Esclusiva – Floro Flores racconta l’Angri: “Il mio calcio una rivoluzione per la D. Venderemo cara la pelle”

A seguito della storica promozione in Serie D, l’Angri ha affidato la panchina ad Antonio Floro Flores. L'ex attaccante è abituato a bruciare le tappe. Obiettivo salvezza alla guida dei grigiorossi, poi il sogno Serie A. E domani c'è il derby con la Paganese!

Articolo di Luca Piedepalumbo27/09/2022

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© “FLORO FLORES” – FOTO MOSCA

A seguito della storica promozione in Serie D conquistata nella passata stagione, l’Angri ha affidato la panchina ad Antonio Floro Flores. Dopo gli esordi col Napoli, l’ex attaccante ha cambiato diverse maglie, ben nove, girando la penisola e collezionando anche un’esperienza all’estero tra le fila del Granada. Appesi gli scarpini al chiodo, si è dedicato alla carriera da allenatore. Prima le esperienze nelle giovanili di Casertana e Paganese, poi l’Eccellenza con la Frattese, ad oggi Floro Flores è tecnico del neopromosso Angri in Serie D: “Mi spingono le stesse motivazioni che avevo da calciatore, anzi si può dire che la carriera da allenatore mi dà stimoli ancora maggiori. Sono felice di aver cominciato a livello giovanile, ora ho trovato una società che ha voglia di crescere e farò di tutto per ottenere buoni risultati qui ad Angri”.

In carriera Floro Flores ha avuto tanti allenatori importanti, veri e propri maestri di calcio. Da Zeman a Guidolin, passando per Mondonico, Marino e Gasperini. Tuttavia, l’ex attaccante punta ad uno stile proprio e innovativo: “Non mi ispiro a nessun tecnico in particolare. Mi reputo un allenatore moderno, mi piace innanzitutto che la mia squadra giochi bene a calcio. L’obiettivo è quello di proporre un qualcosa di diverso, che difficilmente si vede sui campi di Serie D, una rivoluzione anche culturale per certe categorie. So che non è facile, ma col tempo punto a conquistare la fiducia dei tifosi. Cerco quotidianamente, con tanta umiltà, di insegnare ai miei calciatori quello che ho in mente, spero di riuscirci presto”.

La Serie D ad Angri mancava da più di vent’anni e l’entusiasmo è alle stelle. Dopo tante peripezie, tra fallimenti, cambi di denominazione e compravendita di titoli sportivi, finalmente i grigiorossi vedono la luce in fondo al tunnel e possono dire la loro nel complicato Girone G: “Si respira davvero un’atmosfera piacevole. Ad Angri più di tutto tengono a due cose: alla squadra e al santo patrono, San Giovanni Battista. Il santo fa miracoli di vita, io spero di togliere ai tifosi qualche piccola soddisfazione in ambito sportivo: la città lo merita. Ho la fortuna di avere alle spalle una società seria, di grandi imprenditori, e c’è davvero voglia di crescere insieme. Non sarà facile, la categoria è difficile e ricca di insidie, ma l’entusiasmo è vivo e abbiamo le carte in regola per non sfigurare”.

Per il ritorno in Serie D il presidente Armando Lanzione e il direttore sportivo Antonio Del Sorbo hanno costruito una squadra ambiziosa, composta da calciatori di grande esperienza e giovani di belle speranze: “Sono molto soddisfatto della rosa a disposizione. Ho una squadra fatta di uomini e di persone eccezionali e per bene. Si sono messi tutti a disposizione con grande impegno e dedizione. Le difficoltà sono inevitabili, ma so di poter contare su ognuno di loro. Mi hanno sorpreso, soprattutto, la grande professionalità di Gigi Manzo e le qualità dell’esterno Alfredo Varsi. Abbiamo tanti calciatori di talento come Celiento e Barone, oltre a giovani di prospettiva come Riccio, Palladino e Fiore. Vogliamo fare un buon campionato, l’obiettivo condiviso con la società è quello di mantenere la categoria”.

La partenza in campionato non è stata delle migliori. L’Angri ha vinto all’esordio stagionale in casa, allo stadio Novi, contro l’Aprilia, poi sono arrivate due sconfitte contro Palmese e Ilva Maddalena. E domani c’è l’attesissimo derby contro la Paganese: “Sono molto contento delle prestazioni della squadra. Ovviamente siamo schiavi del risultato, però il nostro gioco nelle ultime uscite è stato sicuramente positivo. Quando giochi bene e non vinci c’è rammarico, ma sono estremamente fiducioso per il futuro. Domani affronteremo la Paganese, sulla carta la squadra destinata a vincere il girone G. Loro avranno come obiettivo quello di fare risultato, ma è un derby e venderemo cara la pelle. Abbiamo tutte le carte in regola per sorprendere l’avversario. Spero che per i miei ragazzi ogni pallone sia quello della vita. Voglio vedere passione e cattiveria agonistica”.

39 anni e già una discreta esperienza in panchina alle spalle. Antonio Floro Flores è abituato a bruciare le tappe. Ha esordito in Serie A ad appena 17 anni, chissà che non riesca a scalare l’Olimpo del calcio anche da allenatore: “Voglio arrivare lì dove ero da calciatore. L’obiettivo non può che essere la Serie A. Aspiro sempre al massimo, lavoro e studio ogni giorno per questo. La strada è lunga e tortuosa, ma voglio migliorare anno dopo anno ed arrivare a coronare il mio sogno. Ho passione ed entusiasmo, non mollo un centimetro”.

 

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