Primi ma è presto. Di Lorenzo fa tutto lui, e il sostituto di Kim non è arrivato

Seppur attraverso il solito gioco pericoloso, il Napoli supera in scioltezza anche il Sassuolo; Garcia, stupiscici ancora!

Di lorenzo, napolifoto mosca
Articolo di carloiacono28/08/2023

© “DI LORENZO” – FOTO MOSCA

Il Napoli, dopo Frosinone, supera anche il Sassuolo in scioltezza, e alla seconda giornata si ritrova di nuovo e ancora primo a punteggio pieno, sullo scalino più altro del podio insieme a Milan e Verona, in attesa di Cagliari-Inter.

Gli azzurri vincono 2-0, convincono nei primi trenta minuti. La partita è segnata da due rigori sacrosanti: il primo lo realizza Osimhen di gran mestiere, il secondo (sull’1-0), invece, lo calcia – sbagliandolo – Raspadori, fino ad allora autore di una prestazione da protagonista.

Napoli-Sassuolo è stata una partita spaccata in due. La prima parte – come si fosse al cinema – è durata 52 minuti, sino all’espulsione di Maxime Lopez. L’ex Marsiglia per reclamare un fallo non assegnato da Giua si guadagna un rosso diretto indirizzando all’arbitro parole da peperoncino sulla bocca. Gli azzurri sono sempre, però, e comunque; in totale controllo del destino del match. Kvaratskhelia fa il suo esordio stagionale, subentrando nella ripresa, e lo bagna con un assist d’autore: mezzo esterno punta filtrante per Di Lorenzo, che corona una prestazione da padrone della festa con il gol partita.

Eravamo rimasti un po’ interdetti alla lettura delle distinte. Garcia ci aveva sorpreso proprio come a Frosinone. Se allo Stirpe strabuzzavamo gli occhi leggendo Cajuste titolare, alla prima al Maradona quegli stessi occhi li stropicciavamo per essere sicuri di vederci bene: Kvaratskhelia in panchina!
Dal primo minuto sulla sinistra Raspadori.
Lo stesso tecnico francese ha spiegato poi a DAZN nel pre-match che il georgiano non è ancora in condizione. Mentre lo è sicuramente Giacomo Jack, vera sorpresa di inizio stagione, giocatore nuovo per centralità nel progetto e atteggiamento in campo, quello di chi si sente finalmente a suo agio e preso in considerazione. Potrebbe essere l’anno della sua consacrazione tecnico-tattica e personale. Certo con l’organico al completo andrà ritoccato il quadro per farlo stare tutti nella cornice.

È proprio Raspa a suonare il primo squillo del match: dopo 90 secondi, si inserisce sul primo palo da attaccante navigato, catturando come un falco la palla servitagli da Di Lorenzo, girata a volo e… palo, pieno, a Consigli battuto. Sbaglierà un rigore, ma ça va sans dire.
Non ci sarebbe bisogno di dire nemmeno che Natan parte dalla panchina, per la seconda volta consecutiva. La realtà è che il sostituto di Kim non è arrivato, è Juan Jesus, sembra poco, forse lo è davvero, lo scopriremo.

I primi trenta minuti del Napoli sono poesia cruda. Il Napoli è magnificamente famelico. È bello nel suo cinismo. Il Sassuolo non regge l’urto, ma forse nessuno l’avrebbe fatto. Poi cala come giusto che sia, per il caldo, i carichi di lavoro e stile di gioco: si verticalizza ogni pallone, alla ricerca del supereroe mascherato. L’uomo nero che mette paura ai difensori come bambini. Che ha la potenza di uragano, e la leggerezza di una farfalla, quando realizza il rigore fermandosi prima del calcio, e accarezzando violentemente il pallone spiazzando Consigli con naturalezza. È il giocatore più decisivo del campionato, forse l’abbiamo già detto.

Il Sassuolo ci prova a non essere soltanto un invitato. Lo fa quando il Napoli rincula. La fanno girare, imbeccano, ricamano, ma sono un vorrei ma non posso. Non c’è un finalizzatore, con buona pace di Pinamonti, né un dispensatore di occasioni. Berardi manca, Laurientè predica nel deserto e Bajrami sull’esterno si isola.
Poi Maxime Lopez, come dicevamo, probabilmente apostrofa la genitrice di Giua e va a farsi la doccia. Il Napoli in estate lo voleva, lui forse ringrazia per l’interesse, a modo suo: chiudendo la partita in anticipo.

Note a margine.
Va bene così, per adesso, il nuovo Napoli pratica un gioco pericoloso, i rischi sono essere mancanti di alternative alla ricerca ossessionata della profondità e della lateralità
Di Lorenzo è tutto, terzino, ala, centrocampista, assist man, goleador, alle alte in campo, capitano, generale: tutto. Un giocatore eccezionale.
Lobotka come osservato alla prima, non è faro. L’azione parte dai centrali di difesa per andare subito alla ricerca dell’esterno del campo. La statistica dei palloni giocati a fine partita ci dice: Anguissa 99, Olivera 91, JJ 89, Rrahmani 86, e poi quinto Lobotka 84.

Per avere altre indicazioni su questo Napoli, aspettiamo la terza. Sabato prossimo, ancora in casa, ci sarà Napoli-Lazio. Da calendario aveva tutta l’aria di essere il primo big match del campionato. Attualmente però la squadra di Sarri è ultima in classifica, avendo raccolto nelle prime due zero punti, frutto di due sconfitte contro Lecce e Genoa, una candidata alla lotta retrocessione e una neopromossa. Il palazzo ha giocato un brutto scherzo a biancocelesti, che inizio pilotato!