“NAPOLI” – FOTO MOSCA
Negli ultimi giorni abbiamo registrato un florilegio di dichiarazioni sul povero Napoli: i profeti di sventura Ambrosini e Cassano su tutti. Gente cui la natura ha regalato un dono ai piedi compensandolo con neuroni in abbondante deficit. E infatti, dopo due giornate alcune presunte corazzate del campionato si ritrovano in fondo alla classifica, la “nuova” Juve spaccasassi viene ridicolizzata dal Bologna in casa, ben al di là del rigore solare non concesso, e l’Atalanta perde da quel Frosinone battuto in scioltezza dai nostri eroi.
Noi facciamo il nostro, intendiamoci, niente di più. Leggiamo elogi pomposi su questo o su quello, del tutto fuori luogo per la classe degli avversari affrontati e, in particolare ieri, per come si è messa la partita dopo l’espulsione di Maxime Lopez. Eppure vediamo segnali francamente incoraggianti e non scontati.
La squadra appare unita. Il Gruppo è ancora solido nonostante il devastante periodo di chiacchiere e il mercato ancora aperto: Osimhen lascia il rigore a Raspadori, Politano è motivato come non mai, Kvara si è speso senza remore a risultato acquisito.
Il Napoli ieri ha giocato davvero bene venti minuti, fino al cooling break. Poi ha rifiatato e nel secondo tempo ha dominato una partita ormai compromessa per il Sassuolo. Ma in quei venti minuti si sono riviste le potenzialità della squadra: intesa collaudata tra i giocatori, intensità, soluzioni offensive. Intatte le qualità di fighting nei raddoppi e nel recupero palla. Garcia sta provando ad introdurre novità nella gestione del pallone e nell’utilizzo dei giocatori ma al momento il Napoli di oggi appare abbastanza simile a quello campione d’Italia. Temevamo che le querelle di mercato potessero avere incrinato le potenzialità della squadra: per il momento felicissimi di esserci sbagliati.
In controluce vediamo anche le aree di miglioramento.
La difesa non è stata finora veramente impegnata: Meret spettatore. Eppure sovente trasferisce sensazioni di rischio. Secondo noi dipendono dalle coperture degli esterni più che dalla solidità dei centrali. A destra Olivera, pur spingendo meno di Di Lorenzo, è spesso in ritardo, fuori posizione; il Capitano, ieri devastante e migliore in campo, è più efficace come ala che terzino soprattutto quando deve affrontare avversari veloci e tecnici.
In mezzo al campo bene, aspettando avversari più forti. Anguissa e Zielinski iniziano (più o meno) alla grande i campionati, soprattutto il primo. Poi c’è il calo verso metà ottobre/inizio novembre che per Anguissa è stato finora temporaneo, per Zielinski irreversibile. Lobotka, al di là del coinvolgimento o meno negli schemi di Garcia, appare meno brillante e preciso ma siamo sicuri che il Piccolo Principe tornerà a essere determinante quando servirà. Cajuste secondo noi è un ottimo acquisto: al di là dell’età, ha esperienza, forza fisica e anche tecnica che torneranno utili quando Anguissa mancherà o andrà fatto rifiatare.
Davanti siamo forti: Osimhen e Kvara solite certezze e Politano in grande spolvero. Garcia, sua sponte o meno, sta dando continuità a Raspadori. Il ragazzo dà il meglio di sé in area di rigore, è un fromboliere: anche se ieri è stato sfortunato nelle conclusioni, ha già dimostrato di saper essere letale in quella posizione. Però da esterno deve imparare a essere preciso negli appoggi ai compagni e soprattutto a velocizzare la gestione della palla, senza fuffa e leziosità: non vorremo mai che fosse affetto dalla sindrome di Lozano.
Infine il mercato: ci sono ancora molti nodi da sciogliere. La gestione presidenziale non ci è piaciuta e lo diciamo senza remore: tanta confusione, indecisione. Gabri Veiga, magari non un fuoriclasse da rimpiangere, si è perso male. Zielinski non può imporre la sua presenza anche accettando una decurtazione di ingaggio: è la società che deve decidere se è funzionale o meno al nuovo corso e agire di conseguenza. Con questi criteri sarebbe rimasto anche il devastante Insigne se non fosse stato (per fortuna) lui ad andar via consentendo l’acquisto di Kvara: inconcepibile!
Per qualche milione di euro, per qualche cavillo contrattuale, i giocatori arrivano tardi a campionato iniziato; nel frattempo si alimentano troppe chiacchiere e gli scontenti in uscita rischiano di minare la serenità del Gruppo. Ti può andare comunque bene ma non è sempre Natale.
FORZA NAPOLI SEMPRE
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