La Juventus è la squadra di calcio più “tutelata” dagli arbitri

Il rigore non concesso al Bologna nell’ultima sfida a Torino porta a riflessioni sui bianconeri

allegri
Articolo di Luciano Scateni29/08/2023

© “ALLEGRI” – FOTO MOSCA

Come prima, peggio di prima. Rebus, quiz, il ‘rien ne va plus’ del croupier di Montecarlo, un indovinello? Di tutto un po’. Risposte attendibili alle incognite sono territorio per analisti che nel curriculum esibiscono re il titolo di un master specialistico frequentato alla London School of Economics. Al contrario, sprovveduti in materia possono solo azzardare abbozzare il calcolo delle probabilità che la Juventus, nel mondo, sia la squadra di calcio più ‘tutelata’ dagli arbitri: rigori evidentemente commessi e non concessi, penalty inesistenti invece assegnati, uso a senso unico di cartellini gialli e rossi, partite prolungate impropriamente oltre i 90 minuti per dar tempo ai bianconeri di recuperare punteggi negativi e il contrario, extra time ridotto con la Juve in vantaggio. E mille altri ‘favori’ graditi alla ‘Vecchia Signora’ in avanti negli anni e alle prese con guai giudiziari.

Penne autorevoli, quotidiani di settore e non, media radiotelevisivi e ovvio, gli arbitri, non ci stanno a subire passivamente la contestazione di ‘deferenza’ unidirezionale pro Juventus, ma poi mettono da parte le cautele e tornano giornalisticamente dipendenti dal potere che si spera cominci logorare chi ce l’ha (le royalties per la citazione, vanno consegnate a Giulio Andreotti al suo domicilio attuale). Ieri il caso della malattia oculare del signor Di Bello e dei suoi partner del Var. Iling Junior stende Ndoye, spintonandolo alle spalle. Più rigore di così, ma Di bello che si prende un quattro in pagella nega l’evidenza e in complicità con il Var impedisce al Bologna di vincere la partita dominata contro una Juve da serie B.

Allegri, allenatore dei bianconeri, entra nei panni comodi del mimo e tace, non una parola sull’ennesimo episodio di favoreggiamento della potenza Juve. Certo, un lautamente stipendiato di Agnelli avrebbe mai potuto criticare la sciagurata ‘non decisione’ di Di Bello? E al contrario, avrebbe mai potuto condividerla, attirandosi la censura generale degli addetti ai lavori? Risultato un comodo, pavido silenzio. Per i tifosi napoletani è ovvio retrocedere alla precedente giornata di campionato. A Frosinone negato un rigore netto su Zielinski, a Udine concesso alla Juve un rigore molto dubbio. Che dire: corsi e ricorsi del calcio Juventus centrico.

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