Pagellone Brillante del 2022: da 0 a 10, da Moggi a Mihajlovic
L'anno è ormai giunto al termine ed è arrivato il momento di tirare le somme. Ecco il Pagellone Brillante del 2022.
©️ “MIHAJLOVIC” – FOTO MOSCA
VOTO 0
MOGGI
L’Italia nel 2006 è diventata famosa per la vittoria dei mondiali e per Calciopoli. Anzi Moggiopoli. Ma Big Luciano, dopo 16 anni, all’assemblea dei soci della Juve, ha voluto ricordare che Calciopoli non esiste. Anzi, lui ha le chiavi per demolire tutto quel processo. Avere una chiave per cancellare la pagina più nera del calcio italiano e tenerla conservata a casa per 16 anni. A meno che non sia la stessa chiave dello spogliatoio di Paparesta. Applausi dei soci. Tutto vero.
VOTO 1
MISTER GIAMPAOLO
Non c’è una squadra da lui allenata che non l’abbia esonerato. Mezzo campionato discreto con l’Empoli e un decimo posto con la Samp. E decine di fallimenti in giro per l’Italia. Con i blucerchiati l’ennesimo disastro. Eppure lo chiamano ancora Maestro, ma senza specificare di quale materia. Un po’ come dire che Massimo Boldi merita l’Oscar per i suoi cinepanettoni.
VOTO 2
JURIC & VAGNATI
La lite tra l’allenatore dei granata ed il suo direttore sportivo nel ritiro austriaco del Torino è stato il più grande bluff dell’estate. Spintoni e provocazioni senza darsi mezzo cazzotto. E quel poverino sul balconcino a riprendere inutilmente. Che delusione. Un po’ come fare l’abbonamento a Youporn e scoprire che il video più hot è il bacio tra Nino D’Angelo e “Annamaria” mentre rotolano sulla spiaggia nel film “Giuro che ti amo”.
VOTO 3
GENOA
Dopo anni ed anni di tentativi a vuoto, finalmente è riuscito ad andare in B. Si era salvato per 3-4 campionati di fila anche grazie alle tante plusvalenze date e ricevute dagli amici in bianco e nero. Come non ricordare Rovella venduto a 20 milioni in scadenza. Oppure Favilli, Portanova, Sturaro e Petrelli. In B l’ha mandato il Napoli, l’ex gemellato. Una sorta di dispetto in amore.
VOTO 4
CAGLIARI
I sardi nel 2021 avevano fatto un vero miracolo con Semplici. Poi l’ex allenatore della Spal è stato cacciato prima di iniziare la stagione e con Mazzarri è stato un viaggio silenzioso verso la cadetteria. Clamorosa l’ultima partita contro il già retrocesso Venezia. 0 gol segnati contro la peggior difesa della Serie A e una retrocessione che fece contenti solo i bookmakers. Risalire non sarà semplice.
VOTO 5
MOURINHO
Una media tra il 10 per aver portato in Italia una coppa Europea dopo 10 anni (la Conference League non sarà il top ma è un trofeo internazionale in bacheca) e lo 0 per il mix gestione del gruppo e risultati in campionato. Chi ricorda lo sputtanamento alle seconde linee in Norvegia a fine 2021? Sembrava avesse raggiunto il fondo, ma con Karsdorp l’ha ampiamente superato, mettendo a rischio la salute di un calciatore per non aver chiuso una diagonale difensiva contro il Sassuolo. La verità è che Mou fa parte di tutti quei tecnici che non si sono evoluti in questi anni, vedi Allegri, Benitez, Prandelli, Mazzarri e Eziolino Capuano. E noi non siamo mica Pirla, ce ne siamo accorti.
VOTO 6
TOTTI E ILARY
Si sono lasciati, ma probabilmente già non si sopportavano da anni. Un po’ come Totti e Spalletti o come Genny Savastano e Sangue Blu. Non si è capito chi ha tradito per prima, così come non si è capito chi abbia rubato gli orologi dell’altro o i vestiti dell’altra. Certo, fa sorridere che la nuova compagna del Pupone si chiami Noemi Bocchi, soprattutto se siete abituati a citare prima il cognome. E fa sorridere anche che la notizia di questa rottura abbia riempito i giornali più del Covid, della guerra in Ucraina e del regalo di 400 mila euro di Giorgina a Cristiano Ronaldo con i soldi di Ronaldo. A Roma non si parla più dei cinghiali per colpa loro.
VOTO 7
BERLUSCONI E GALLIANI
La coppia più vincente del calcio italiano degli ultimi 25 anni. Il Cavaliere è ripartito dal Monza insieme a Zio Fester. E l’hanno portato dalla C alla A in due anni. Ed in A, nonostante un inizio al di sotto delle aspettative, si sono messi a centro classifica con Palladino in panchina. Le espressioni di Galliani e le barzellette sessiste di Silvio possono anche non piacere agli amanti del politically correct, ma personalmente preferisco loro alle moderne conferenze stampa con domande e risposte preparate prima. Meglio loro che la noia del calcio italiano.
VOTO 8
MILAN
Scudetto 2021/2022 con la squadra con l’età media più bassa. Leao che diventa un nuovo fenomeno da 100 milioni, Tonali la nuova stella azzurra, Maignan che addirittura comanda la squadra a battere le punizioni, Theo che viaggia come un TAV su quella fascia contro avversari che camminano come la cumana di Montesanto, Tomori e Kalulu, Bennacer e Calabria, Brahim Diaz e l’eterno Giroud. E soprattutto Pioli is on fire che è diventata la colonna sonora degli stadi della Serie A. Poco da aggiungere, scudetto meritato e bentornato nell’albo d’oro ai rossoneri. Ah dimenticavo il top, Paolo Maldini. Un signore. Se pensiamo che altrove ci sono i Nedved che invadono il campo a fine primo tempo…
VOTO 9
SALERNITANA
Nicola, Sabatini e Iervolino. Nemmeno Gesù è riuscito a fare un miracolo più grande. I granata a fine andata non solo erano ultimi in Serie A, ma venivano presi in giro da tutta Italia. Sui social si chiedeva addirittura di estrometterli dal campionato perché non all’altezza delle altre 19. Eppure i tifosi ci hanno sempre creduto. E nel ritorno grazie al presidente che ha messo in campo tanti soldi, grazie ad un direttore sportivo che ne sa di calcio come Rocco Siffredi di patate e grazie ad un allenatore che quando viene chiamato in corsa è meglio di un Buscopan dopo 3 giorni di abbuffate tra vigilia, Natale e Santo Stefano. La Salernitana 2022 sarà ricordata per tanti anni… Mai mollare nella vita, soprattutto nello sport.
VOTO 10
SINISA MIHAJLOVIC
Un 2022 triste, con tanti addii. Il più triste di tutti, quello del tecnico serbo. E pensare che parlammo di tragedia quando venne esonerato dal Bologna. La tragedia è ben altro, come perdere la vita a 53 anni per una brutta malattia. Lo so, quando muore qualcuno si dice sempre che era una bella persona, ma nel caso di Miha, non c’è una persona che non abbia un ottimo ricordo di lui. Quelle punizioni di sinistro sono poesia. Le sue lacrime per lo scudetto laziale sono romantiche. Le sue conferenze stampa ancora oggi fanno divertire. Il calcio italiano perde un grandissimo uomo.
Ciao 2022, Ciao Sinisa, salutaci Diego…