Vado, ma torno
Nonostante la debacle e su esplicito invito di Gravina, Roberto Mancini non si schioda dalla panchina dell'Italia. E, intanto, la Rai paga...
© “MANCINI” – FOTO MOSCA
In breve, per dire di Mancini-Gravina il pensiero corre a Gianni e Pinotto, Stanlio e Ollio, Pappa e Ciccia e pardon per l’ardire, a culo e camicia, icone della comicità che inducono al riso, o almeno al sorriso. Per nulla allegra è la sceneggiata molto diffusa nel Bel Paese, dove per far mollare un ruolo, un posto, un privilegio, non bastano neppure le cannonate. Figurarsi se in ballo ci sono prestigio e compensi pluriennali di allenatore della nazionale di calcio…
Fase uno. Appena conclusa la “Caporetto” dello zero a uno rimediato dalla modesta Macedonia Nord, che ha mandato l’Italia fuori dai mondiali, Mancini ha detto “Sul poi devo riflettere”. Fase due, Mancini ha pensato e con le dimissioni sembrava aver offerto un’apprezzabile prova di onestà, frutto di un “mea culpa, mea massima culpa”. Fase tre, c’era da scommetterlo, il presidente della FIGC le respinge. Fase quattro, Mancini si proietta in direzione dei mondiali 2026 e sfrutta al massimo l’esito mediatico del 3 a 2 messo a segno con la più che modesta Turchia.
I commentatori di memoria corta dimenticano in fretta la figuraccia dell’esclusione dai mondiali in Qatar, lo scadimento della nazionale da qualche tempo in qua, il rituale binomio “sconfitte-esonero” dell’allenatore. Vai Mancini, (ego te assolvo, firmato Gravina), pensiamo positivo, viva l’Italia. Che dire, la mancata trasferta in Qatar sottrae al nostro godimento le possibili sfide alle Isole Salomone (!), all’Iran (!), al Paese che ospita i mondiali.
Potrebbe essere la fine del contratto che lega il calcio mondiale e la Rai da molti anni, dell’affidamento esclusivo alla televisione pubblica delle telecronache di tutte le partite dell’Italia. E intanto al network pubblico l’eliminazione della nazionale costa molto cara. La Rai, in anticipo rispetto all’esito delle qualificazioni per il Qatar (mai immaginando l’esito per l’Italia) ha acquistato i diritti Tv per una cifra tra 170 e 190 milioni. L’assenza della squadra azzurra rischia di far perdere alla Rai anche un quarto degli introiti pubblicitari. Beata lungimiranza! Per rimediare c’è chi pensa di vendere la metà dei diritti a Sky o Dazn.