuto tanti momenti emozionanti, sono figlio di questa città quindi lavoro con tanta dedizione e determinazione. Ti posso dire dalla finale di Castellammare: scendere in campo, vincerla, alzare gli occhi e guardare la gente che ti acclamava e applaudiva non ha prezzo.

Poi una trasferta importante a Reggio Calabria, dove arrivarono trecento persone da San Marzano per la semifinale dei playoff, dove in casa avevamo pareggiato 1-1. E lì senza la vittoria saremmo tornati a mani vuote. All’1-0 è esplosa una gioia poi immensa. È stata un’esplosione di emozioni indescrivibile. Come ti dicevo perché sono figlio di questa città e alla fine questi colori ti ‘bruciano’ anche se sei un addetto ai lavori e cerchi di nascondere le emozioni”.