Per il Bari è una falsa partenza, ma la stagione è ancora lunga
La classifica attuale è il riflesso delle difficoltà in casa Bari, ma nulla è perduto: la stagione è lunga e si comincia ad intravedere qualche segnale di crescita.
© “MIGNANI” – FOTO MOSCA
Dopo sette giornate dall’avvio del campionato di Serie B, si può cominciare a tracciare un primo bilancio di quello che è stato fin qui il cammino del Bari e provare a vedere effettivamente fino a dove può spingersi questa squadra. Partiamo allora da un presupposto: va data ragione a chi in estate sosteneva che la squadra avesse fatto qualche passo indietro e che avrebbe avuto difficoltà a tenere un ritmo adatto alle quote promozione.
Noi stessi ci siamo esposti a più riprese, denunciando il colpevole immobilismo sul mercato fino a pochissimi giorni dalla partenza della stagione. Alla fine poi gli acquisti sono arrivati, chi più e chi meno convincente e fermo restando che lasciano sommaria approssimazione in alcune zone di campo. È evidente che le scelte della società hanno ridimensionato le aspettative, più che lecite, di una piazza che sognava il ritorno in Serie A. Tuttavia, in maniera non così drastica come molti, eccessivamente pessimisti, avevano predetto.
L’esordio contro il Palermo, dato per favorito per la vittoria del campionato, aveva gettato buone basi da cui partire. Il Bari ridotto in nove uomini era riuscito a resistere e a portare a casa il pareggio, dimostrando tenacia e applicazione. Poi la vittoria contro la Cremonese e l’attacco di “pareggite”, con quattro pareggi consecutivi contro Cittadella, Ternana, Pisa e Catanzaro che avrebbero potuto e dovuto fruttare qualche punto in più. Resta qualche rammarico e, necessariamente, anche un po’ di delusione. La sconfitta contro il Parma, altra accreditata per la vittoria finale, non va certo accolta con negatività. Ci può stare, considerando il peso specifico dell’avversaria. Anzi, va salvato ancora una volta il fatto di aver tenuto testa ad una “big”, nonostante tutti i limiti del caso.
Il Bari visto al Tardini ha mostrato qualche passo in avanti dal punto di vista del gioco, concludendo il match con il possesso palla nettamente a favore (58%) ed anche con una discreta mole di conclusioni provate (14). Si conferma però, soprattutto alla luce di questi dati, una lampante difficoltà a creare azioni pericolose.
Il gol di Nasti, infatti, nasce da un errore clamoroso del portiere Chichizola e l’altra miglior occasione, con Aramu nel primo tempo, arriva da una giocata individuale dell’ex Genoa. E poi si paga ancora una volta un approccio alla sfida non proprio ottimale, così come un pacchetto difensivo che sembra tutt’altro che imperforabile. Partipilo fa un capolavoro, ma stendiamo un velo pietoso sull’atteggiamento di Ricci, che prima arriva in ritardo sulla chiusura e poi si ferma completamente sull’uno-due. Ed anche sulla dormita della coppia Dorval-Zuzek, imbambolati al centro dell’area, che lasciano indisturbato Benedyczak a due passi dalla porta.
Insomma, Mignani sembra aver ancora tanto lavoro da fare per riuscire a dare quanto meno un minimo di identità alla propria squadra. E se la formazione è ancora in ritardo sulla tabella di marcia, purtroppo, non è neanche colpa sua. Una condizione fisica ancora non al top e un piano di gioco piuttosto improvvisato sono solamente i risultati di una rosa completata in largo, larghissimo ritardo.
La classifica attuale è la fotografia delle difficoltà biancorosse. Decimo posto, a pari punti con il Cosenza ed anche con Pisa e Brescia, che hanno però una e tre partite in meno. E pensare che lo scorso anno, arrivati alla settima giornata, il Bari era al primo posto con 15 punti. Altri tempi, ma la stagione per fortuna è ancora lunga e di tempo a disposizione per risollevarsi ce n’è in abbondanza, al netto dei vari limiti di formazione.
Mignani dovrà contare sull’inserimento a pieno regime degli ultimi arrivati. Mattia Aramu su tutti, ma anche Gianluca Frabotta e Davide Diaw. Koutsoupias e Acampora sono già completamente integrati, mentre resta una grossa incognita Malcom Edjouma. Davvero, chi è? Qual è il suo ruolo? Cosa può dare al Bari? Diciamo che per l’Odissea vissuta in estate per acquistarlo, ci si aspettava sicuramente di meglio dal centrocampista francese, che invece dopo circa un mese e mezzo è ancora un enigma. Al di là di qualche perplessità, ribadiamo che comunque qualche segnale positivo si intravede. Parlare di promozione diretta ad oggi sarebbe un’eresia, ma qualche accorgimento ed un po’ di entusiasmo, che non guasta mai, potrebbero bastare a rimettere i biancorossi in carreggiata.
Quella del Bari è stata una falsa partenza, ma nulla di irrecuperabile. Certo che però, per risalire, serve ritrovare la vittoria. Magari già da domenica, contro il Como.