La favola breve è finita. Ronaldo bye, bye

Vola verso il cielo il palloncino azzurro dell’esca per catturare lettori e si porta via l’invenzione di Ronaldo che avrebbe detto sì ai partenopei.

PORTOGALLO NELLA FOTO: RONALDO FOTO MOSCA
Articolo di Luciano Scateni29/07/2022

© “RONALDO” – FOTO MOSCA

Un fenomeno: Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, in sintesi Cristiano Ronaldo non è paragonabile a un mediamente bravo caratterista di cast teatrali, a un guitto da cabaret, a uno fra molti talenti che il calcio riempie d’oro. È una star indiscussa. Non è un esempio di simpatia mediterranea di quella che ama Napoli, a tirare calci ci sa fare. Gestisce fama e onori con meticolosa efficacia, in tandem con Mendes, suo agente e consigliere. Cristiano è forse oltre il top della condizione psicofisica. Le star del calcio la raggiungono poco dopo i trent’anni e lui ne ha 37, ma non li dimostra e fa riferimento agli over quaranta ancora in attività, come Ibrahimovic (che ne ha 41).

A tre quarti di una carriera da antologia di eccellenze mondiali, Ronaldo pretende di far gol con un club accreditato di chance europee al massimo livello e persegue l’obiettivo a costo di rifiutare ingaggi da re Mida, offerte stratosferiche. Si dice di un club saudita disposto a ingaggiarlo con un ‘parcella’ di 250 milioni in due anni. Perché parlarne? L’origine dell’interesse napoletano per il futuro del giocatore pluripremiato con il ‘pallone d’oro’ va addebitato alla ‘pruderie’ di ampie quote della stampa sportiva, che puntano a vendite straordinarie ‘montando’ con tecnica collaudata notizie inventate. Dunque si dà credito a fonti astutamente avvolte in misteriosi top secret, non rivelabili.

Nasce la ‘bufala’. Mendes, da un contratto con gli arabi avrebbe incassato personalmente venti milioni e dovrebbe assecondare le scelte del suo pozzo di san Patrizio, proporre i suoi sontuosi servigi a squadre europee? Il racconto di contatti con De Laurentiis è un caso chiaro di gossip calcistico, dal momento che il Napoli, a giudizio degli esperti, non è candidato ad aggiudicarsi l’ambitissimo trofeo della Champions. Ma stiamo al gioco, tanto non costa niente. Quale megalomania del tandem Giuntoli-De Laurentiis giustificherebbe l’idea di Ronaldo in azzurro?

E allora è probabilmente il bis di altri ballon d’essai. Dybala e altri geni del calcio erano davvero in trattativa con il Napoli? Il nome dell’asso argentino è spartito rapidamente dall’agenda, spinto dalla paura di un ingaggio di sessanta milioni di euro. Che Ronaldo in azzurro sia un’ipotesi campata in aria è presto detto: ha una quotazione economicamente insostenibile, nonostante la possibile ricerca di sponsor e finanziatori. Comunque sarebbero un’incomprensibile incoerenza i no a ingaggi adeguati a trattenere Insigne, Koulibaly, Mertens.

Per comprensibile prudenza, chi racconta il ‘caso Ronaldo’ dichiara di non sapere come finirà ed è come tirare un sasso e nascondere ‘a manella’. Vola verso il cielo il palloncino azzurro dell’esca per catturare lettori e si porta via l’invenzione di Ronaldo che avrebbe detto sì ai partenopei, con l’intenzione da recordman di gol all’attivo di disputare la massima competizione europea con la prospettiva di vincerla. Amen

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