Il tackle nel deserto: gli elogi alla Francia sono esagerati

Siamo tutti d'accordo sul fatto che Mbappe sia in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento, ma questa Francia, purtroppo, non dà l'impressione di essere in grado di resistere alle scorribande avversarie.

Articolo di Luigi Guelpa27/11/2022

Francamente non capisco tutti questi elogi sperticati per la Francia. Centrocampo e attacco sono di valore altissimo, ma dietro i galletti non sono irresistibili. Quattro anni fa, quando Deschamps guidò i transalpini sul tetto del mondo, la gendarmeria si schierava a difesa del fortino con Pavard a destra, Lucas Hernandez sul fronte opposto, e Umtiti e Varane al centro. E’ rimasto solo Varane, a cui gli infortuni hanno tolto smalto e velocità degli anni d’oro.

Upamecano ha il vizio di perdersi per strada, come se a un certo punto il campo diventasse il luogo dove soffermarsi a comprendere il sesso delle libellule. Koundé, centrale trasformato in laterale destro non ha i numeri e la predisposizione per esibirsi sulla fascia. Senza dimenticare che il suo passaggio dal Siviglia al Barcellona è stato abbastanza traumatico. E’ vero che ieri la Francia ha portato a casa i tre punti, ma è altrettanto acclarato che la Danimarca ha più volte rischiato di pareggiare (e non solo), gettando ai rovi alcune occasioni propiziate dagli errori dei difensori transalpini.

Un conto però è avere di fronte gatti di marmo come Braithwaite o Cornelius, un altro è affrontare l’attacco di squadre ben più attrezzate. Siamo tutti d’accordo sul fatto che Mbappe sia in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento, ma i preziosismi della stella del Psg vanno messi in sicurezza, e questa Francia, purtroppo, non dà l’impressione di essere in grado di resistere alle scorribande avversarie.

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