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Qui si fa la rivoluzione

allegri

©️ “ALLEGRI JUVENTUS” – FOTO MOSCA

A Pyongyang proseguono senza sosta le proteste contro la sentenza sulle plusvalenze che ha colpito ingiustamente l’amata Juventus. Tuttosport riporta in prima pagina una foto della folla bianconera in piazza accompagnata dal titolo POPOLO JUVE Cresce la rivolta. I rivoltosi vengono pregati di presentarsi in Piazza Luciano Moggi alle ore 14, possibilmente già mangiati, in modo da riuscire a tirare fino all’aperitivo.

Per il quotidiano sportivo torinese la protesta ormai si sta espandendo ben oltre il suolo italico. ”Juve, la protesta social dei club ufficiali corre dall’Italia fino a Cina e Nord America. Adesioni anche dal mondo arabo, Cuba e Australia”. Tra i paesi in cui divampa la protesta c’è anche Montecarlo, dove sono entrati in sciopero i croupier. E poi ancora Francia, Algeria, Tunisia, Egitto, Serbia, Croazia, Arabia Saudita, Ecuador, Venezuela, Mauritania, Algeria, Qatar, Bulgaria, Iraq, Palestina, Siria, Libia… Tra questi peraltro va detto che ci sono alcuni paesi dove al momento non hanno cose più importanti a cui pensare.

Particolarmente problematica è la situazione negli USA. “Da Los Angeles a New York: il popolo Juve alza la voce”. Per provare a stemperare la tensione interviene direttamente il Presidente Biden che per solidarietà aderisce alla campagna promossa dal popolo Juve e disdice DAZN. Sky no perché c’è il nuovo canale interamente dedicato al golf e a quello non rinuncia, ha detto.

La campagna per disdire DAZN viene difesa da Omar Savoldi su calciomercato.com. Non è nemmeno disubbidienza civile quella che il popolo bianconero sta mettendo in atto. La disubbidienza civile da Thoreau a Gandhi, da Danilo Dolci a Don Milani (“l’obbedienza non è più una virtù”) presuppone l’infrazione pubblica di regole e quindi un comportamento dichiaratamente illegale. Per esempio: il rifiuto di prestare il servizio militare (quando era obbligatorio) per porre il problema dell’obiezione di coscienza. Preparare una manifestazione di protesta è un conto, disertare gli stadi, disdire gli abbonamenti TV sono atti di semplice, ma efficace, boicottaggio. Come si sia riusciti ad arrivare dalle plusvalenze a Gandhi rimane un piccolo grande mistero, ma a Pyongyang ormai siamo abituati a tutto.

Mentre la gente manifesta il proprio dissenso, i legali della Juve devono studiare come muoversi in vista del ricorso che verrà discusso tra poche settimane. Per la Gazzetta la nuova linea difensiva della società bianconera è chiara: la norma sulla “lealtà” non può ricadere sul club. È in effetti vergognoso che la Juve sia tenuta ad essere leale.

Chiudiamo sempre con Tuttosport che in questi giorni ha pubblicato un’intervista all’ex presidente federale Abete sulle plusvalenze. L’intervista è fresca fresca, del 2007. Verrà riportata a breve anche una dichiarazione del Generale Cadorna del 1921 che scagionerà completamente la Juventus. I giudici non potranno non tenerne conto.

In collaborazione con Buongiorno da Pyongyang

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