Si tratta di giovani talenti poco conosciuti, alcuni individuati con l’ausilio degli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale di cui abbiamo spiegato il funzionamento in questo articolo.
Non facciamo parte di coloro che a Salerno storcono il naso perché esaltati in passato dagli annunci fantasmagorici dei possibili arrivi di Cavani, Mertens o di qualche altro vecchio campione superpagato sulla via del tramonto.
Siamo fermamente convinti, invece, che questa è la strada giusta per costruire una squadra vincente. E abbiamo già spiegato che i giovani calciatori portano con sé una passione e un’energia contagiosa, che può galvanizzare l’intera squadra. Sono disposti a imparare, adattarsi e crescere, rappresentando un potenziale da sviluppare. E, fattore tutt’altro che secondario, l’acquisto dei giovani talenti può rivelarsi una scelta finanziariamente saggia, visto che può consentire interessanti plusvalenze, che sono ossigeno puro per i bilanci della Salernitana. E l’esempio dell’Udinese è piuttosto eloquente al riguardo.
L’aver scelto un talent scout scaltro come Morgan de Sanctis che si è circondato di professionisti altrettanto abili nello scovare giovani talenti in giro per il mondo, consente alla società di effettuare questo tipo di scelte sul mercato senza fare salti nel buio. Non tutte le “ciambelle” usciranno col buco, ma siamo pronti a scommettere che la maggioranza di esse non tradirà le aspettative, grazie anche alla bravura del mister Sousa al quale vengono affidati.
Fatta questa doverosa premessa, ci poniamo la domanda del titolo, che ci assilla da qualche giorno e alla quale non siamo ancora riusciti a dare una risposta. Questi calciatori, in quanto giovanissimi e militanti in campionati non di primissima fascia non hanno comportato un grande esborso economico. Legowski è arrivato in prestito con diritto di riscatto, mentre Tchaouna è arrivato a parametro zero. E allora perché aspettare tanto e non acquistarli subito all’inizio del calciomercato?
L’essere arrivati così in ritardo e a campionato già iniziato, gli ha fatto saltare completamente la preparazione che sarebbe stata fondamentale per accelerare la loro integrazione nel gruppo e la conoscenza del modo di giocare in Italia.
Se lo sarà chiesto anche mister Sousa che infatti ha dichiarato: “Non conosco per niente Ikwemesi e Stewart e ho bisogno di conoscerli, dovranno cercare di ambientarsi. Vengono da campionati inferiori, sono scommesse forti del nostro direttore e del presidente. Con il mio staff dobbiamo cercare di conoscerli il più velocemente possibili sia a livello di caratteristiche, sia di carattere. Dobbiamo scoprire il loro potenziale e lavorare con loro nel miglior modo per creare valore, integrare la squadra e cercare di aiutarci.”
E in un’altra intervista ha aggiunto: ”E’ stata una pre stagione difficile, non abbiamo potuto lavorare al meglio, per numero e condizione. “Ikwemesi e Stewart hanno bisogno di tempo. Sono molto indietro nel processo di integrazione, sto capendo quali sono le loro caratteristiche“.
In conclusione, meglio tardi che mai. Adesso ci verrà in aiuto la pausa di campionato e Sousa farà gli straordinari per recuperare il tempo perduto.
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