Tratt-ativa in trat-toria

Il potenziale accesso ai milioni della Champions e il surplus per i successivi passi, è un formidabile mediatore di interessi per il Napoli.

Articolo di Luciano Scateni28/04/2022

©️ “NAPOLI” – FOTO MOSCA

Dietro-front, niente clausura, no al ‘ritiro’ per punizione. Molto meglio la speranza che il confronto-scontro De Laurentiis-giocatori-tecnico tenda a un finale con cene di gruppo da ‘tarallucci e vino’, di tregua disarmata, di pax in terra vesuviana. Reciproco buonismo? Rinsavimento generale per intervenuto, contemporaneo esame di coscienza, o calcolo da ragionieri dell’uno e degli altri? Una rapida indagine risponde molto probabilmente alle domande, pur senza conoscere cosa intascherebbero i giocatori del Napoli se a conclusione del campionato la squadra finisse tra le prime quattro.

Dunque, la “semplice” partecipazione ai gironi di Champions League vale 15.250.000 euro e ogni partita 2.700.000 in caso di vittoria, 900.000 per il pareggio. Un banale calcolo chiarisce che un girone concluso con tutte vittorie vale 31.450.000 euro, oltre ai molti milioni per la vendita dei biglietti. Il ‘premio’ per la partecipazione agli ottavi di finale è di 9.500.000 euro e sale a 10.500.000 se si approda ai ‘quarti’, con incremento di 1.500 per l’accesso alle semifinali. Cifra complessiva 12.000.000. Per chi vince la finale il premio è di 19.000.000 euro, per chi la perde 15.000.000. Le somme non includono, ovvio, le ingenti cifre intascate per i diritti televisivi.

Facile dedurre che il potenziale accesso ai milioni della Champions League e il surplus per i successivi passi, è un formidabile mediatore di interessi, in grado di scuotere la squadra dal torpore primaverile, di recuperare alla saggezza smarrita Spalletti e di indicare al presidente la via della buona tavola per approdare al comune proposito di spendere nelle prossime quattro partite muscoli e testa, onde evitare di subire il sorpasso della Juventus. Agli azzurri spetta l’ostacolo teoricamente agevole di guadagnare i tre punti con il Sassuolo e il Genoa al Maradona Stadio e in trasferta con Torino e Spezia.

Il poi è uno dei misteri ingloriosi a cui Napoli è avvezza, da quando dalle ricchezze del firmamento ‘cinema’ la De Laurentiis Corporation si è diversificata nella attuale e redditizia Football Company. Spalletti sì, Spalletti no: chi resta, chi parte. Osimhen in vendita, Zielinski ha la valigia pronta, se partono Ospina e Meret chi tra i pali? E l’alternativa a Insigne? Lozano emigrante e Koulibaly?

È verosimile che De Laurentiis riparta da Bari e concluda la lunga parentesi napoletana? Dovesse lasciare, chi riceverà il testimone è bene sappia che l’ambizione dei napoletani di rivivere i fasti dello scudetto, se tradita, è destinata all’effetto collaterale del disamore, di vuoti sempre più vistosi nell’ex San Paolo (confermati dal flop dei biglietti per Napoli-Sassuolo). Il monito esplicito per ora è diretto a De Laurentiis, in futuro, forse, a chi gli succederà.

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