Alla scoperta di Mathí­as Olivera, dai numeri da top all’arresto in Spagna

Alla scoperta di Mathí­as Olivera Miramontes, l'uruguayano che potrebbe essere il prossimo terzino sinistro del Napoli.

olivera
Articolo di Luca Paesano30/01/2022

Il Napoli è vicino all’acquisto di Mathí­as Olivera. Il terzino sinistro del Getafe si trasferirà – a meno di clamorose sorprese – in azzurro in estate, al termine della stagione in corso, in prestito con obbligo di riscatto fissato a 14 milioni, di cui 11 milioni di parte fissa e altri 3 di bonus. Giuntoli ha fatto il possibile per portarlo da subito in Italia, contestualmente al tentativo di piazzare Ghoulam altrove, ma dall’altro lato ha trovato un muro invalicabile eretto dal presidente Ángel Torres Sánchez.

Il Getafe, infatti, si trova attualmente in lotta per la salvezza dopo un disastroso avvio di campionato e non ha alcuna intenzione di privarsi dei suoi elementi migliori. “La trattativa con il Napoli non esiste, non sento il club dall’anno scorso”, aveva affermato Sànchez pochi giorni fa. Invece, come riportato da più fonti, Gianluca Di Marzio in primis, la trattativa c’è eccome.

Mathí­as Olivera: la carriera

Mathí­as Olivera Miramontes nasce il 31 ottobre 1997 a Montevideo, la capitale dell’Uruguay. Cresce calcisticamente nelle giovanili del Club Nacional, insieme ad alcuni volti attualmente noti al calcio italiano come Matías Viña, terzino sinistro della Roma, e Christian Oliva, centrocampista in forza al Cagliari. Viene convocato giovanissimo in prima squadra, senza mai riuscirsi a ritagliare uno spazio tutto proprio. In totale, Olivera conta solamente due presenze con il club nella Primera División. Tuttavia, il terzino è un punto fermo della Nazionale U20 con cui vince il Campionato Sudamericano 2017, un torneo tra nazionali giovanili. Il trampolino per il salto in Europa è il Mondiale U20, disputato anch’esso nel 2017, in cui l’Uruguay si piazza al quarto posto, perdendo la finalina con l’Italia di Alberico Evani.

Protagonista di ottime prestazioni, condite anche da una rete contro il Giappone, Olivera riceve subito la chiamata dalla Spagna, mittente Getafe. Il treno passa e il ragazzo non se lo fa sfuggire. Viene aggregato per buona parte della prima stagione alla squadra B, ma nello stesso anno trova l’esordio sia in Liga che in Copa del Rey. Nell’estate 2018 si trasferisce in prestito all’Albacete, in Segunda División. Dopo un breve periodo di adattamento, Olivera diventa titolare inamovibile giocando per intero 14 partite consecutive dal suo esordio. Nel gennaio 2019, complici le ottime prestazioni, viene richiamato alla base. Da lì al termine del campionato gioca 14 partite su 16.

La fascia sinistra ormai ha un nuovo proprietario. Ad oggi, Mathí­as Olivera ha totalizzato 91 presenze in Liga con la maglia del Getafe, in cui ha trovato 2 gol e alcuni assist vincenti. Pagato 850.000 euro dagli spagnoli, l’uruguayano ha una quotazione di mercato che si aggira intorno ai 12 milioni secondo le valutazioni Transfermarkt.

Caratteristiche tecniche

Mathí­as Olivera è un mancino naturale, alto 1 metro e 84 e dotato di una notevole prestanza fisica che fa di lui un giocatore molto roccioso. L’altezza e la muscolatura lo rendono molto abile anche nel gioco aereo, sia in fase difensiva ma anche in fase d’attacco. Le sue reti con la maglia del Getafe, infatti, sono arrivate tutte da colpi di testa. Ha dimostrato fin qui una spiccata propensione al gioco offensivo. Ama ricevere palla sui piedi e avanzare, solitamente tagliando verso il centro del campo, toccando in successione la sfera con il suo mancino. Ricorda molto Theo Hernandez per stile di gioco. La velocità d’esecuzione non è la stessa, ma basta vedere qualche spezzone di gara per accorgersi delle analogie nel modo di controllare e condurre il pallone nelle progressioni. Olivera è anche dotato di un sinistro molto educato, che fa di lui un abile crossatore.

La stazza e la garra uruguagia che lo caratterizza fanno di lui un profilo solido anche dal punto di vista difensivo. È il calciatore con più duelli aerei vinti della Liga (118), è il secondo per palloni intercettati (40) ed è il terzo per contrasti vinti (50). Manca ancora qualche tassello sotto l’aspetto della disciplina tattica, ma sono dettagli che con Spalletti potrebbe senz’altro curare. Proprio per la naturale tendenza ad un gioco di spinta, la sua zona di competenza tende a rimanere un po’ troppo frequentemente sguarnita.

Mathí­as Olivera e la rissa con la polizia

Dal punto di vista caratteriale si è distinto per personalità ed esuberanza, come un po’ tutti i sudamericani in fin dei conti. Due aspetti che rischiano facilmente di sfociare nell’esagerazione, come successe nel settembre 2019. La sua avventura ad Albacete non iniziò proprio con il piede giusto, perché dopo pochi giorni dal suo arrivo in città viene arrestato per degli scontri con la polizia locale dopo essere stato coinvolto in una rissa alla prime luci dell’alba. Poi, rilasciato e messo in riga dalla società, si conquistò la maglia da titolare in poche giornate. Dopo la sbandata, dunque, il treno è tornato a correre sui binari giusti.

Un affare per le casse del Napoli

Mathí­as Olivera sarebbe il coronamento di quello che per i napoletani, da qualche sessione di mercato a questa parte, è diventato una sorta di sogno proibito: il terzino sinistro. Un acquisto puntualmente rimandato di stagione in stagione, nonostante le evidenti necessità. Dopo tanti anni, il Napoli potrebbe aver finalmente trovato la quadra. Non ce ne voglia Mario Rui, ma nel frattempo da quel lato sono arrivate caterve di gol. Molti, tra l’altro, con stacchi di testa sui quali il metro e 70 centimetri per 67 chili del portoghese avrebbe potuto fare ben poco. Il mismatch è evidente.

I costi dell’operazione, inoltre, risultano di gran lunga vantaggiosi. Le pretese del Getafe, vista la situazione di classifica e il ridimensionamento del mercato in seguito alla pandemia, sono nettamente calate rispetto alle richieste estive. Oggi il Napoli lo paga tra gli 11 e i 14 milioni, mentre un paio di anni fa ce ne sarebbero voluti almeno 20. In Spagna si è scatenato un putiferio a riguardo. Anche il suo ingaggio – si vocifera poco più di 1 milione – graverà pochissimo, praticamente nulla, sui bilanci societari. Anzi, sarà una notevole boccata d’aria considerando che “sostituisce” i 4,5 milioni lordi di Ghoulam. In piena linea con l’esplicita necessità di riduzione del monte ingaggi.