BIBLIOCALCIO – I consigli per una buona lettura sportiva #26
BIBLIOCALCIO - I consigli per un'ottima lettura sportiva. Rubrica per Sport del Sud a cura di Antonio Vespasiano.

Tema della settimana:
“1958 l’altra volta che non andammo ai Mondiali” di Bruno Barba, Rogas (2020)
La mancata qualificazione al Mondiale del 2018 avrebbe dovuto essere una straordinaria eccezione, che faceva il pari con quella di sessant’anni prima in Svezia nel ’58. E invece siamo ancora fuori dai Campionati del Mondo. Mentre però le ultime due mancate qualificazioni le abbiamo vissute sulla nostra pelle, quella del ’58 si perde tra le nebbie dei ricordi di pochi appassionati tifosi. A rinfrescarci la memoria ci pensa Bruno Barba, ricercatore di antropologia e già autore di diverse pubblicazioni a tema. Com’era il Brasile nel ’58 e com’era la nostra società? A questo ed ad altri interrogativi prova a dare risposta Barba, districandosi tra boom economico, rock e fùtbol bailado. Contrariamente alle recenti vicende sociali e calcistiche, il 1958 fu davvero un “anno decisivo”, e il calcio, in questo caso, funge da mero pretesto per rivedere, con una diversa chiave di lettura dinamiche sociali, avvenimenti storici e perché no anche quotidiani accadimenti; al tutto fa da sfondo la vittoria del Brasile targato Didì, Vavà, Pelè, Garrincha. Firma la prefazione Darwin Pastorin.

Ultima uscita:
“Te le ricordi…? Le telecronache di Caputi e Bulgarelli” di Massimo Caputi, Santelli (2022)
C’è un’intera generazione che ha vissuto il passaggio tra il regime monopolistico del calcio sui canonici canali televisivi a quello concorrenziale dettato dal mercato. In quest’ottica quella che un tempo si chiamava Tele Montecarlo (oggi la 7), ebbe modo da fare da apripista. Volti e voci di punta di quella emittente furono senza dubbio Massimo Caputi (autore di questo libro) e il compianto Giacomo Bulgarelli, bandiera del grande Bologna riscopertosi poi brillante co-conduttore. Il duo Caputi-Bulgarelli fu infatti tra i primi a sdoganare la doppia voce in telecronaca, oggi ormai consuetudinaria, questo e tante altre chicche, aneddoti e curiosità su come il calcio in tv abbia davvero segnato un’epoca d’oro televisiva e sportiva. Il volume, secondo uscita della collana dell’editore “Te lo ricordi”, riporta anche le interviste ai vari: Pierluigi Pardo, Stefano Borghi, Bruno Pizzul, Fabio Caressa, Paola Ferrari, Massimo Tecca, Riccardo Trevisani, Bruno Longhi.

Uno sguardo al passato:
“Il primo gol. I Mondiali di calcio in 34 storie” di Piero Mei, Sperling Paperback (2006)
Lo storytelling prima dello storytelling, potrebbe riassumersi in questo modo il libro del giornalista Piero Mei, il quale senza quelle esasperazioni narrative oggi tanto di moda, racconta con uno stile romanzato partendo spesso da un punto di vista insolito e originale le varie edizioni dei Mondiali di calcio, da Uruguay ‘30 fino a Corea e Giappone ‘02. L’excursus narrativo si snoda attraverso una serie di racconti, due per ogni edizioni della Coppa del Mondo, la maggior parte dei quali incentrati sui protagonisti classici da Meazza a Zidane, da Baggio a Pelè e così via. A questi, però, l’autore affianca anche una serie di personaggi di secondo piano come l’arbitro belga Langeneus che ha diretto la finale del 1930, oppure l’haitiano Joe Gaetjens che affondò l’Inghilterra nel ’50, o ancora Ramon Quiroga il portiere della marmelada peruana nel ’78 ecc. Nelle 34 storie mondiali c’è spazio anche per racconti drammatici come la sfida tra El Salvador e Honduras nel ’70 o qualla più romantica tra Montserrat e Bhutan nel 2002. Ad enfatizzare il tutto non solo sprazzi di aneddotica inedita ma anche raffinati passaggi narrativi, di quelli da evidenziare durante la lettura. Nonostante il libro presti il fianco all’inevitabile passare del tempo resta una lettura piacevole, nell’attesa magari di vedere una seconda edizione aggiornata.

SportSud Book:
“Il re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli” di Enzo Beretta, Ultra Sport (2021)
5 luglio 1984, giorno dell’indimenticabile presentazione allo Stadio San Paolo, – 1 aprile 1991, quando lasciò l’Italia dopo essere risultato positivo al test antidoping. È questo il periodo di tempo sul quale si è concentrato l’autore, il giornalista Enzo Beretta, per raccontare la straordinaria epopea di Diego Armando Maradona a Napoli. Dai successi alle cattive frequentazioni, dal rapporto con la città ai capricci mondani. Con la sua classe ma anche con la sua fragilità Diego, un nome che a Napoli vale quanto quello del santo patrono, ha saputo farsi amare dai tifosi, ricambiando l’incondizionato affetto della gente con successi mai più ripetuti, ecco perché viene da chiedersi dopo aver letto il libro: ma cosa sarebbe stato Maradona senza Napoli e cosa il Napoli senza Maradona?

Antonio Vespasiano (gruppo Facebook Bibliocalcio; sito Bibliocalcio.com)