Lazio-Napoli: se non si corre, si perde
Dopo Mazzarri, arriva Sarri ad intromettersi tra il Napoli e il sogno primo posto. La chiave di volta della partita sta nello stato fisico e nella corsa.
© “SARRI – LAZIO” – FOTO MOSCA
Sembra uno scherzo del destino, dopo Mazzarri, arriva Sarri ad intromettersi tra il Napoli ed il primo posto. Il primo è riuscito a fermare il Napoli, anche egregiamente, basti pensare che probabilmente meritava anche di vincerla quella partita. Quanto a Maurizio Sarri, l’ultima volta che ha affrontato il Napoli ha subito un sonoro 4-0. Era un altro Napoli, spinto da un dio ultraterreno e caricato dal suo pubblico, ma era anche un’altra Lazio. Perchè non era quella la Lazio di Maurizio Sarri. La squadra che lui ha in mente sta venendo fuori da poco. Ed è stato proprio l’ex allenatore di Napoli e Juventus a dirlo:
“Stiamo trovando la continuità che ci mancava, non siamo più una squadra da una partita buona e una no. Ho gente capace di dare il 100% ogni tre giorni. Stiamo migliorando sempre di più, ma un po’ di fatica la facciamo ancora“.
Come arrivano al match le due squadre?
Reduce da 11 punti in 5 partite di Serie A, ed una grande prestazione in Europa League contro il Porto, la Lazio spera di ottenere punti anche oggi per non smettere di credere all’obiettivo quarto posto, distante attualmente 7 punti; la Juventus, però, che attualmente risiede a ridosso del podio, ha già disputato la gara valida per questa giornata di Serie A. Il Napoli, dopo aver preso il Barcellona nel momento migliore, deve prepararsi anche ad affrontare la Lazio nel momento migliore.
I ragazzi di Spalletti, invece, arrivano a questa sfida con due pareggi di fila, entrambi per 1-1, in campionato contro Inter e Cagliari; i partenopei potrebbero registrare tre pareggi consecutivi in Serie A per la prima volta dal dicembre 2014.
I punti di forza della Lazio
Lo abbiamo provato sulla nostra pelle, avere Maurizio Sarri come allenatore della squadra del cuore è sicuramente poesia per gli occhi. Dinamicità, corsa, gol. Le partite, una volta che i giocatori sono entrati nei meccanismi dell’allenatore, sono spettacolari. Non a caso, il Napoli affronterà una squadra che vanta in rosa il secondo capocannoniere del campionato, Ciro Immobile. L’attaccante della nazionale, tra l’altro, contro il Napoli, gioca con il fuoco negli occhi. L’ex Juventus ha, infatti, preso parte a nove gol (sei gol e tre assist) nelle ultime nove sfide di campionato contro il Napoli. Un gol stasera, gli aprirebbe (quasi) le porte della storia. Oltre ad essere il miglior marcatore della storia della Lazio, sarebbe riuscito a gonfiare la rete per almeno 20 volte in sei stagioni di fila. Meglio di lui, solo Giuseppe Meazza e Gunnar Nordahl, che hanno raggiunto, o superato, le venti segnature per sette stagioni di fila.
A questa vera e propria macchina da gol, lo assistono due dei migliori centrocampisti d’Europa e della Serie A, Sergej Milinković-Savić e Luis Alberto. I due, insieme, hanno collezionato 15 assist. Sono, infatti, rispettivamente il quarto e il sesto assist-man del campionato. Poco dopo, c’è anche Felipe Anderson.
Oltre che calciatori molto tecnici, la Lazio, contro squadre più arroccate, gioca la carta d’alta quota. Proprio Milinković-Savić e Immobile sono specialisti del gioco areo. Per quanto riguarda il primo, anche grazie al suo fisico da “orco“, come lo definì durante una telecronaca Fabio Caressa, sbigottito dalla prestanza fisica del serbo.
Ne ha di frecce nel proprio arco, la squadra di Sarri, che senza dubbio vorrà togliersi la soddisfazione di mettere uno sgambetto alla sua ex squadra.
Napoli, su chi puntare?
Alla prestanza fisica dell’orco ci penserà sicuramente il neo vincitore della Coppa d’Africa, Kalidou Koulibaly. Granitico difensore che non teme niente e nessuno. Il Napoli, però, ha ancora da colmare molti gap emersi dai continui infortuni. Saranno ancora out Lobotka e Anguissa, molto probabilmente, infatti, scenderà in campo Demme, visto molto in difficoltà – come tutta la squadra, del resto – contro il Barcellona. Per quanto riguarda il reparto offensivo, Politano sembra aver trovato una discreta forma, l’ex Inter può fare la differenza sulle fasce. Insigne è ancora alla ricerca del gol su azione. L’incubo della Lazio, invece, ha un nome e un cognome: Dries Mertens. Il belga ha preso parte a 13 gol (sei marcature e sette assist) in 14 sfide contro la Lazio in Serie A. Soltanto contro il Bologna c’è stato il suo zampino in più reti. Impossibile dimenticare l’incredibile gol segnato proprio all’Olimpico,
LA CHIAVE DI VOLTA DELLA PARTITA
Napoli (84%) e Lazio (82%) sono le due squadre con la percentuale di passaggi riusciti più alta nella metà campo avversaria in questa stagione di Serie A. Ciò fa capire che le due compagini sbagliano poco, quindi sarà fondamentale pressare nel modo giusto, a meno che non ci si vuole chiudere totalmente, ma sappiamo che il Napoli non è così. Non rientra nella sua filosofia, ne tantomeno in quella del suo allenatore.
La Lazio riuscirà a contenere il giro palla del Napoli con una forma atletica strepitosa: oltre a vantare il secondo miglior attacco del campionato, la squadra di Sarri è la prima per chilometri percorsi in questa stagione. In questa classifica, il Napoli è solo decimo. Nonostante l’allenatore biancoceleste recrimini sempre i troppi impegni, la sua squadra risponde più che presente, macinando chilometri su chilometri.
Anche questo, o soprattutto questo, deve preoccupare il Napoli, che nelle ultime uscite sta dimostrando uno scarso livello di forma, affiancato anche ad una forma mentale non delle migliori. Se ciò sia sintomatico della “solita” discesa delle squadre di Spalletti da febbraio in poi, ce lo dirà il campo. Sempre, costantemente, bocca della verità.